di Loretta Dalola
Le vere vittime di qualsiasi conflitto sono proprio loro: i bambini che si svegliano urlando, con le lenzuola avvolte intorno alle gambe, o, terrorizzati, tremano sotto le coperte. Le notti dei bimbi palestinesi sono sconvolte dalla repressione israeliana, i loro sonni non sono disturbati da streghe e mostri, ma da elicotteri israeliani, mitragliatrici, soldati in assetto da guerra e carri armati.
La miseria causata dall’assedio israeliano ( e non entro nel merito di colpe o ragioni) e la morte spaventano i bambini dei Territori occupati, le cui notti sono terrorizzate dalle scene di violenza vissute durante il giorno, nel quotidiano confronto con le forze d’occupazione.
Sono bambini traumatizzati che devono controllare le loro paure, adottando tecniche di sopravvivenza, assistendo quotidianamente a scene di violenza, non sono psicologicamente rovinati, ma turbati e fortemente spaventati.
Ritengo che se non si corre prontamente ai ripari, questa situazione influenzera’ la societa’ palestinese di domani. La societa’ palestinese e’ come una pentola a pressione per i bambini, (futuri uomini del domani) che crescono con una intensa coscienza politica, dove la violenza è l’unica legge conosciuta che inevitabilmente influenza la loro crescita e il loro modo di affrontare la vita.
L’unico vero sogno che vorrei augurare loro è quello di essere come tutti gli altri bambini.
Le foto a lato sono del grande fotoreporter Steve McCurry