Una festa speciale


Ricevo dalla mia ex comunità dell’Isolotto a Firenze queste parole di riflessione  che pubblico per essere loro vicina almeno così 🙂

Si farà una festa di bambini assai particolare domenica prossima 13 giugno alle 10.30 alle Baracche dell’Isolotto, via degli Aceri 1 a Firenze.
 
Si farà festa di accoglienza per un neonato, Neri, sia con l’acqua che con le parole che nella tradizione cristiana significano il battesimo, perché la comunità possa essere lo specchio della sua vita: aperta, accogliente e piena di affetti e di scambi, capace di essere felice con poco e con tutti.
Si farà festa di passaggio per un gruppo di bambini e bambine, festa di “comunione” in senso pieno, che significa riconoscersi nello spirito dell’esperienza comunitaria che ognuno e ognuna di loro poi vivrà se lo vorrà e come lo vorrà. Riti e simboli antichi vissuti, valorizzati e resi comprensibili attraverso l’intreccio con la realtà della vita.
Si farà festa per concludere il percorso educativo, spirituale e religioso, compiuto quest’anno da un gruppo di bambini, genitori, animatori della comunità che tentano la difficile strada di una educazione di sintesi fra la tradizione e la creatività, fra la dimensione spirituale e quella intellettuale-fantastica-materiale, fra il mondo simbolico e rituale religioso e la simbologia laica, includendo il messaggio del Vangelo nel grande cammino religioso dell’umanità.
 
Sarà una ritualità religiosa oppure laica? O forse ambedue? Non è questo il tempo di contaminazioni e sintesi nuove aperte al futuro? Ci sono contraddizioni? Il nuovo che nasce non è mai puro. Sta alle levatrici lavarlo carezzandolo dolcemente. Tutto questo non è affatto estraneo all’impegno “per una nuova spiritualità possibile” e insieme “per un nuovo mondo possibile”.
 
Siete tutti invitati ad essere presenti o vicini.
 
La Comunità dell’Isolotto

Sanità: nasce il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo


Stipulata intesa decennale tra Regione siciliana e Ospedale Pediatrico Bambino Gesù 

La Regione siciliana e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma istituiranno il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo, con l’obiettivo di sviluppare l’attività di alta specializzazione cardiologica sia per la popolazione pediatrica siciliana che per quella di altre Regioni del Sud e dei paesi del bacino del Mediterraneo.

 Il nuovo Centro cardiologico avrà requisiti strutturali e organizzativi di eccellenza e diventerà l’unico centro di III livello in Sicilia. La sede definitiva del Centro cardiologico sarà l’azienda ospedaliera “Villa Sofia – Cervello” di Palermo che sta completando alcuni interventi di adeguamento strutturale in attesa che venga ultimato il Cemi (Centro di eccellenza materno infantile) che sorgerà entro due anni e mezzo nell’area di fondo Malatacca e la cui prima pietra è stata già posata il mese scorso.

 Nel frattempo, la sede provvisoria sarà il presidio ospedaliero San Vincenzo di Taormina, che fa capo all’Asp di Messina, dove l’attività del centro prenderà il via entro l’autunno.

 Il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo sarà gestito dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù che nominerà il direttore del dipartimento e i responsabili delle strutture semplici e complesse afferenti al Centro e procederà all’individuazione di un direttore sanitario e di un responsabile amministrativo. Per l’attuazione del progetto, il Centro si avvarrà di personale medico e non medico del “Bambino Gesù” ma è prevista l’utilizzazione di personale dipendente del sistema sanitario regionale su base volontaria e previa valutazione e accettazione del direttore del dipartimento: in quel caso il personale utilizzato opererà in regime di distacco, mantenendo lo status giuridico e il trattamento economico e normativo dell’Ente di appartenenza.

Per la realizzazione del progetto è previsto un costo di gestione di 7 milioni e 800 mila euro per i primi due anni e di 8 milioni e 300 mila euro per gli anni successivi. La Regione siciliana, valutando in circa 3 milioni di euro il costo del personale dipendente del sistema sanitario regionale, corrisponderà all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù un finanziamento di 4 milioni e 800 mila euro per i primi due anni e di 5 milioni e 300 mila euro per i successivi tre anni. Il finanziamento include anche gli oneri riferiti ai pazienti residenti in Sicilia che saranno assistiti nella sede di Roma dell’Istituto. In tal modo la Regione siciliana potrà ridurre sensibilmente i costi annuali della mobilità passiva.

