La grande Mina interpreta questa canzone, una delle più belle dedicate a Roma…buona serata 🙂
Archivi giornalieri: 19 marzo 2010
La lezione di Pingping
di Franco Bomprezzi
Si chiamava He Pingping — proveniva dalla Mongolia — ma per tutti era semplicemente Pingping, l’uomo più basso al mondo, solo 74 centimetri di altezza. E’ morto a Roma, per un improvviso malore, mentre registrava una puntata del programma “Lo show dei record” condotto da Barbara D’Urso. Aveva solo 22 anni, anche se la sua età era indefinibile, come spesso accade quando le persone escono clamorosamente dalla cosiddetta normalità. Ne hanno parlato i giornali e i telegiornali, ne scrive il web in tutto il mondo. Io ho atteso qualche giorno, perché in fondo, in qualche modo, Pingping mi riguarda.
Pingping, l’uomo più basso del mondo, aveva l’Osteogenesi Imperfetta
Lui, come me, era affetto dagli esiti dell’osteogenesi imperfetta, malattia congenita che rende le ossa fragili e impedisce la crescita normale. Lui più di me, molto più di me. Io meno di altri, ma anche più di altri. Non c’è una persona con osteogenesi imperfetta uguale all’altra. Siamo tutti diversi, accomunati da questo segreto del Dna, gioco bizzarro del destino. Un gioco che quasi sempre lascia intatto il cervello (anche se nel mio caso non si direbbe…), ma si diverte a scomporre e ricomporre l’organismo inseguendo geometrie improbabili e del tutto singolari.
Ne scrivo oggi perché penso che Pingping, a modo suo, ha contribuito a far capire che si può essere allegri, si può scherzare, si può vivere al meglio anche essendo di fatto uno scherzo della natura, un imbroglio dei geni, un trucco senza appello.. Fumava tantissimo, racconta Barbara D’Urso, ed era sempre allegro. Bene, aveva capito tutto. Aveva capito che comunque la vita è questa, e se ti tocca in questo modo, e con questa apparente crudeltà, bisogna farsene una ragione e trasformare la disabilità in risorsa.
Non mi pare che si sia comportato come un fenomeno da circo, tenendo conto che veniva dalla Cina, dove non si può certo dire che ancora la disabilità sia trattata in modo normale, rispettoso della Convenzione Onu (anche se molto sta cambiando). Ha capito che poteva lanciare messaggi fortissimi, come l’abbinata fra lui e l’uomo più alto del mondo…
Certo le sue apparizioni televisive sono state al limite del grottesco, ma è difficile immaginare qualcosa di molto diverso, e comunque per lui questa era la vita, la celebrità, la pienezza della sua (breve) esistenza.
L’Osteogenesi Imperfetta non ti consente la mediocrità, perché lo sguardo degli altri è sempre su di te, sei in vetrina e non puoi sottrarti al gioco, devi interpretare una parte, svolgere un compito, essere sempre all’altezza della situazione.
Lo dico senza presunzione, anzi. Penso che io sono particolarmente fortunato perchè le ossa fragili non mi hanno impedito una vita ricca di soddisfazioni e di relazioni normali. Ma so anche che ogni mia azione, pubblica e spesso pure privata, può essere letta e seguita da altre persone con la mia stessa patologia di base, per trarne spunto di coraggio o di sofferenza. Esiste fra di noi, siamo pochi, siamo rari (uno ogni 25 mila nati vivi) una solidarietà forte, una sintonia intellettuale e umana sorprendente. Più o meno alti, più o meno fragili, ma tutti e tutte assolutamente vivi.
