“Luci e colori del paesaggio augustano”


di Daniela Domenici

Ha appena avuto luogo, presso la sede della Stella Maris in via Umberto ad Augusta, l’inaugurazione della mostra di quadri, dal tema “Luci e colori del paesaggio augustano”, organizzata dal circolo culturale “Officina d’arte”.

Dieci gli autori le cui opere potranno essere ammirate fino al 19 maggio, otto uomini e due donne e, per una sorta di cavalleria al contrario, nell’elencare i loro nomi inizierò proprio da loro: Grazia Urzì, Cinzia Sciolto, Antonio Cammarata, Palmino Cipriano, Salvo Di Grande, Franco Di Maura, Carmelo Fazio, Giuseppe Guerriero, Salvo Pugliares e Salvo Tringali.

Ha presentato la serata con la solita garbata ironia con cui condisce il suo eloquio sempre vario e pregnante Giorgio Càsole, docente, giornalista e poeta, che ha voluto accanto alcuni dei suoi allievi per leggere alcune poesie e un brano che ricorda il bombardamento della città di Augusta nel maggio del 1943.

Durante la serata è stato anche premiato un atleta augustano, Gianfranco Nasti, per cui l’età anagrafica è solo un dettaglio perché ama ancora mettersi alla prova per superare record nella specialità del nuoto.

16 maggio: giornata del malato oncologico


di Loretta Dalola

In occasione della quinta giornata del malato oncologico, che si terrà il 16 maggio, è stata realizzata una campagna di comunicazione volta a promuovere le iniziative di sensibilizzazione e solidarietà nei confronti dei malati di cancro.

Lo spot, televisivo e radiofonico, della durata di 30”, è stato realizzato dal Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri insieme al Dipartimento per l’informazione e l’editoria, in collaborazione con il Ministero della salute e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

La campagna di comunicazione ha l’obiettivo di informare sulle opportunità e sulle tutele di cui possono disporre i lavoratori che sono affetti da patologie oncologiche e di sensibilizzare le imprese e l’opinione pubblica ad un approccio più sereno e non discriminatorio nei confronti dei malati di cancro, in particolar modo nel contesto lavorativo.

Le leggi italiane, per la tutela del malato sono all’avanguardia, non solo a livello nazionale, ma anche europeo, garantiscono ai malati di cancro la migliore qualità della vita e la soddisfazione delle loro esigenze e di quelle dei loro familiari, ma spesso gli stessi  malati non conoscono i propri diritti e le agevolazioni di cui  usufruire durante il periodo della malattia.

Per  avere assistenza informativa è possibile rivolgersi a :

  • “associazione delle associazioni”di volontariato a servizio dei malati di cancro e delle loro famiglie, si pone come interlocutore delle istituzioni politiche, sindacali e culturali, per affermare nuovi diritti a fronte dei nuovi bisogni dei malati di cancro e contro ogni tipo di discriminazione. –  http://www.favo.it/
  • AIMaC Associazione Italiana Malati di Cancro, è un’Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS), ed è costituita da malati, parenti di malati, docenti universitari, ricercatori, medici, psicologi, psicoterapeuti, imprenditori e giornalisti.   Scopo dell’Associazione è offrire informazioni sul cancro e sulle terapie ai malati, alle loro famiglie e amici; assicurare sostegno psicologico ai malati; promuovere iniziative per diffondere il più capillarmente possibile le informazioni sul cancro.   http://www.aimac.it/

Continuare a lavorare diventa uno strumento fondamentale per non arrendersi e impegnarsi nella lotto contro il cancro.

Il cancro si combatte anche sul posto di lavoro.

Difendi la tua normalità”.

da http://lorettadalola.wordpress.com

 

Disastro BP, emergenza a 360°: ci dite la verità?


di Loretta Dalola

Senza voler sminuire l’importanza di vicende come la bancarotta greca e la mobilitazione sociale che l’accompagna, le dimissioni del ministro Scajola o il congresso della Cgil, mi sono resa conto che  i media, i governi e le multinazionali stanno omettendo le informazioni.