La convenzione avrà una durata di dieci anni ma al termine del quinto anno sarà effettuata una valutazione e una eventuale revisione del quadro progettuale, operativo e finanziario

 da www.vita.it

Augusta: voce ai cittadini – locandina UDC vs Carrubba


di Alessandro Mascia

Se oggi sto scrivendo lo devo al fato. La mia traiettoria in bicicletta, infatti, è stata lambita da una sedia sputata a tutta velocità dalla bocca di un bar di seconda classe. L’ho vista fiondarsi rabbiosa e mulinante con tutte quelle gambe di ferraccio pronte a decollarmi. Per fortuna, però, ne ho avvertito solo l’impatto con un lembo svolazzante della mia polo azzurra. Un secondo di ritardo, un tentennamento, un indugio, una remora sarebbero stati fatali o, comunque, mi avrebbero costretto a scrivervi da un letto di ospedale. Il proiettile era stato scagliato al culmine di un acceso dibattito all’interno del bar. Ecco i fotogrammi in sequenza: uno scoppio d’ira, stile tifoseria ultras; un tizio con gli occhi di fuori, come se avesse appena toccato un cavo da 380 volts, infiamma la soglia del bar facendo sgommare due bei mocassini lucenti; a distanza di un niente il passaggio di un ciclista allampanato – che sarei io – e poi, in rapidissima successione, il proiettile in forma di sedia. Il fuggitivo, quando ha realizzato che l’intenzione dei suoi avversari aveva preso la forma di una sedia fracassata dalla parte opposta della strada, ha pensato bene di accelerare la sua già sostenuta andatura. Ma scappa scappa, alla fine abbuccò e – direbbe mia suocera – quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini con ginocchia e gomiti raspati crudamente dall’asfalto. Poi si sa: chi conserva un minimo di dignità casca, anche malamente, ma subito si rialza sostenendo di non essersi fatto nulla. Questo tizio, che poi ho riconosciuto essere colui che, alcuni giorni prima, mi aveva rifilato un volantino a firma dell’onorevole Pippo Gianni, non solo apparteneva alla famiglia dei predetti dignitosi, ma anche a quella dei centometristi, perché, riagguantata la situazione, ha ripreso le energiche falcate da dove le aveva interrotte. Finito lo spettacolo del cinghiale in fuga dai crepitii di doppietta, ho posteggiato la bici accanto alla bocca del bar ancora fumante d’ira e ne ho sbirciato l’interno. Nella penombra di un locale sudicio e avvinazzato, un gruppo di beoni fischiettanti facevano dondolare lo sguardo dai lampadari ai poster della Coca-Cola, come se la coda di paglia stesse iniziando ad abbambare. Del resto avevano appena rischiato di menomarmi. Forte di questa percettibile diseguaglianza psicologica, ho fatto ingresso chiedendo i motivi dei fotogrammi appena vissuti. Dopo le scuse per l’accaduto, mi hanno dipinto il fuggiasco con caratteristici epiteti del luogo: sturdutu, scassapagghiaru, scunchiurutu, bestia. Tutto perché l’uomo dei volantini voleva convincerli che l’ingresso dell’UDC nella Giunta Comunale era stata cosa buona e giusta.

Non di tradimento si è trattato, secondo Pippo Gianni, ma di “spirito di servizio, per aiutare la Città”. Roba da matti! Il partito con cui il PDL faceva grancassa contro Carrubba oggi è con Carrubba per “spirito di servizio”. La gente non ci capisce più niente. Il consigliere provinciale Nicki Paci, personaggio di spicco dell’UDC cittadino, aveva lasciato, in illo tempore, il partito di Alleanza Nazionale per quello di Casini. Aveva esordito con un manifesto 6 x 3 che gridava: “Al Centro guardando a Destra”. Quel messaggio, oggi, è stato tradito? Bisognerebbe rivisitarlo: “Al Centro guardando Carrubba”? Eh sì, perché nel chiacchiericcio generale emerge anche la tesi secondo cui le manovre di questi giorni sarebbero frutto di accordi per garantire campo libero a un Nicki Paci sindaco di Augusta e a un Massimo Carrubba deputato alla Regione. Tutto tranne che l’interesse della Città. Roba da matti! L’UDC, ricordo, si era distinto per ferocia nell’opposizione a Carrubba. Il gruppo dirigente dell’UDC augustano sfornava tazebao ai limiti della querela (si veda la foto a lato). Contestavano il programma elettorale di Carrubba su tutti i fronti, quello stesso programma che, oggi, hanno sposato in toto. Ecco perché “girano i cabasisi”, per dirla con il divertente collega Joe Strummer, e volano le sedie al solo sentir parlare di UDC ad Augusta.