Per questo ricorderemo Pingping come un amico allegro, non come un malato, tanto meno come una curiosità da Guinness.
da www.vita.it
Lettera e poesia di Alessia per il suo papà scomparso
Lo scorso 28 gennaio ho pubblicato questo post , lo pubblico nuovamente oggi, nel giorno della festa del papà, soprattutto perchè non posso più ricevere questo tipo di regali dai detenuti da più di un mese e mi fa tanto male…:-(
Ho ricevuto questa lettera da un detenuto del circuito di A.S. del carcere di Augusta che, con infinita tenerezza, ha voluto condividere con me questa testimonianza di affetto, da lui gelosamente conservata, della sua nipotina di 9 anni, Alessia, verso il padre (il figlio del detenuto) scomparso.
L’ho copiata esattamente come mi è arrivata, prima la lettera e poi la poesia di seguito, tutte e due di Alessia.
questa lettera è dedicata a te perché voglio dirti tutto quello che provo verso di te. A volte nel mio cuore c’è rabbia perché tu te ne sei andato via da me lasciandomi sola e portandoti via il mio cuore. Ogni giorno il mio desiderio è che tu sia accanto alla mia anima specialmente nei momenti difficili. Vorrei avere la tua compagnia anche per un giorno, che vorrei diventasse infinito, per rivederti e dirti tutto quello che ho pensato in questi anni. A volte credo che un giorno, non so quando, ti rivedrò e ti porterò con me, la tua dipartita penso sia stato un brutto, anzi un bruttissimo sogno, so però che questo non sarà possibile, rivederti, solamente ti riabbraccerò quando sarò in Paradiso e lì potrò dimostrarti tutto il mio affetto. Vorrei che tu sapessi quello che provo or, ma forse lo sai perché anche se non ti vedo mi sei vicino e ti dico che quello che vorrei di più al mondo è di averti qui con me. Ciao papino, ti voglio tanto bene, sempre te lo voglio ripetere e ti chiedo di pregare per me il nostro Gesù, affinchè mi sostenga e mi aiuti a vincere della tua ssenza nella mia vita.
Finisco perché non voglio dilungarmi ma non mi stanco di dirti :”Grazie papà per la vita che mi hai dato e per il tuo grande amore fino a quando ci sei stato, ti voglio sempre più. La tua affezionata Alessia”
E ora la poesia (notate la bravura di questa bambina a trovare le rime uguali in ogni strofa)
“A te che sei nel cielo”
Caro e dolce papà mio,
tu sei nel cuore mio
sento la tua mancanza
ma non perdo mai la speranza
di rivederti anche se sei in lontananza.
Comincio a sognare,
comincio a sperare,
di rivederti ancora,
per poterti riabbracciare e
trattenerti così senza respirare.
Sento ogni giorno che il tuo amore
Culla sempre il mio cuore
E mi trascina nell’oblio senza dolore,
con infinita dolcezza e immenso amore.
Caro e dolce papino mio,
tu sei l’angelo mio,
e prego sempre Iddio
che ti trasmetta tutto l’amore mio.
Gianni Morandi intepreta questa sua celebre canzone
2 giorni alla Maratona di Roma – 2 days left to Rome Marathon
TARZAN : Edgar Rice Burroughs – 19th March 1950
Oggi nel 1950 moriva Edgar Rice Burroughs, autore del celebre TARZAN..