Il disastro petrolifero nel Golfo del Messico è di tali proporzioni che se lo si mostrasse per quel che è, molti dei parametri che abbiamo di raccontarci il mondo e il suo futuro, crollerebbero. Non si tratta soltanto del numero di barili che fuoriescono quotidianamente, e  nemmeno della “campana sottomarina” che la BP, rea confessa della catastrofe, pensa di collocare sopra il buco subacqueo per tentare di arginare il disastro.

Il problema è la certezza che la Corrente del Golfo trascinerà blocchi e fiumane di petrolio greggio fino al Polo Nord, sulle coste del Nord Europa e quelle dell’Africa, ossia in tutto l’Atlantico, è questo che diventa  davvero terrorizzante.

Smettiamo di pensare che l’oceano è talmente grande da assorbire tutto. Dobbiamo renderci conto che è una  realtà spaventosa e che non lascia scampo. La  quantità di petrolio, e le conseguenze del disastro sono irreversibili.

La BP promette di pagare tutti i danni, come se il denaro potesse sostituire i gamberetti e le tartarughe le migliaia di delfini e innumerevoli altri pesci, la flora e gli equilibri delle zone umide del sud della Louisiana e i fondi sottomarini avvelenati per chissà quanto tempo e l’inquinamento subdolo e permanente della catena alimentare, quella cosa per cui tu, io e i nostri nipotini mangeremo pesci o verdure che contengono tracce di quel petrolio sparso in mare.

Lo stile di vita che ci si prospetta è quella di uscire di case e respirare inquinamento,  lavorare con automobili  che scaricano gas,  andare al supermercato e comperare prodotti agricoli tirati su a petrolio, chiacchierare con amici di un prossimo viaggetto in aereo, che va a cherosene, (vulcano islandese permettendo)… d’altra parte la faccenda è talmente ingestibile, ed enorme, che sembra non ci sia null’altro da fare.  

Quello che almeno sarebbe giusto aspettarsi è un’informazione veritiera che spieghi finalmente quanto epocale, sia il disastro nel Golfo del Messico.

da http://lorettadalola.wordpress.com

“Il cerchio del piacere”


di Tiziana Mignosa

Tre sono le parti
che colgono tre fiori differenti
quelli che tu senza volere mi presenti.
 
Quando ti vedo
le guance ispide avverto sul mio viso
sospiro e mi divido.
 
Gli occhi 
la voglia delle mani alimentano
ma poi ti sento
 
fervore della voce
è riso divertito e un po’ mi perdo
 impeto che al sogno sovrappone sogno.
 
La terza si fa verbo a vista
dolcezza e confusione
fin quando rivedendoti ricomincia il cerchio del piacere.
 

Carmelo, “suicida” in carcere a 19 anni – I genitori “L’hanno massacrato”


Si terrà domani l’udienza preliminare sulla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura etnea dell’inchiesta sulla morte di Carmelo Castro, il diciannovenne incensurato deceduto il 28 marzo del 2009 nel carcere di Catania quattro giorni dopo essere stato arrestato da carabinieri della compagnia di Paternò assieme a due presunti complici per una rapina a un tabaccaio. Secondo gli esiti delle indagini disposte dalla magistratura il giovane si sarebbe suicidato nell’istituto penitenziario di piazza Lanza. I genitori del diciannovenne ipotizzano che loro figlio sia stato “bastonato” come emergerebbe dalle foto segnaletiche apparirebbe con “gli occhi neri, l’orecchino strappato e le labbra ferite”. Il legale della famiglia Castro, l’avvocato Vito Pirrone, si oppone alla richiesta di archiviazione contestando “‘una lunga serie di mancanze nelle attivita’ di indagine disposte dalla Procura”. Secondo il Difensore civico dei detenuti di Antigone, Stefano Anastasia, “la sequenza è sempre la stessa: c’é un prima (l’arresto), un fatto (la detenzione) e un epilogo (il precipitare della situazione). Cosa è successo in questi tre momenti? Domande, come sempre, inquietanti – conclude Anastasia – che meritano ogni possibile supplemento di indagine, che si spera il gip di Catania voglia disporre”.

da www.livesicilia.it