Dedicata ad alcune donne importanti della mia vita:
– MIA MADRE
– LE MIE SORELLE
– MIA FIGLIA
la grande Fiorella Mannoia in questo suo brano che adoro 🙂
ll decreto cosiddetto “Salva Liste” è incostituzionale:
1. secondo la giurisprudenza della Corte Costituzionale “Allorquando, invece, risulti l’intenzione della legge interpretativa di vincolare il giudice ad assumere una determinata decisione in specifiche ed individuate controversie, la funzione legislativa perde la propria natura ed assume contenuto meramente provvedimentale” (Corte costituzionale sent. n. 397del 1994). In altre parole questo decreto è incostituzionale perchĂ© non regola situazioni in via generale ed astratta ma vuole influenzare il singolo giudizio;
2. inoltre l’interpretazione autentica delle leggi spetta al legislatore, cioè al Parlamento, e non all’ esecutivo;
3. infine l’articolo 15, secondo comma, della legge n.400 del 23 agosto 1988 sui poteri del governo, stabilisce che il governo non può provvedere nelle materie indicate nell’articolo 72, quarto comma della Costituzione (materia costituzionale e elettorale).
Alla luce di quanto sopra, il provvedimento firmato dal Presidente appare abnorme, oltre che incostituzionale. Oltre che la legge, viola gli stessi principi del nostro diritto.
Che ne dite di inviare una civilissima protesta al Quirinale?
Potete farlo, anche inviando il testo che precede, tramite questo form.
Avevo promesso che se avessi saputo qualcosa di nuovo vi avrei aggiornato…leggo da un articolo apparso su Orizzontescuola.it e riporto testualmente”…per quanto riguarda le classi di concorso non più previste dai piani di studio nazionali, ad esempio la A075 e la A076 (Trattamento testi) si sta predisponendo un procedimento di rilevazione finalizzato ad individuare altri titoli di studio e/o abilitazioni possedute per poter riconvertire e ricollocare il docente interessato in altro ruolo”…un saluto a voi.
fonte www.orizzontescuola.it
Oggi dicono che sia la festa delle donne e ieri era la giornata dedicata alla lotta contro la sclerosi multipla, per questo pubblico questa lettera di una donna medico che parla di una donna in carcere che soffre di questa grave patologia
PER NON DIMENTICARE QUANTI UOMINI E DONNE SONO RISTRETTI NELLE CARCERI ITALIANE CON PATOLOGIE SIMILI E ANCHE PIU’ GRAVI MA NESSUNO NE PARLA
 Questo il testo integrale della lettera scritta al Corriere della Sera da Melania Rizzoli, deputato Pdl
Gentile Direttore,
le scrivo pubblicamente per rivolgere una pubblica richiesta al dott. Aldo Morgigni. La settimana scorsa sono stata nel carcere giudiziario di Rebibbia, a Roma, per una visita ispettiva sanitaria, ed ho incontrato la detenuta Giorgia Ricci, che mi era stata segnalata nella Commissione d’inchiesta Sanitaria della quale sono capogruppo, come persona affetta da una grave patologia neurologica. La detenuta, 39enne, era in stato di isolamento giudiziario ed io, in qualitĂ di medico le ho rivolto solo poche domande sul suo stato di salute e sulle terapie a cui si sottopone da dodici anni, e con sconcerto ho verificato che è sicuramente affetta da sclerosi multipla attiva, chiamata anche sclerosi a placche, una patologia neurologica progressiva ed invalidante, ad eziologia sconosciuta, caratterizzata da varie fasi di remissioni e di riaccensioni, sempre peggiorative, ed è una malattia che si riattiva spesso in coincidenza di particolari e violente reazioni emotive.
 Gentile dott. Morgigni, lei è il Gip che ha scritto e firmato l’ordine di cattura della signora Ricci, e naturalmente io non mi permetto di entrare nel merito del suo lavoro, ma sono costretta a rivolgerle un invito a modificare lo stato detentivo della paziente, le cui condizioni di salute sono assolutamente incompatibili con il regime carcerario. La signora Ricci è sottoposta regolarmente, presso l’ospedale Careggi di Firenze, a cure specialistiche mirate, che prevedono anche una mensile somministrazione, per via endovenosa, di un particolare anticorpo monoclonale, la cui infusione impone il ricovero in ambiente ospedaliero fornito di un centro di rianimazione. La prossima dose del farmaco, essenziale per stabilizzare e rallentare la patologia, e che deve essere somministrato a scadenza regolare, è prevista per il 12 marzo, nel nosocomio toscano, ed è importantissimo che la paziente non manchi a tale appuntamento.
