di Daniela Domenici
Chi mi segue da tempo saprà ormai che la sottoscritta è convinta che i libri la “chiamino”, che non è mai pura casualità scegliere di leggere un libro o un autore invece che un altro: c’è sempre un motivo recondito che verrà svelato, sempre che lo sia, anche dopo molto tempo.
Di “In viaggio con me”, opera prima di questa signora siciliana della provincia di Siracusa, mi è stata raccontata la trama da un amico un giorno per caso (ma, come dicevo prima, nulla accade casualmente) che mi ha intrigato subito e mi ha fatto scattare un “link” mentale con un altro libro che ho amato molto nella mia adolescenza, ”Seguendo una lira” di Giana Anguissola che forse anche Brunella Li Rosi, essendo mia coetanea, avrà letto.
In quel libro del 1953 la Anguissola seguiva il percorso che una moneta da una lira fa passando di mano in mano; in questo, invece, Brunella Li Rosi segue una … valigia nei suoi “viaggi” dallo scaffale di un negozio, in attesa di essere acquistata, attraverso tutte le persone che ne vengono, a turno, in possesso.
Come dice l’autrice “è un viaggio fantastico, nel tempo e nello spazio, di una valigia bordeaux, un contenitore di emozioni, di conoscenza e di crescita come metafora della parabola umana nel complesso percorso dell’esistenza”. Ecco, quello che soprattutto colpisce è la formidabile capacità di Brunella Li Rosi di “essere valigia”, permetterci quest’espressione, cioè di vedere con gli occhi della valigia-protagonista il mondo esterno, di percepire, dal suo punto di vista, i pensieri e i sentimenti delle persone con cui viene in contatto, in una parola, di personificare la valigia; e tutto questo lo fa utilizzando un linguaggio che è intriso di una delicata ironia mescolata a una smisurata empatia con frequenti “inserti” di riflessioni profonde, tra l’evangelico e il filosofico.
E’ una storia divertente ma che fa molto riflettere…”… Il viaggio nell’esistenza si è compiuto, nel tempo e nello spazio, dagli inizi del pensiero fino alla scoperta della verità. Lungo questo affascinante viaggio che è l’esistenza s’impara a comprendere che la porta dl cuore si apre solo dall’interno e con una chiave speciale. La chiave dell’amore. E che nessun cuore è tanto duro e chiuso da rimanere per sempre imprigionato dalla sua stessa indifferenza ed incredulità…”
Per concludere oserei definire questa storia, immaginata dall’autrice, molto “cinematografica” perché Brunella Li Rosi riesce davvero a farci “vedere” e “sentire” quello che la valigia vede e sente: le auguriamo che questa sua “opera prima” possa, un giorno, magicamente, trasformarsi in un film.