Lettera dal carcere di Spoleto (copiata esattamente com’è scritta con tutti gli errori che ci sono e che fanno comunque capire il senso dello scritto)


Ciao Daniela,

rispondo alla tua lettera con piacere, io sono da molti anni in carcere, esattamente dal 10/01/1985 ti puoi immaginare, quando ne ho passate. Io sono di Catania, che lo vissuta, molto poco nella mia vita, ora mi dicono che è una città molto bella, e vivace. Per come si sono messi le cose, mi dispiace che non me la fanno vedere mai più!La cosa che mi dispiace di più; che non posso pattare un fiore al cimitero a miei genitori e a chiederle scusa.

Mi scrivi che fai parte di un progetto, per dare voce ai detenuti ergastolani. E una iniziativa, molto nobile e positiva, a dar voce a chi non ce la.

Tu che hai fatto il volontariato con tuo marito, nel carcere di Augusta hai visto da vicino la sofferenza dei detenuti. Io Augusta la conosco bene, ci sono stato rinchiuso nel castello nel 1968, subito dopo diventato maggiorenne, un orrore per un ragazzo di quella età. Stiamo parlando di un era, che non assisteva la riforma carceraria, che poi è stata fatta nel 1975. Il carcere e stato sempre una giungla, prima mancavano le riforme, e si stava male. Ora le riforme ci sonno, non possono essere applicati, per carenza di personale, di soldi eccetera. E si continua a stare più male. Io vorrei scriverti tante cose del mio passato, magari più avanti trovo il momento giusto per scrivere qualcosa di positivo, per fare svegliare le coscienze.

Io sto passando un momento molto delicato della vita. Dopo 30 anni di carcere compressa la liberazione anticipata circa 5 anni. Ho presentata la semilibertà, circa 4 mesi fa e il 13 maggio il tribunale di sorveglianza di Perugia ha deliberato l’ordinanza, che il reato ostativo lo scontato, pur non avendo l’ergastolo ostativo, dovrei fare ancora 10 anni per i permessi premiali, 20 anni per la semilibera, in poche parole io per avere la semilibera dovrai fare 50 anni di carcere.

Ho fatto ricorso per cassazione, l’avvocato e molto fiducioso, ci sono molti cassazioni che mi danno ragione. Bisogna aspettare con pazienza la sentenza cassazione.

E il tempo passa! Il carcere, al imbatto si odia, piano, piano ti adegui, e nel tempo ti addestri come se fosse una casa naturale, ho destino.

Io spero che accogli anno la mia supplica per poter andare a lavorare a fare il volontariato in una comunità di disperati come me. E potere stare qualche giorno con i miei figli.

Io spero che la prossima posso fare di più, se tu mi fai una domanda più dettagliata.

Ti chiedo scusa per gli errori

Salvatore

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