di Angela Ragusa
Ammutoliscono le ore
in questa attesa straniera
che sconosco a me stessa..
Eppure, sotto questa montagna
che proietta la sua ombra
e fa di questo buio
groviglio di sentieri
che non riescono più
ad indicare strade…
bussare a quei portoni non serve.
Solo vicoli ciechi
al mio cuore emigrante
solo finestre chiuse
di storie mai esposte …
Schiavi del silenzio ,
dimentichiamo cos’è l’ascolto
e muti ,corpi raminghi
alieni a noi stessi
dimentichiamo pure
il profumo delle rose…
E maggio giunge
e sboccia il ciliegio.
Un grazie a Daniela e un grazie ad Angela per la stupenda poesia….
ah la nostalgia….quanta emozione in un processo arcano della mente….il tempo, gli odori, la luce ti riportano al passato, ai luoghi della tua memoria, facendoti sentire eterna emigrante nei posti in cui ormai vivi……e il rapporto lo vedi nei contatti “muti” con la realtà in cui ti sei calata….quel ciliegio, è certo, sboccia solo per te……
ciao ciao