Semifinale “rosa” tutta italiana al torneo di tennis WTA di Marbella: Pennetta batte Errani


di Daniela Domenici

Si è appena concluso il secondo incontro di semifinale al torneo di tennis WTA di Marbella, il primo ha avuto luogo tra due atlete spagnole, il secondo tra due azzurre: la brindisina Flavia Pennetta, n°16 nel ranking mondiale, e la bolognese Sara Errani, n°43.

Gli incontri precedenti tra le due atlete si sono conclusi con 2 vittorie a 1 a favore della Pennetta.

Anche questo è andato a lei col punteggio finale di 6-1, 6-1 nel tempo complessivo di 59’ 54”, meno di un’ora: non c’è stata storia per la Errani oggi contro la nostra “numero uno”.

Nel primo set partenza al fulmicotone di Flavia Pennetta che ottiene due palle break in apertura portandosi sul 4 a 0, concede poi un solo game alla Errani chiudendo il set in soli 26’ 39” minuti sul 6 a 1.

Il secondo set è la fotocopia esatta del primo: nuovamente Flavia Pennetta conquista due palle break nei primi 4 games e si porta sul 4 a 0, poi concede un solo game all’avversaria e conclude anche questo set col punteggio di 6 a 1 in meno di 20 minuti.

“In viaggio con me” di Brunella Li Rosi edizioni Greco


di Daniela Domenici

Chi mi segue da tempo saprà ormai che la sottoscritta è convinta che i libri la “chiamino”, che non è mai pura casualità scegliere di leggere un libro o un autore invece che un altro: c’è sempre un motivo recondito che verrà svelato, sempre che lo sia, anche dopo molto tempo.

Di “In viaggio con me”, opera prima di questa signora siciliana della provincia di Siracusa, mi è stata raccontata la trama da un amico un giorno per caso (ma, come dicevo prima, nulla accade casualmente) che mi ha intrigato subito e mi ha fatto scattare un “link” mentale con un altro libro che ho amato molto nella mia adolescenza, ”Seguendo una lira” di Giana Anguissola che forse anche Brunella Li Rosi, essendo mia coetanea, avrà letto.

In quel libro del 1953 la Anguissola seguiva il percorso che una moneta da una lira fa passando di mano in mano; in questo, invece, Brunella Li Rosi segue una … valigia nei suoi “viaggi” dallo scaffale di un negozio, in attesa di essere acquistata, attraverso tutte le persone che ne vengono, a turno, in possesso.

Come dice l’autrice “è un viaggio fantastico, nel tempo e nello spazio, di una valigia bordeaux, un contenitore di emozioni, di conoscenza e di crescita come metafora della parabola umana nel complesso percorso dell’esistenza”. Ecco, quello che soprattutto colpisce è la formidabile capacità di Brunella Li Rosi di “essere valigia”, permetterci quest’espressione, cioè di vedere con gli occhi della valigia-protagonista il mondo esterno, di percepire, dal suo punto di vista, i pensieri e i sentimenti delle persone con cui  viene in contatto, in una parola, di personificare la valigia; e tutto questo lo fa utilizzando un linguaggio che è intriso di una delicata ironia mescolata a una smisurata empatia con frequenti “inserti” di riflessioni profonde, tra l’evangelico e il filosofico.

E’ una storia divertente ma che fa molto riflettere…”… Il viaggio nell’esistenza si è compiuto, nel tempo e nello spazio, dagli inizi del pensiero fino alla scoperta della verità. Lungo questo affascinante viaggio che è l’esistenza s’impara a comprendere che la porta dl cuore si apre solo dall’interno e con una chiave speciale. La chiave dell’amore. E che nessun cuore è tanto duro e chiuso da rimanere per sempre imprigionato dalla sua stessa indifferenza ed incredulità…”

 Per concludere oserei definire questa storia, immaginata dall’autrice, molto “cinematografica” perché Brunella Li Rosi riesce davvero a farci “vedere” e “sentire” quello che la valigia vede e sente: le auguriamo che questa sua “opera prima” possa, un giorno, magicamente, trasformarsi in un film.

