Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata radicale membro della Commissione Giustizia
Se sono veri i lanci delle agenzie di stampa che riportano la notizia della probabile emanazione da parte del consiglio dei ministri di domani del decreto per la concessione della detenzione domiciliare per chi debba scontare meno di un anno di carcere, posso affermare che ha vinto, ancora una volta, il partito dei magistrati organizzati nell’ANM che proprio ieri, nel corso dell’audizione in commissione giustizia della Camera, aveva contestato la parte del DDL Alfano che prevedeva una sorta di automatismo nella concessione della misura, senza passare dal magistrato di sorveglianza.
L’ANM e i suoi referenti “onorevoli” alla Camera, ottenendo la cancellazione dell’automatismo che intelligentemente era stato previsto dal DDL Alfano, lasceranno la decisione ai magistrati di sorveglianza che già oggi non riescono a stare dietro alle istanze dei detenuti, limitandosi nei fatti a rigettarle pressoché tutte. Se fino all’indulto del 2006 i detenuti che usufruivano di misure alternative erano 40.000, nel 2009 sono drasticamente scesi a meno di 10.000.
Con la modifica che si intende introdurre, prima che i magistrati decidano sulle istanze avanzate per accedere alla misura detentiva domiciliare al posto del carcere, si sarà consumato l’intero anno, con benefici sul sovraffollamento delle celle pari a zero.
Ieri il Ministro Alfano preannunciandomi che avrebbe preso in considerazione le proposte migliorative al suo DDL che come radicali avanziamo, ci aveva invitato a “ricominciare a mangiare”. Alla luce delle notizie di oggi riteniamo sensato e prudente continuare. Le carceri italiane sono, ogni giorno di più, discariche umane dove viene tolta ogni dignità umana, dove lo Stato si rende colpevole – da vero delinquente professionale – di reiterate violazioni della Costituzione repubblicana.
Considerazioni :
1) Esistono posti/carcere per 50.000 persone
2) Sono in prigione 67.000 persone.
3) Ogni mese emtrano in prigione più persone di quante ne escano.
4) Per costruire carceri nuove, ci vogliono anni di tempo.
Conclusione: anche un bambino capirebbe che esistono solo tre soluzioni:
A) Fare uscire quelli che hanno meno di un anno da scontare, mettendoli agli arresti domiciliari.
B) Mettere in atto pene alternative, per tutti i reati minori, dove non siano coinvolti : Assassini – Stupri – Traffico stupefacenti –
pedofilia -.mafia – camorra -ndrangheta et similia.
C) per tutti gli aventi diritto a pene alternative, organizzare lavori a bassa remunerazione salariale, in modo tale che le imprese
trovino vantaggioso accollarsi le spese di trainizzazione e di successiva produzione.
Senza quanto previsto al punto C, la nostra Costituzione viene clamorosamente disattesa, in quanto la prigione non rappresenta
un posto per redimere dei colpevoli, ma costituisce, bensì, uno strumento responsabile dell’abbrutimento e del ritorno a delinquere da parte dei condannati..
inutile dire che la politica colpevolizza e schiavizza degli esseri umani, anche se colpevoli di reati, l’esecuzione della pena non può essere ed avere carattere inumano come ai giorni nostri, poi si parla di paese evoluto e democratico, ma, il nostro Bel Paese è il peggior paese nelle più elementari norme di applicazione della giustizia(vedi le sanzioni europee) e della esecuzione della pena. Poi i tanti “ignoranti” che pensano ai detenuti ben trattati e curati, non sanno che quelle sentenze emanate a nome del “popolo italiano” non vengono eseguite a norma dello stesso codice penitenziario e della sorveglianza, perchè vengono continuamente fatti i famosi “tagli”, come alla sanità ed a altri ministeri. Così le “nostre” carceri diventano “fucine delinquenziali” dove si forgiano i più efferati delinquenti abituali(per i cattolici credenti: v. la fabula di FEDRO). Se la collettività continua ad avere atteggiamenti di carattere denigratorio ben merita quel che semina, invece di parlare e scrivere stronzate, che entrino a visitare quelle case di pena e cercare veramente di trovare le giuste soluzione x esaudire ambo le parti: la certezza della pena e la pena scontata secondo vigente codice. Non far mancare il dovuto personale addetto al reinserimanto in società: Educatori, psicologi, ass.sociali e personale di custodia; ripristinare un condono con amnistìa(come la vecchia e rimpianta Repubblica Italiana, dove la delinquenza era minore), reso abitabile il pianeta carcere, proseguire con la certezza della pena, specie per i reati più gravi, e restituire alla collettività ex delinquenti e non pluripregiudicati laureati in altre specialità dal DAP(Dip.Amm.ne Penitenziaria). e qualcuno legge, cosa a cui credo poco, lo prego di rispondermi