“Il canto dell’arcobaleno


di Maria Grazia Vai

E’ un volo di pensiero

con la voce del silenzio

Un rincorrersi di mani e fiato

tra fili d’erba

e rovi

Anime si sfiorano

e il vento canta

tra le dita

E di quell’attimo

s’ascolta

del dolore il canto

e dell’amore il grido

E’ la mia voce

– e si confonde

nei colori dell’arcobaleno.

 

“Tu non puoi sapere”


di Tiziana Mignosa

( Sulle note di “Life Circle” di G. Webb)

No

tu non puoi sapere

quanto grande ancora sia l’amaro smarrimento

come allora gocciola

sul dono impacchettato coi fogli del tormento.

Credi, credi di conoscere l’intensità

degli umidi perché spaiati

come se ad una ad una avessi pesato ogni lacrima versata

come se avessi raccolto nella pozza nera

ogni singolo singhiozzo che straziava l’anima.

Ma tu non c’eri

no, non puoi sapere

eppure

quando il tuo presente indietro porti

su quell’erba calpestata e strappata al sole

pensi ancora di conoscere

l’esatta pesantezza dei tuoi passi folli.

Ora, ora che davanti allo specchio

la tua coscienza incontri

e col tuo sguardo spento

 ti ritrovi a rovistare

tra le parole dette e quelle pensate

 adesso

adesso che l’inverno ha perso il suo cappotto caldo

e al sole torni

al suo tepore buono

e a quella fionda che l’ha colpito al cuore.

No

non puoi sapere

tu non puoi neanche immaginare …

ma adesso è tardi

è troppo tardi anche solo per pensare.

10 giugno 1940 – 10 giugno 2010


di Daniela Domenici

Oggi, 70 anni dopo, nel giorno che ricorda l’entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale vi invito a ribadire un NO a ogni forma di

–      ASSOLUTISMO

–      FANATISMO

–      FASCISMO

–      INTEGRALISMO

–      RAZZISMO

–      NAZISMO

–      INTERVENTISMO

Scoperta la “banda” di geni difettosi che scatena l’autismo


E’ stato tracciato l’identikit della ‘banda’ di geni difettosi (mutazioni) responsabili dell’autismo: sono molti e solo quando sono presenti insieme nel Dna di un individuo possono causare l’autismo e ciascuna combinazione di questi geni può dare un volto diverso alla malattia. Annunciata sulla rivista Nature, è la scoperta messa a segno dal ‘Progetto Genoma Autismo’ che riunisce 120 scienziati di tutto il mondo tra cui il gruppo di Elena Maestrini dell’Università di Bologna. I ricercatori hanno confrontato il Dna di molti individui sani e autistici e scovato le differenze genetiche distintive della malattia con un metodo ad alta risoluzione. Ne è emerso un mosaico complesso di ‘mutazioni dell’autismò molte delle quali hanno però un tratto comune: sono implicate nel funzionamento dei ‘ponti di comunicazione’ tra cellule nervose, le sinapsi, senza cui i neuroni non possono parlarsi. Studiando più a fondo alcune di queste mutazioni, concludono gli esperti, si potranno migliorare capacità diagnostiche e terapeutiche e magari anche creare un test predittivo del rischio di concepire un figlio autistico.