 Io non ho mai incontrato prima la signora Ricci, non conosco i reati commessi nĂ© il motivo del suo arresto, ma conosco bene la patologia di cui soffre e ribadisco, da medico, l’assoluta incompatibilitĂ con lo stato detentivo forzato, che può essere molto dannoso e responsabile di pericolose recidive di malattia con future lesioni permanenti. Da parlamentare mi appello all’articolo 27 della Costituzione, spesso citato dai magistrati, che recita che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanitĂ ”, e mi auguro che questa disposizione costituzionale venga applicata nel caso della detenuta in questione.
 Gentile dott. Morgigni, non ripeta l’errore che nel 1983 fu fatto, da altri giudici, nei confronti di mio marito, Angelo Rizzoli, allora anche lui 39enne e affetto dalla medesima patologia, che fu incarcerato per 13 lunghi mesi, detenuto in ben cinque penitenziari, senza alcuna assistenza medica nĂ© specialistica, per poi essere assolto, ma con addosso il ricordo di importanti complicanze neurologiche delle quali tuttora subisce le conseguenze. Per tale motivo le scrivo pubblicamente, e le rivolgo un appello a favore di una persona a me sconosciuta, alla quale nulla mi lega, e che probabilmente non incontrerò mai piĂą, ma che ha bisogno di aiuto, del suo aiuto, per la tutela della sua salute fisica che oggi dipende esclusivamente dalle sue decisioni.
 Con stima.
Melania Rizzoli – Medico e deputato Pdl
Nella tragedia dell’ennesimo suicidio in carcere (il tredicesimo dell’anno, il secondo a Padova), mi dĂ una certa fiducia il fatto che mi abbiate segnalato la notizia in moltissimi. Si vede che che siamo tanti, a credere che la democrazia e lo stato di diritto passino anche -e soprattutto- da come si vive -o come si muore- nelle carceri.
E siamo a 1.500 inserimenti con questo…spero di avervi regalato abbastanza inputs per nutrire la vostra e la mia mente…
per festeggiare a modo mio l’8 marzo (che dovrebbe essere tutti i giorni dell’anno:-) pubblico nuovamente questa mia filastrocca…
Filastrocca su donne e motori
E’ un’opinione purtroppo latente
che noi donne quando siamo al volante
anche se siamo le piĂą attente
siamo un pericolo costante.
C’è pure un altro proverbio
che dice che donne e motori
e qui nasce con me un diverbio
siano gioie ma anche dolori.
Schumacher in gonnella vengo chiamata
per la mia guida veloce, scattante e sicura
vi invito a provare a fare una passeggiata
e non proverete la benché minima paura.
di Matteo Clerici
Patate e banane, ed in generale gli alimenti ricchi di potassio sono in grado di schermare il cuore da disturbi come ictus e malattie coronariche
Lo dice una ricerca dell’UniversitĂ ’ degli Studi di Napoli, diretta dal dottor Pasquale Strazzullo e presentata alla convention di San Francisco dell’American Heart Association’s.
La squadra di studio ha preso in esame i dati clinici provenienti da 10 studi di settore, condotti dal 1996 al 2009 su circa 280.000 adulti, seguiti per un periodo dai 5 ai 12 anni, in cui si erano verificati circa 5.500 infarti e 3.100 malattie coronariche.
Indagando su tali disturbi, i ricercatori hanno notato come un consumo regolare di cibi con potassio fosse in grado di ridurre il rischio di ictus del 19% e di coronaropatia dell’8%.
Allora, “I risultati sostengono come si possa raccomandare alle persone di aumentare il consumo di cibi ricchi di potassio per prevenire malattie cardiovascolari“, conclude il dottor Strazzullo.
Oltre che in banane e patate, il potassio abbonda anche in verdura, soia, albicocche, avocado, yogurt magro, succo di prugna, fagioli e piselli.
Fonte: American Heart Association, news releases, March 3, 2010