Musica: Parma si ‘tinge’ di Jazz, dal 5 maggio il primo festival


Parma si ‘tinge’ di Jazz per la prima edizione del Parma Jazz festival, la manifestazione organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma, con la direzione artistica di Antonio Ciacca, pianista e direttore della programmazione del Jazz presso il Lincoln Center. Il festival, in programma da mercoledi’ 5 a domenica 8 maggio, presenta un programma interamente dedicato a Duke Ellington figura chiave non solo del Jazz ma di tutta la musica del Novecento. “La nostra citta’ -spiega il sindaco di Parma Pietro Vignali, presentando l’evento- ha nella cultura una delle sue vocazioni e una delle sue eccellenze, percio’ abbiamo deciso di scommettere sul grande jazz, come in questi anni abbiamo scommesso, con risultati molto soddisfacenti, sulla mostra di Carreggio, sul festival di Verdi e su tanti altri eventi che hanno raccolto apprezzamento e attenzione da tutto il mondo”. Apre il Parma Jazz Festival, mercoledi’ 5 maggio all’Auditorium Paganini, Ciacca, che presenta il suo ultimo lavoro discografico ”Lagos Blues” con la sua working band affiancata per l’occasione da Joe Locke al vibrafono. A seguire, sempre il 5 maggio all’Auditorium Paganini, Dianne Reeves, una delle cantanti piu’ prestigiose al mondo, con la sua versatilita’ interpretativa, i mezzi vocali ed espressivi di cui dispone, che le permettono di confrontarsi con repertori diversi, di riprendere in chiave personale la tradizione del canto jazz, cosi’ come di cimentarsi con il rhythm’n’blues e il pop piu’ sofisticato, facendo di ogni sua esecuzione un capolavoro. Il programma del 5 maggio prosegue nella Sala Verdi, Starhotels Du Parc, con l’Ohio Youth Jazz Orchestra, diretta da Todd Stoll e composta dai migliori allievi delle scuole superiori dell’Ohio, che presenta il repertorio di Duke Ellington, dagli anni ’30 agli anni ’70. A chiudere la serata sempre nella Sala Verdi, Starhotels Du Parc il quintetto del chitarrista Lucio Ferrara con Michael Mwenso, trombone, Spike Wilner piano, Patrick Boman, contrabbasso e Nicola Angelucci, batteria.

fonte Adnkronos

Aggiornamenti :-)


Vi segnalo un nuovo articolo nella pagina AUGUSTA. LA VOCE AI CITTADINI  e un annunncio, il primo, in PORTOBELLO COMPRAVENDITA.

I would like to have your attention on a new article in the page AUGUSTA: LA VOCE AI CITTADINI and the first article in the page PORTOBELLO COMPRAVENDITA

Nino Rota 10 aprile 1979


Oggi nel 1979 moriva uno dei più grandi compositori di musiche da film del ‘900, Nino Rota, pubblico questo video con alcune delle sue musiche più celebri

Today in 1979 Nino Rota, one of the greatest film-music composers, died, I publish this video with some highlights of his famous musics

http://www.youtube.com/watch?v=7EkcgcTK9aI&feature=related

Essere disinteressati o diffidenti


“Quali sono gli individui più diffidenti? Quelli disonesti,
astuti, cattivi. Non possono credere che esistano esseri onesti,
sinceri e buoni. Giudicano gli altri attraverso se stessi, e per
questo sono sempre sospettosi.  

Quanto a coloro che sono nobili e disinteressati, fanno fatica a vedere la cattiveria, il tradimento o la perfidia, appunto perché vedono gli altri attraverso le qualità che loro stessi possiedono.
L’essere umano può vedere esclusivamente attraverso i propri
occhi, ed è lui stesso a plasmare i suoi occhi tramite i suoi
pensieri, i suoi sentimenti, i suoi desideri e le sue tendenze.
Quando incontrate persone che vi parlano unicamente dei difetti
degli altri, sappiate che è soprattutto di se stesse che vi
stanno parlando; sì, perché se possedessero la nobiltà, la bontà,
l’onestà e soprattutto l’amore, troverebbero tutte queste buone
qualità anche negli altri.”

