Scrittori: a Pietrasanta il festival ”Anteprime” con Grossman, Auster e Vargas Llosa


Da venerdi’ 11 a domenica 13 giugno nelle piazze e negli edifici storici di Pietrasanta (Lucca) oltre 30 scrittori italiani e stranieri saranno i protagonisti del nuovo festival ”Anteprime – Ti racconto il mio prossimo libro”.

”Anteprime” nasce dalla collaborazione tra il comune di Pietrasanta, terra di scultori e artisti, e le case editrici Einaudi, Electa, Frassinelli, Mondadori, Piemme e Sperling e Kupfer. Il fitto programma di incontri vedra’ alternarsi dalle ore 18.30 fino a tarda notte nei luoghi piu’ significativi del centro della Versilia tre grandi autori stranieri, David Grossman, Paul Auster e Mario Vargas Llosa, e oltre trenta protagonisti della narrativa e della saggistica italiana, senza dimenticare gli autori per ragazzi e bambini.

Saranno presenti, tra gli altri, Andrea Camilleri, Vito Mancuso, Bruno Vespa, Carlo Lucarelli, Salvatore Settis, Mauro Corona, Corrado Augias, Diego De Silva, Niccolo’ Ammaniti, Margaret Mazzantini, Piergiorgio Odifreddi, Margherita Hack.

fonte Adnkronos

La bacchetta magica


di Tiziana Mignosa

Ruberei

la bacchetta magica alle fate

per donare gioia e sorrisi

a chi ha perso anche l’ultimo

sotterrato dai sogni infranti.

La terrei con me

giusto il tempo di vedere

sotto il soffio dell’Amore

l’ultima lacrima evaporare

e il mondo luccicare dal suo stesso splendore.

Comprenderei allora

che il pulviscolo di stelle in essa contenuta

è preziosa polvere di tempo

non luccica né splende

ma saggezza offre a chi col sorriso buono

dona e attende

Francesca Schiavone regina del Roland-Garros


di Daniela Domenici

E’ appena terminato il match sui campi di terra rossa del Roland-Garros di Parigi, in cui l’unica azzurra rimasta in gara, Francesca Schiavone, 17sima del ranking mondiale, si è battuta contro la danese Caroline Wozniacki, terza nella stessa classifica.

Sulla carta, quindi, si prospettava un incontro tutto in salita per la nostra tennista sia per il gap tra le due posizioni che tra le rispettive età essendo la Wozniacki dieci anni più giovane ma la Schiavone è entrata n campo molto determinata e si è visto subito.

Nel primo set prima palla break a favore della Schiavone che al quarto game si porta sul 3 a 1 a cui la danese risponde subito con un contro-break e va sul 3 a 2 ma l’azzurra è molto decisa e si porta sul 5 a 2 al settimo gioco e poi sul 6 a 2 vincendo il set in 38 minuti di gioco.

Un secondo set con palle break e contro break ma alla fine la determinazione dell’azzurra fa la differenza; si aggiudica il set col punteggio finale di 6 a 3 e vince il match in 1h 19’.

Una grande Francesca Schiavone passa in semifinale.

Lo spirito e l’anima


di O. M. Aivanhov

“Lo spirito e l’anima sono in noi le manifestazioni dei due
principi cosmici, maschile e femminile. Lo spirito rappresenta il
fuoco, e l’anima rappresenta la luce. L’anima ha fame, lo spirito
ha sete, e ciascuno di essi si nutre dell’elemento che gli è
complementare. L’anima, che è femminile, aspira a nutrirsi del
principio maschile: mangia il fuoco; e lo spirito, che è
maschile, ha bisogno di nutrirsi del principio femminile: beve la
luce.
Così come il principio maschile genera il principio femminile, è
il fuoco che genera la luce. La luce è una manifestazione,
un’emanazione del fuoco. Il fuoco che voi accendete si accompagna
sempre alla luce, e più i materiali che alimentano il fuoco sono
puri, più la luce è sottile e chiara.”

Dal carcere di Spoleto – Commento al libro “Lotta Civile” di Antonella Mascali


Durante il “corso di lettura” con la psicologa del carcere abbiamo letto il libro di Antonella Mascali, a cui invio queste riflessioni.