da www.blitzquotidiano.it

Seicento giovani toscani a lavoro nei terreni liberati


Hanno un’età media di circa 19 anni e 2 su 3 sono ragazze: sono gli oltre 600 giovani toscani che lavoreranno nei terreni confiscati alle mafie. L’edizione 2010 del ‘Progetto LiberArci dalla Spine’, dal 20 giugno al 23 ottobre, vedrà i ragazzi toscani (il 33% proviene da Firenze) impegnati in campi di lavoro e di studio a Corleone e a Melito Porto Salvo. La Toscana, hanno spiegato gli organizzatori, è la regione dalla quale proviene il “maggior numero di ragazzi in Italia”. Il progetto nasce dall’idea e dall’impegno di Arci Toscana, Cgil e Spi Toscana, Libera, Unicoop Tirreno e Lega Coop Toscana. “Ormai è una tradizione – ha detto Vincenzo Striano, presidente di Arci Toscana, presentando l’iniziativa -: come ogni anno, dalla Toscana partono centinaia di ragazzi che vanno in terre confiscate alla malavita, in Sicilia soprattutto, ma anche in Calabria. Fanno settimane di lavoro molto duro e incontrano ‘testimonial’ straordinari nella lotta alla mafia. Non mancano poi anche i momenti di festa”. Per Daniela Cappelli della Cgil Toscana “nella lotta alla mafia c’é certo bisogno di magistratura e forze dell’ordine, ma anche di antimafia sociale e civile. I giovani riporteranno nella società toscana un grande messaggio di impegno e cultura della legalità”. Alla presentazione è intervenuta anche Vanna Van Straten.

da www.livesicilia.it

Sardegna. Mamma trasforma il palmare per far comunicare i bambini autistici


Perfezionato nel Centro regionale per l’autismo dell’azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, il sistema Alpaca è stato progettato da Raffaelangela Pani, imprenditrice, ispirata da un’amica che le parlava dei problemi di comunicazione del figlio CAGLIARI – Trasformare un telefonino cellulare o un palmare in un moderno strumento per far comunicare i bambini, in modo particolare quelli con problemi di autismo e altra disabilità. Nasce dall’idea di una madre-imprenditrice, la cagliaritana Raffaelangela Pani, il progetto Alpaca: un dispositivo che associa immagini ad un sintetizzatore vocale permettendo ai più piccoli di esprimersi. “Ho parlato con una mia cara amica, madre di un bimbo autistico – racconta l’inventrice del palmare diventato un vero e proprio ausilio sanitario – è stata lei a spiegarmi le esigenze in merito alla comunicazione. Ho pensato si potesse costruire qualcosa sfruttando le tecnologie digitali, così da aiutare tutte le famiglie che hanno lo stesso problema. Così, dopo un’indagine con gli esperti del settore, ho capito che mancavano dispositivi semplici e soprattutto economici. Rimboccate le maniche, in qualche settimana abbiamo acceso il primo prototipo”. Prende così forma Alpaca (Alternative Literacy with Pda and Augmentative Communication for Autism), il software multifunzione sviluppato dalla società della giovane inventrice, la Sardiniaweb (www.sardiniaweb.it), che trasforma un normalissimo palmare in uno strumento che rende più rapida e intuitiva la comunicazione dei bambini autistici. In futuro, il programma potrebbe essere installato su qualsiasi dispositivo mobile, sfruttando la comunicazione per immagini. “La comunicazione aumentativa – proseguono dall’azienda – costituisce un settore della pratica clinica che tenta di compensare disabilità temporanee o permanenti di individui con bisogni comunicativi complessi e per farlo impiega tutte le competenze comunicative dell’individuo, incluse vocalizzazioni e linguaggio verbale residuo, gesti, segni”. Il funzionamento, tradotto in parole povere, ricorda molto quello dei giochi educazionali per bambini d’età infantile, quelli dove il bambino deve associare le immagini toccandole in uno schermo. La differenza è che, in questo caso, dopo aver sfiorato la miniatura il palmare riproduce con una voce artificiale ciò che altrimenti il bimbo avrebbe difficoltà ad esternare. Per sei mesi, il prototipo è stato sperimentato a Cagliari, nel Centro regionale per l’Autismo dell’Azienda ospedaliera “Brotzu” diretta da Giuseppe Doneddu che ha ricevuto il primo palmare Alpaca. È qui che, dopo le osservazioni degli esperti, il dispositivo è stato perfezionato, modulandolo secondo le varie forme di gravità dell’autismo, l’età del bambino e la sua capacità di comunicazione.

da www.superabile.it