“La casa piena di code”


di Tiziana Mignosa

Ricordi
quando la casa era piena di code?
Dolce inciampo
grigio e nero in mezzo ai piedi.

E abbaio si faceva qualche volta graffio
sopra il tavolo come gatto
o quel miao un po’ distratto
“schizzomicio” come razzo.

Maria Lupa assai insistente
e Margot per conto suo
elegante e raffinata
con quell’aria indipendente.

Tutti insieme per le scale o sul divano
ma anche dentro il più minuscolo quadrato
in cucina o dove sia
l’importante è stare assieme.

Ma anche adesso
che le lancette l’hanno esiliata
Margot è qui a casa sua
non s’è mai allontanata.

Perché l’Amore
quand’è vero
non conosce tempo
né veleno.

La luce di Caravaggio fino al 13 giugno 2010


di Loretta Dalola

 Da febbraio a  Roma si è aperta la mostra dedicata al celeberrimo, e celebratissimo, “genio lombardo” , nei 400 anni dalla morte di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, le Scuderie del Quirinale celebrano il pittore milanese con una retrospettiva forte di 24 capolavori.

 In anni recenti, il gran numero di ricerche, studi, esposizioni e interventi sulle vicende biografiche e artistiche del Caravaggio ha confermato l’universale e crescente interesse intorno alle vicende artistiche del pittore e al suo ruolo cardine all’interno della storia dell’arte.

 Un talento unico, inarrestabile, i suoi quadri irrompono come un fulmine a ciel sereno nel mondo chiuso e tradizionale dell’arte romana, in un tentativo estremo di avvicinare il sacro al mondo degli uomini, angeli, santi e madonne hanno i corpi di popolani, prostitute, ragazzi di strada. I tratti sono duri segnati dalla fatica, le mani e i piedi luridi.

 La fama non smussa il carattere, orgoglioso e sanguigno del pittore, le dicerie dei suoi eccessi si moltiplicano come le denunce per aggressione, fino al fatto di sangue che lo trasforma in fuggiasco sino alla fine di suoi giorni.

E’ un pittore straordinario, il pittore della luce teatrale, suggestiva, tenebrosa, particolarissima, luce dovuta al cambiamento continuo delle condizioni atmosferiche, giungendo alla concezione dell’attimo della  luce da fermare sul quadro come uno scatto fotografico. Nessuno seppe “dare luce al buio” come lui e  forse proprio grazie ad un’esistenza così travagliata, che si deve la grande carica emotiva che sprigiona dai suoi quadri.

 Come su un palcoscenico il dramma va in scena, gli attori emergono dalla penombra delle quinte illuminati da un preciso raggio luminoso. I suoi protagonisti sono profondamente reali, sono modelli sottratti alla quotidianità;  la vita entra nell’arte, bella o brutta per Caravaggio merita di essere protagonista senza occultare nessun dettaglio.

 La pittura del Caravaggio, non parte dal disegno, ma direttamente  dalla realtà, sua unica fonte di esperienza. Di qui la resa delle luci, delle ombre e dei riflessi, degli spazi, degli atteggiamenti sentiti nella loro interezza.

 Luce, per affermare la pienezza delle forme e dei volumi, ma anche per drammatizzare i personaggi più umili, ogni espressione, ogni singolo gesto è arte plastica, espressiva, diretta, adatta ad esprimere un sentimento semplice e profondo della dura esistenza umana.

 Per approfondire la conoscenza del pittore consiglio un  bel  libro di Giuliano Capecelatro : Tutti i miei peccati sono mortali – Mondadori, interessante versione  della vita e dello stile pittorico del Caravaggio

 da http://lorettadalola.wordpress.com

Il ritorno alla Terra di Vandana Shiva


di Loretta Dalola

A “Che tempo che fa”, Rai3, ospite Vandana Schiva,  una delle scienziate più famose al mondo. Attivista politica e ambientalista, è tra le figure più prestigiose che si battono a livello internazionale contro la globalizzazione liberista.

Ha appena pubblicato un libro: “Ritorno alla Terra – La fine dell’ecoimperialismo”,  una lettura consigliata, per chiunque abbia a cuore il futuro del pianeta.

Vandana Shiva spiega perché i tre problemi più urgenti per l’umanità – la fame nel mondo, il peak oil e il surriscaldamento globale – siano profondamente collegati tra loro e perché ogni tentativo di risolverne uno, senza implicare necessariamente tutti gli altri, si sia rivelato finora fallimentare.

La crisi alimentare e quella finanziaria dipendono dalle stesse cause, il sistema attuale parte dal presupposto che tutto è merce, ognuno di noi ha invece un valore intrinseco dobbiamo immaginare una realtà in cui gli esseri umani contano più dei profitti.

Parole importanti e disarmanti che fanno capire come l’umanità abbia tagliato i ponti con la terra, la prima cosa importante da fare  è proprio il riconoscimento che la regola di avidità ha portato alle conseguenze che tutti conosciamo, la terra è vulnerabile, ed è necessaria una ripresa dei principi della cultura contadina, basata su produzioni di nicchia, sostenibilità, comunità locali, e giustizia ambientale.

Vandana Shiva ci dimostra così che è ancora possibile immaginare un futuro in cui si riuscirà a superare la dipendenza dal petrolio e dalle assurde regole dettate da una globalizzazione sfrenata. Mai come oggi, a causa del progressivo esaurimento del petrolio e di cambiamenti climatici sempre più violenti, la necessità di fonti energetiche alternative e sostenibili sta diventando impellente.