L’anomalia ha vellicato la reazione anche del deputato nazionale del PDL Fabio Granata, che ha urlato infuocato: “Ad Augusta il nostro candidato Marco Stella ha perso le elezioni per pochissimi voti e dopo una campagna elettorale che ha spaccato in due la città. Che ora qualcuno decida di entrare in Giunta, tradendo chi ha creduto in un progetto alternativo all’attuale Amministrazione – rivelatasi inconsistente e priva di progetto – solo per bramosia di poltrone e che pensi che tale decisione lasci invariato il quadro politico provinciale, denota un allarmante livello di arroganza e trasformismo”. Il PDL augustano, per bocca del consigliere Peppe Di Mare, dichiara: “L’ingresso dell’UDC nella Giunta di centro-sinistra, ad Augusta, di fatto mortifica l’espressione democratica di ogni cittadino tradotta nel voto. Ognuno è libero di fare, ma nessuno può tradire il mandato ricevuto, sarebbe stato meglio anche tornare a votare”. Il consigliere Di Mare pone un interessante interrogativo all’UDC augustano: qual è il “bene” della Città? Accaparrarsi due poltrone turandosi il naso per un programma che non si condivide oppure continuare a opporsi all’Amministrazione Carrubba così come volevano gli elettori UDC? Significative le parole di Pippo Gianni: “La decisione di entrare nella giunta Carrubba da parte dell’UDC ha un nome e cognome: Pippo Gianni”. Come dire che i dirigenti locali dell’UDC, a partire dal coordinatore Salvo Aviello e dal consigliere provinciale Nicki Paci, contano quanto un bel due di coppe. Chi conta è solo Lui, l’inopinabile, l’incontestabile Pippo Gianni. E questa presunzione, almeno ad Augusta, inizia a dar fastidio e a sollevare in volo le sedie. Attenzione, quindi, a calcolare bene le traiettorie quando si passa davanti a un momento di discussione sulle scelte dell’UDC. Io l’ho scampata bella!

Cinema: Ralph Fiennes legge l’Inferno di Dante a Firenze il 16 giugno


Ralph Fiennes arrivera’ nei prossimi giorni a Firenze per leggere alcuni canti della ‘Divina Commedia’ di Dante Alighieri. Sara’ l’attore britannico con Alba Rohrwacher, la sera del 16 giugno all’Odeon di Firenze, infatti, ad aprire la quarta edizione del Premio Letterario Vallombrosa Gregor von Rezzori, con un’inedita lectura dantis. Fiennes, diventato famoso in tutto il mondo con il film ‘Il Paziente Inglese’, leggera’ il testo nella traduzione del Premio Nobel Seamus Heaney. Heaney stesso ha indicato i canti che verranno letti e precisamente il 1°, il 3° e il 33° dell’Inferno. L’ingresso all’evento e’ libero

La lettura sara’ preceduta da una conversazione tra Alessandro Baricco e Alberto Manguel su Cinema e letteratura, sui complessi rapporti che regolano le realazioni tra testo originale e trasposizione cinematografica, relazioni che possono essere di tradimento ma anche di affinita’ alla massima potenza. Alessandro Baricco parlera’ anche della sua esperienza a partire dal monologo ‘Novecento’ diventato, nelle mani di Tornatore, ‘La leggenda del pianista sull’oceano’, e di ‘Seta’ diventato film con la regia di François Girard. Anche Michael Cunningham (Premio Pulizer nel 1999), scrittore ospite di questa edizione del Premio von Rizzori, deve il suo ‘successo planetario’ alla trasposizione cinematografia del suo romanzo ‘The Hours’, girato da Stephen Draedlay e interpretatato da Nicole Kidman, Meryl Streep e Julianne Moore. Cunningham terra’ la sua lectio magistralis intitolata ‘Il Lettore, lo Scrittore e il Traduttore’ a Palazzo Medici Riccardi – che aveva ospitato negli anni precedenti Claudio Magris, John Banville e Carlos Fuentes – il 17 giugno alle ore 18. Intitolato al grande scrittore mitteleuropeo Gregor von Rezzori (1914-1998) che ha vissuto e lavorato per piu’ di trent’anni a Santa Maddalena sulle colline del Valdarno, il Premio e’ nato per iniziativa della moglie Beatrice Monti della Corte von Rezzori, presidente della Santa Maddalena Foundation, ed e’ realizzato col Comune di Firenze e con la Provincia di Firenze. Grazie alla collaborazione con la Regione Toscana, con FST – Mediateca Toscana Film Commission, alla partnership con la New York University e al coinvolgimento delle maggiori librerie della citta’ – Feltrinelli e MelbookStore- il Premio, che ha come obiettivo la promozione nel nostro Paese della miglior letteratura internazionale, e’ diventato un’occasione importante di apertura, per la citta’, verso le culture del mondo. Il Premio e’ inoltre sostenuto dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Camera di Commercio Firenze e Banca CR Firenze.

fonte Adnkronos

“Il canto delle sirene”


di Tiziana Mignosa

Ci sono desideri
che di te fanno il loro stupido balocco
quando ad occhi spalancati
accompagni la notte e le sue voglie al giorno.