Credo che il perdono ti faccia amare il mondo e che la vendetta te lo faccia odiare.

Giustizia dovrebbe significare verità e non vendetta.

Mi potrei fare i fatti miei, ma sono un ergastolano, un uomo “libero” che non ha più nulla da perdere e quindi mi posso permettere di dire quello che penso.

Premetto che condanno la mafia, sia quella che spara,  sia quella politica, giudiziaria, religiosa, finanziaria, mediatica e lobbistica che comanda e che in carcere non ci va mai.

Premetto che va tutta la mia sincera solidarietà a tutte le vittime innocenti della mafia.

Detto questo,  ho trovato questo libro molto omertoso perché non dice che il più grande mafioso dei mafiosi è lo Stato Italiano;

che la mafia esisterà fin quando lo Stato la farà esistere perché gli è utile;

che lo Stato conosce bene la mafia, la comprende e la usa;

che molti assassini di vittime innocenti sono fuori perché collaboratori di giustizia;

che moltissimi di loro hanno ammazzato più da collaboratori di giustizia che da mafiosi;

che in carcere ci sono solo gli esecutori, i mandanti politici e i notabili sono tutti ai loro posti e molti di loro sono passati all’antimafia;

che non è logico e razionale pensare che la mafia sia solo quella contadina quasi analfabeta che si trova in carcere sottoposta al regime di tortura del 41bis da tanti anni;

che il Sud è sempre stato un serbatoio di voti di chi governa perché chi vince le elezioni in Sicilia governa l’Italia,  per questo l’ex partito comunista non è mai andato al potere;

che molti ergastolani sono pure loro vittime della mafia;

che molte persone normali per sopravvivere sono stati costrette a diventare mafiosi; che molti mafiosi non hanno mai ammazzato degli innocenti ma si sono spesso ammazzati tra di loro;

che molti mafiosi sono nati mafiosi a causa di uno Stato mafioso, assente, fuori legge,  perché la legalità prima di pretenderla va donata.

Antonella, molti fanno finta di non sapere una verità vera: i mafiosi sono spesso usati  dai poteri forti.

Antonella,  voglio farti una domanda semplice: secondo te chi è più mafioso,  chi accetta la sua pena, giusta o sbagliata che sia, o chi usa la giustizia per uscire dal carcere diventando collaboratore?

Antonella, la pena non va evitata, ma va espiata, per fargli svolgere la sua funzione rieducativa.

Ma non credo che sia giusto punire i detenuti che accettano di espiare la loro condanna con il carcere a vita senza nessun beneficio fino alla morte,  quando molti di questi sono stati arrestati a diciotto, diciannove, vent’ anni.

Antonella, non mi dire che anche tu non conosci l’ergastolo ostativo?

Se lo vuoi conoscere leggi su  www.informacarcere.it e su  www.urladalsilenzio.wordpress.com e scoprirai “La pena di morte viva”, una pena che non avrà mai fine,  se al tuo posto in cella non ci metti un altro.

Antonella,  apri gli occhi, la mafia e lo Stato sono spesso la stessa cosa, le persone per bene sono diverse, ma sono influenzate dai mass media quando pensano che è tutta colpa di un pugno di uomini murati vivi dal 1992.

Il nemico è tra voi che vi usa e ci usa.

 Carmelo Musumeci – Giugno 2010

Trento: pronto il primo carcere sostenibile


di Lorenzo Alvaro

Ha otto celle destinate alle persone con disabilità, un asilo nido e diversi spazi per attività di reinserimento e ricreative

«Un nuovo istituto di pena, moderno e all’avanguardia, il primo in Italia costruito con criteri di sostenibilità ambientale e progettato per avviare un’azione vera di recupero dei detenuti». Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, descrive così il nuovo carcere a Spini di Gardolo, la cui inaugurazione è prevista per il mese di luglio. La nuova struttura sostituirà il carcere attiguo al Palazzo di Giustizia, in pieno centro città. La nuova casa circondariale, «da considerarsi come una vera cittadella autonoma» precisa Dellai: potrà ospitare 244 detenuti, di cui 204 uomini e 20 donne; avrà un asilo nido per i bambini fino ai tre anni e 20 posti per persone in stato di semilibertà. Nel carcere ci sono, inoltre, otto celle per detenuti disabili, ambulatori in ognuno degli otto bracci, un’infermeria, una cucina, un teatro-cinema, una cappella e uno spazio disponibile per gli altri culti, aule didattiche e laboratori, una palestra e un campo da calcetto.