Today in 1950 Edgar Rice Burroughs, TARZAN’s author died…
Dal film di Disney “Tarzan” pubblico questo video in cui Phil Collins canta “You’ll be in my heart”, dalla colonna sonora del film
From Disney’s film “Tarzan” I am publishing this video in which Phil Collins sings “You’ll be in my heart” from the tracklist of the film
http://www.youtube.com/watch?v=05MykSuOxP0&feature=related
TESTO:
I got you, I’ll be right there
Come stop your crying
It will be all right
Just take my hand
Hold it tight now
I will protect you
From all around you
I will be here
Don’t you cry
For one so small
You seem so strong now
My arms will hold you
Keep you safe and warm
This bond between us
Can’t be broken
Said I’m gonna be here
Don’t you cry
‘Cause you’ll be in my heart
You’ll be in my heart yeah
From this day on
Now and forever more, for more no no no no
(hahaha, come on ,yeah)
Why can’t they understand the way we feel
They just don’t trust what they can’t explain
I know we’re different
But deep inside us
We’re not that different at all
You’ll, you’ll be in my heart
Yes you’ll be in my heart
From this day on
Now and forever more (forever more)
From this day on
Forever more, you’ll be
You’ll be in my heart
No matter what they say
You’ll be right here in my arms, always
Always
Don’t listen to them
‘Cause what do they know
We need each other
to have to hold
They’ll see in time
I know
We’ll show them together
You’ll be in my heart (you’ll be in my heart, I’ll always be there)
Yes you’ll be in my heart (You know that from)
This day on
Now and forever more (now and forever more)
You’ll be in my heart
No matter what they say
You’ll be right here in my arms, always
Always
Just look over your shoulder
Listen, no matter what they say, no no
Look over your shoulder
Just look over your shoulder
I’ll always be there
Just look over your shoulder
I’ll be right there
I’ll always be there
Know that I got you
Just look over your shoulder
No matter what no matter what no matter what
Just look over your shoulder
No matter what they say, no no
Mancano 6 minuti alla fine del mondo
di Jacopo Fo
Ed e’ una buona notizia!!!
L’elezione di Obama avrebbe disteso molto il clima diplomatico nel mondo, riaprendo diversi dialoghi e collaborazioni tra Occidente e Oriente.
Per questo il Doomsday Clock, l’orologio dell’apocalisse, e’ stato spostato indietro di un minuto.
Creato dagli scienziati del Bulletin of the atomic scientist nel 1948, in piena guerra fredda, era stato impostato a sette minuti dalla mezzanotte e negli anni le sua lancette sono state spostate per 19 volte, a seconda del pericolo di un conflitto nucleare.
L’ultima volta fu nel 2007 quando la Corea del Nord condusse test nucleari, + 2 minuti.
(Fonte: http://www.turnbacktheclock.org)
Anglicani Usa, una lesbica diventa vescovo
Mary D. Glasspool, 56 anni, dichiaratamente lesbica è diventata vescovo. La maggioranza dei vescovi e delle diocesi della Chiesa Episcopale ha approvato negli Stati Uniti la sua elezione.
È la seconda volta per gli episcopali che un omosessuale viene confermato nella carica di vescovo, e questa circostanza é destinata ad accrescere nel mondo le già esistenti tensioni con la chiesa Anglicana nel mondo, che è contraria all’ omosessualità. La rete di chiese che si riconoscono nella Comunione Anglicana (e che sono collegate con la Chiesa d’Inghilterra) sono in tensione con gli americani fin dal 2003, quando venne nominato vescovo per la prima volta un omosessuale, Gene Robinson, reverendo episcopale del New Hampshire.
Il vescovo Mary Glasspool e la sua compagna Becki Sander, sono insieme da 22 anni.
Al mio papà e a tutti i papà – for my Dad and for all Dads :-)
di Anonimo
A quelli che ci svegliano al mattino e a quelli che ci incoraggiano nei nostri cammini.
A quelli che vediamo poco e a quelli che vorrebbero esserci di più.
A quelli che un giorno si pentiranno di averci perso e a quelli che si aggrappano ad ogni nostro movimento.
A quelli che si commuovono e a quelli che ci regalano continue risate.
A quelli che ci insegnano a vivere e a quelli che ci lasciano sbagliare.
A quelli che ci regalano i loro ricordi e a quelli che ci raccontano sempre le solite cose (che a noi piacciono tanto).
A quelli che non ci sono mai stati e a quelli che ci hanno guardati nascere.
A quelli che vengono a prenderci il week-end e a quelli che non possono addormentarsi la sera.
A quelli che inventano storie per noi e a quelli che sanno non essere eroi.
A quelli che torneranno e a quelli che ci sono sempre stati.
Auguri a tutti i papà, anche a quelli di cui custodiamo il profumo in un ricordo che si rinnova ogni istante.