O.M. Aivanhov

Teatro: la voce narrante di Corrado Augias racconta Chopin, il poeta del pianoforte


Prende il via all’Auditorium Parco della Musica, presentato da Musica per Roma, il nuovo viaggio teatrale di Corrado Augias. Con Raccontare Chopin (16 e 17 aprile, Sala Sinopoli ore 21), il popolare giornalista e scrittore rendera’ omaggio a Fre’de’ric François Chopin nel bicentenario della sua nascita. Lo spettacolo, prodotto da Promo Music, dopo il debutto romano andra’ a Parigi (28 e 29 maggio). Subito dopo partira’ per una lunga tourne’e (Aosta, Ostia, Forte dei Marmi, Bologna solo per citare alcune tappe). In scena, accanto ad Augias, il pianista bolognese Giuseppe Modugno esegue le musiche di Chopin. Una telecamera riprende le sue mani mentre scorrono sulla tastiera, e le immagini vengono proiettate su un grande schermo. Cosi’, sotto la direzione del regista Felice Cappa, per tutta la durata dello spettacolo la musica interpretata al pianoforte e descritta a voce da Modugno, si intreccia al racconto di Augias e alla visione ”in diretta” delle mani del pianista. Un modo sicuramente insolito di raccontare la musica in teatro. ”Federico – cosi’ lo chiama Augias – ebbe una vita travagliatissima e io cerchero’ di ricostruirne i momenti e le ragioni salienti”.

fonte Adnkronos

Il cervello dei maschi è fatto per pensare al sesso


Forse è inutile se non esagerato dare in incandescenze per uno sguardo o un apprezzamento di troppo, non è detto infatti che, se gli occhi del partner si allungano spesso per ‘fotografare’ qualche forma femminile di passaggio, dietro ci sia l’intenzione di tradire. La spiegazione è più semplice: il maschio è di default un po’ ‘guardone’, il suo cervello è di natura più occupato dal sesso.

Ma non c’é da preoccuparsi, è la sua natura, che però non significa che l’uomo è un traditore incallito, o che tutti i maschi siano come Tiger Woods, è la rassicurazione che emerge dal libro ‘il cervello dell’uomò (The Male Brain), della psichiatra Louann Brizendine che dirige la Women’s Mood and Hormone Clinic a San Francisco, resa famosa dal suo precedente libro, ‘il cervello della donna’. La natura maschile, come quella femminile del resto, spiega Brizendine che insegna anche all’Università di San Francisco, é il risultato di un mix ormonale e dell’influenza della cultura sulla crescita di ognuno di noi.

Insomma come a dire che il testosterone ci mette del suo a mascolinizzare il cervello e il resto lo fa la società che tende a ‘forgiare’ i bambini come ‘machi’ e le bambine come ‘bambole’. “Quando ho raccontato la mia intenzione di scrivere questo libro – scrive Brizendine nell’introduzione al testo – la maggior parte delle persone mi hanno risposto ironiche: ‘sara’ un libro molto brevé. Ciò mi ha reso consapevole del fatto che l’idea che il maschio sia il ‘modello base’ dell’essere umano è ancora molto pervasiva nella nostra cultura. Il maschio è considerato un essere semplice, la femmina invece più complessa”.

Ma secondo la neuropsichiatra questa è una semplificazione eccessiva, fermo restando che delle differenze ci sono, tra il cervello femminile e il cervello maschile. Dietro molte di queste diversità si nascondono gli ormoni di lui e di lei, spiega. Nella donna gli estrogeni e l’ossitocina predispongono il cervello a comportamenti femminili, tipicamente più empatici e affettuosi; nel maschio, invece, testosterone, vasopressina e MIS (sostanza inibitrice Mulleriana) la fanno da padroni e in qualche modo ne condizionano i comportamenti. “Non a caso sappiamo che nel cervello maschile l’impulso sessuale occupa uno spazio, nell’ipotalamo, che è ben due volte e mezzo più grande di quello occupato nel cervello di lei – scrive la psichiatra; e che i pensieri sessuali guizzano nel cervello maschile notte e giorno, in particolare nella corteccia visiva, tenendolo sempre pronto a cogliere un’occasione sessuale che gli si presenti. Le donne non sempre si rendono conto che l”organo maschilé ha una mente sua propria”.

Ma questo non fa di lui un ‘orso insensibile’, né prende le difese la psichiatra. Purché sia chiaro che il suo cervello comunque lo rende più incline a sguardi bramosi quando gli passa davanti una ‘sventola’, ciò non vuol dire che il maschio sia meno interessato ad innamorarsi o al contrario che con più facilita si lasci andare a storielle extraconiugali, conclude, con buona pace di lui e, forse, anche di lei.

fonte ANSA