Accanto al carcere è stato realizzato un intero complesso di edifici per la polizia penitenziaria, con la caserma, la cucina, la mensa, sale ricreative e spazi per le attività sportive. Gli alloggi destinati agli agenti penitenziari sono 66, distribuiti in 5 palazzine. Entro l’autunno del 2010, inoltre, inizieranno i lavori per la realizzazione di un parco pubblico attrezzato e di una vasta area multiuso per attività sportive, vicina al centro abitato di Spini; una struttura e un’area verde utilizzabili dagli abitanti delle località vicine e che valorizzerà l’intera periferia nord di Trento.

Le zone predisposte per l’ora d’aria hanno una parete non di cemento ma di inferriata che, insieme alla vista della Paganella, alleggeriscono il senso di oppressione che un posto del genere porta con sè per propria natura. Anche il campo di calcetto con erba sintetica, le altre attrezzature sportive e i luoghi di socializzazione ne fanno uno stabilimento che può proporsi di operare quel recupero che la legge si propone.

Nel nuovo carcere saranno avviati una serie di progetti formativi e di reinserimento in collaborazione con associazioni e cooperative sociali. In particolare, in base ad un accordo sottoscritto tra il ministero della Giustizia, la Direzione del carcere, il Servizio Politiche sociali e abitative della Provincia di Trento e il consorzio di cooperative “Consolida”, saranno avviati laboratori di saldatura, assemblaggio, legatoria, lavanderia, attività agricole e giardinaggio. Al via anche i progetti scolastici e formativi come il completamento del ciclo delle scuole secondarie, laboratori di educazione artistica, corsi di acconciatura maschile e femminile, corsi per la lavorazione del legno, laboratori di sartoria maschile e femminile. L’intero progetto del nuovo istituto di pena è costato circa 112 milioni di euro, interamente finanziati dalla Provincia autonoma di Trento.

 da www.vita.it

Robert & friends memorial


di Daniela Domenici

Senza il cognome, basta solo il nome per tutti quelli che l’hanno conosciuto, apprezzato e che gli hanno voluto bene. E sono davvero tanti vista l’affluenza del pubblico ieri sera nel grande teatro di Cittàdellanotte ad Augusta e del numero degli artisti che hanno voluto esibirsi per ricordarlo: Roberto Di Chiara era un musicista augustano che è morto, all’improvviso per un tumore fulminante, esattamente un anno fa e il suo collega e amico carissimo, Seby Passanisi, ha organizzato questo memorial per cercare di colmare almeno un po’ il vuoto che la scomparsa del suo amico Roberto ha lasciato nel suo cuore.

E ci è riuscito alla grande mettendo in movimento una tale “ondata” di musica, di cui la città di Augusta non ha memoria recente, che ha riempito di note per più di tre ore l’enorme “sala Cannata” del teatro con un’organizzazione pressoché perfetta di cui dobbiamo rendergli merito: è riuscito a far salire sul palco tanti gruppi e solisti, alcuni noti altri meno ma tutti uniti dalla voglia di dire “Roberto, ti regaliamo qualcosa di quello che sappiamo fare”.

Nell’ambito della serata il maestro Passanisi, che segue con attenzione i giovani talenti musicali locali, ha voluto, col premio “Di Chiara & children”, far conoscere tre giovanissime cantanti che hanno tutte le carte in regola per avere successo in questo campo: Federica Lombardo, Alessia Di Domenico e Gaia La Ferla.

Ringraziamo Seby Passanisi per averci regalato questa serata-evento e ci auguriamo che questo vivaio di artisti possa essere messo “in vetrina” più spesso: se lo meritano.