“…Perché noi, o almeno alcuni di noi, amiamo i nostri cani?…mi piace pensare…che i nostri cani risvegliano qualcosa nei recessi più profondi di una parte a lungo dimenticata della nostra anima dove sopravvive un noi più antico, una parte di noi ch esisteva prima che diventassimo scimmie. E’ il lupo che eravamo un tempo. E’ il lupo che sa che la felicità non può essere trovata nel calcolo. Sa che nessun rapporto autenticamente significativo può basarsi su un contratto. Prima di tutto c’è la lealtà. E dobbiamo rispettarla cadesse il mondo. Calcoli e contratti vengono sempre dopo come la parte scimmiesca della nostra anima viene dopo quella lupesca…”
dal capitolo “L’ingannatore” tratto da “Il lupo e il filosofo” di Mark Rowlands.