Acqua elettrizzante sul capo accalorato
passioni allo stato solido
che il bosco infiammano anche sotto zero
e intanto il mondo dorme senza farci caso.

Ci sono fantasie
che per diletto la ragione affamano
immagini interiori con la mano inesistente
che la fiamma alle tue brame appiccano.

Eppure
almeno a volte
sarebbe meglio farsi incatenare
tappando orecchie al fuggevole sentire
che ammalia come canto d’incantevoli sirene

La musica è l’unica lingua universale


di Daniela Domenici

Quest’affermazione è il più giusto commento alla magica serata di musica che ieri sera ci è stata regalata presso l’hotel Venus Sea Garden di Augusta da due corali: l’augustana “EUTERPE” diretta da Rosy Messina e la norvegese di Oslo “ALLE KAN SYNGE” diretta da Carl Hogset, al pianoforte Michael Romberg. In un precedente nostro reseconto vi avevamo già descritto l’idea che sta alla base della filosofia di questi musicisti: unire l’arte al canto, e tutto questo da molti in anni in Italia. Qui vogliamo solo descrivervi la splendida serata musicale che sono stati magistralmente in grado di proprorci insieme a dimostrazione, appunto, che la musica unisce al di là delle differenze linguistiche o etniche (la serata verrà ripetuta il prossimo 17 giugno sempre al Venus).

Ha iniziato la corale di Oslo interpretando brani in varie lingue, dal loro norvegese allo svedese all’inglese (un brano dei Beatles) al francese (“La mer”); è toccato poi alla corale Euterpe che ci ha regalato uno spiritual, un’interpretazione molto particolare el “carnevale di Venezia” di Rossini, la celeberrima e struggente ninnananna  ella tradizione siciliana “E vui durmite ancora” e, per ricordare la giovane Melania, morta tre giorni fa ad Augusta in un assurdo incidente stradale, “La paloma”.

E’ stata poi la volta dell’altra corale diretta da Rosy Messina, quella delle voci bianche “Fabio Blandino” che hanno, in omaggio agli ospiti, cantato prima un breve brano in norvegese, quindi la celebre “Guantanamera” con tre interventi “solisti”, poi un canto popolare ebraico “Sciribiribin” e, per concludere, un formidabile “melange” tra un canto sardo e la celebre “Amazing Grace”.

A questo punto il momento che per chi scrive è stato il clou delle emozioni ricevute: il direttore del coro EUTERPE, Rosy Messina, e il pianista norvegese, Michael Romberg, ci hanno offerto tre brani molto particolari; nel primo Rosy Messina ha cantanto la struggente “When you believe”, dal disneyano “Il principe d’Egitto”, con Romberg al piano e sono stati premiati con la prima delle “standing ovations” spontanee. Poi si sono alternati i ruoli e Rosy Messina ha accompagnato al piano Romberg che ha cantato, nell’originale italiano, un canto d’amore del ‘700 di G. Caccini “Amarilli” rivelando una voce potente e profonda. Il terzo brano è stato quello che ha più commosso e strappato applausi calorosi e convinti: i due musicisti hanno cantato insieme “The prayer”, Rosy Messina in inglese e Michael Romberg in italiano, dimostrando come, appunto, il linguaggio msicale vada al di là delle lingue parlate.

E’ tornata poi sul palco la corale ALLE KAN SYNGE che prima ha cantato due celebri canzoni in inglese “When I fall in love” e “You’ll never walk alone” per poi deliziarci con la siciliana “Comu si li cugghieru li beddi pira” e la calabrese “Calabrisella”.

Finale travolgente con le due corali al completo sul palco a cantare insieme “O sole mio” e “Funiculì funiculà”.

E’ stata un’esperienza davvero formativa, hanno dichiarato entrambe le corali, di crescita reciproca; il “fil rouge” che le lega e le caratterizza è il piacere di cantare, la gioia di esprimersi attraverso la musica senza colorazioni partitiche né di appartenenze a gruppi religiosi: questo fa la differenza.