Chiunque vende un progresso che ci porta alla distruzione vende un progresso sbagliato, dobbiamo aumentare il benessere degli uomini e i doni della natura devono essere condivisi da tutti.

Questa analisi chiara e precisa è subordinata a scelte politiche decisive,  ma tutti sappiamo che la politica non è sensibile a queste questioni.

Nonostante l’urgenza delle istanze ecologiste, l’Occidente industrializzato non ha ancora compreso ciò che il resto del mondo sa già da tempo: ci stiamo rapidamente avvicinando a una catastrofe alimentare.


da http://lorettadalola.wordpress.com

“Il lupo e il filosofo”


“…Perché noi, o almeno alcuni di noi, amiamo i nostri cani?…mi piace pensare…che i nostri cani risvegliano qualcosa nei recessi più profondi di una parte a lungo dimenticata della nostra anima dove sopravvive un noi più antico, una parte di noi ch esisteva prima che diventassimo scimmie. E’ il lupo che eravamo un tempo. E’ il lupo che sa che la felicità non può essere trovata nel calcolo. Sa che nessun rapporto autenticamente significativo può basarsi su un contratto. Prima di tutto c’è la lealtà. E dobbiamo rispettarla cadesse il mondo. Calcoli e contratti vengono sempre dopo come la parte scimmiesca della nostra anima viene dopo quella lupesca…”

dal capitolo “L’ingannatore” tratto da “Il lupo e il filosofo” di Mark Rowlands.

L’individuo e la collettività


di O. M. Aivanhov

“Come individuo, ognuno di noi è indipendente, autonomo. Siamo
d’accordo. Ma ciascuno di noi è anche legato alla collettività
umana e, ancora al di là, a tutti i regni della natura e alla
collettività cosmica. Noi viviamo quindi simultaneamente due
vite: una personale e una collettiva. Per la maggioranza degli
esseri umani, ciò avviene a loro insaputa, ma è auspicabile che
essi ne diventino consapevoli.
Chi è spinto a fondersi nella vita collettiva, universale, non
deve perdere coscienza del proprio sé, in modo da poter sempre
pensare e agire come un essere responsabile; e chi si sente un
individuo ben distinto dagli altri, pur conservando il senso
della propria individualità, deve prendere coscienza di
appartenere a un insieme, di essere una cellula dell’organismo
sociale e, oltre ancora, una cellula dell’organismo cosmico. “

Appuntamento domenicale con Lucianina


di Loretta Dalola

Come sempre, attendiamo lo scrupoloso sguardo ironico sugli avvenimenti più salienti della settimana italiana che Luciana è pronta a cogliere con il suo solito stile, nella trasmissione : “Che tempo che fa” in onda su Rai3. Si inizia inevitabilmente con il suo beniamino, Lui, Berlu che in questi giorni  ha pronunciato  Gogol (google), quell’uomo ci ha talmente intronato, che ci viene il dubbio che sia vero, che si dica proprio così?  Secondo me, ci sono dei problemi con il computer, crede che il PC sia il partito comunista…

 Fabio hai sentito la  vicenda della Fracci? Tu te la immagini eterea come il Philadelfia, invece…e Alemanno ha deciso che bisogna lasciare spazio ai giovani e l’ha sostituita con uno di 62 anni!

 Volevo dire che la Fracci ha la stessa età di Berlu, glielo dici tu che visto che ti sei già fatto avanti di togliersi dalla balle e dare spazio ai giovani? La regola vale per tutti, abbiamo un Senato che si ricordano quando hanno ucciso Giulio Cesare…che poi la Fracci  è una che abbiamo esportato all’estero, come il Parmigiano.

 E poi c’è il decreto sulla intercettazioni, i giornalisti che pubblicano le intercettazioni verranno multati, quindi quello che interessa veramente non è la delinquenza ma che non venga pubblicata la notizia, perché altrimenti fanno una figura di merda.

 ALFI, ALF eh non posso prendere la fine…ALF adesso come facciamo a sapere? E poi dopo 75 giorni se si prendono i delinquenti bene, altrimenti amen. I delinquenti faranno così i primi 75 giorni li passeranno al telefono adire minchiate e allo scoccare del 75° giù che partono…

 E infine plauso ai creativi dello spot “Saratoga, il silicone sigillante”, invece stavolta si tratta di una vernice, io ce li vedo i creativi, cosa ci inventiamo stavolta?    Mbhè prendiamo una tizia che vernicia su una terrazza, una gabbia di verde, ma non una gabbietta, una gabbia enorme, cosa ci tiene dentro, uno struzzo?

 Dipinge, vestita di bianco con un filo di perle, è un classico, tutte le donne verniciano così!

 Poi a fianco c’è una cameriera con i tacchi a spillo, inquadrata dal basso verso l’alto, come l’inizio di un film porno, ad un certo punto arriva lui, un gargagnano che guarda stè due e dice:” Cosa state facendo?” secondo te, stanno inverdendo Calderoli?

 Volevo fare un appello ai creativi degli spot, parlando da uomo a uomo, da tetta a tetta, qual è il messaggio? Volete provare una volta a fare  uno spot senza donne nude?

 Capisco che è difficile fare uno spot di un pelapatate, senza una donna nuda ma, la fantasia non vi manca!

 Grazie Luciana e alla prossima!

 da http://lorettadalola.wordpress.com