Bonino dimagrita 4 kg dopo 84 ore di digiuno


Emma Bonino, giunta alla 84esima ora di digiuno totale, è dimagrita di 4 chili ed ha “uno stato di grave disidratazione”. E’ quanto si legge nel bollettino medico delle 13 firmato dal dottor Claudio Santini.

La Bonino questa mattina è stata sottoposta ad accertamenti clinico-laboratoristici da cui è emerso “uno stato di grave disidratazione ed una rilevante ipotensione ortostatica (90 mmHg di pressione arteriosa sistemica in ortostatismo).

Dall’inizio del digiuno si è osservato un dimagrimento di 4 kg e nelle ultime 24 ore si è avuta una forte contrazione della diuresi (che non è stato possibile quantificare). Gli esami ematochimici sono tutti nella norma con l’eccezione della glicemia che risulta marcatamente ridotta (30 mg/dl). Nelle urine sono presenti corpi chetonici”.

Nel bollettino si aggiunge: “L’ipotensione ortostatica, presente solo da questa mattina, è secondaria alla disidratazione e, se non corretta, potrà determinare la disfunzione dei principali organi. Ma il dato che nell’immediato alimenta viva preoccupazione è l’ipoglicemia, che espone al rischio di malori che possono evolvere, anche repentinamente, fino alla perdita di conoscenza. In base al quadro clinico descritto si prescrive – conclude – la somministrazione di infusioni di soluzioni isotoniche glucosate. In caso di indisponibilità dell’on. Bonino ad aderire a tali prescrizioni, si ritiene indispensabile una sorveglianza medica continua che consenta un pronto intervento terapeutico in caso di necessità”.

fonte ANSA

La situazione: dodici suicidi dall’inizio dell’anno. Storie di ordinaria emergenza. Una quotidiana strage di legalità, diritto, vite umane


 di Valter Vecellio 

La strage di legalità e di diritto, e dunque di vite umane è particolarmente pesante in carcere. C’è chi prende un lenzuolo, ne fa una corda e si impicca, succede nel penitenziario di Padova, dove un detenuto di 27 anni, tunisino, è evaso così, dal carcere. Oppure, come ha fatto un altro detenuto a Siracusa, dopo il colloquio si butta dalla tromba delle scale del carcere, e ora è in coma. Nelle stesse ore, nel carcere romano di Rebibbia un detenuto in italiano si impiccava. Come ha fatto l’altro giorno un detenuto a Brescia. Sempre nelle stesse ore, nel carcere perugino di Capanne, dove a causa del sovraffollamento alcuni detenuti non hanno neppure una branda e devono dormire su dei materassi a terra, nelle ultime ore ci sono stati due tentativi di suicidio; un terzo detenuto ha minacciato di ferirsi con dei vetri. Protagonisti di tentativi di suicidio sono stati un nordafricano, che ha ingoiato delle lamette, ed un tossicodipendente italiano, che ha infilato la testa in un sacchetto di nylon per inalare il gas contenuto all’interno di alcune bombolette. Del terzo episodio è stato protagonista un detenuto per questioni di droga italiano, che dopo aver rotto lo specchio del bagno, ha minacciato di tagliarsi la gola perché i giudici – ha spiegato – non l’hanno scarcerato.

 Per quello che è dato sapere, dall’inizio dell’anno sono dodici i detenuti che si sono tolti la vita. Erano in prevalenza persone giovani (6 con meno di 30 anni) e in carcere per reati non gravi, alcuni appena arrestati ed altri prossimi alla scarcerazione. Solo in 3 casi si prospettavano detenzioni lunghe.

 Vincenzo Balsamo, suicida a Fermo martedì scorso, prima di morire aveva presentato un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo contro il sovraffollamento del carcere dove era ristretto.

 Confrontando il tasso di sovraffollamento delle carceri dove sono avvenuti i suicidi di quest’anno con il numero totale dei suicidi registrativi negli ultimi cinque anni emerge che la frequenza dei suicidi arriva a triplicare nelle condizioni di maggiore affollamento, ma anche di particolare fatiscenza delle celle.

 Il “primato negativo” spetta al Carcere di Cagliari, con 506 detenuti (affollamento al 146%) e 11 suicidi in 5 anni, con la frequenza di 1 suicidio ogni 46 detenuti. A San Vittore, con 1.127 detenuti (affollamento al 242%) e 13 suicidi in 5 anni, la frequenza è di 1 suicidio ogni 86 detenuti; quindi l’affollamento è quasi doppio, ma ci si suicida la metà!

 Sulmona, che ha la triste nomea di “carcere dei suicidi”, si colloca al secondo posto: con 481 detenuti, affollamento al 159% e 6 suicidi negli ultimi 5 anni registra una frequenza di un suicidio ogni 80 detenuti.

 Il carcere meno affollato è Spoleto: 565 detenuti e affollamento al 124%; in 5 anni vi sono avvenuti 5 suicidi, 1 suicidio ogni 113 detenuti (la metà di San Vittore e 1/3 del Buoncammino di Cagliari).

 Il carcere con la minore frequenza di suicidi è Verona, nonostante un affollamento del 162% (956 detenuti e 3 suicidi in 5 anni, pari alla frequenza di 1 suicidio ogni 318 detenuti). Questo risultato positivo è probabilmente in relazione con le numerose attività lavorative, culturali e sportive che vi si svolgono e che consentono ai detenuti di trascorrere parte della giornata fuori dalla cella.

 Torniamo a Roma, Rebibbia, per una storia che lascia perlomeno perplessi. C’è un detenuto, Antonio: non riesce a parlare perché a tratti la parola gli si inceppa, non può articolarla, gli si blocca il respiro, i tratti del viso e del corpo appaiono deformati dagli spasmi della malattia. Antonio dice che dall’82-83 si sono manifestati i primi sintomi della malattia, una patologia che impedisce una postura normale, condiziona i movimenti del viso e del corpo, che appaiono tipici degli spastici, e dà dolori diffusi; era quasi scomparsa per ricomparire nel ‘97, in forma leggera. Ma di nuovo, dal 2007 è andata via via peggiorando.

 Dal ‘98 Antonio è detenuto, è stato in vari istituti del Lazio, gli hanno fatto alcune analisi e poi lo hanno mandato ad Opera, a Milano, dove un medico lo ha inviato al “Carlo Besta”, un centro di alta specializzazione, dove gli hanno definitivamente diagnosticato la malattia.

 Successivamente è stato trasferito a Rebibbia, nel 2007 nell’infermeria del carcere. Da circa un mese è però in un reparto “normale”, in una cella con la porta blindata, dove la carrozzina non passava dalla porta; gli è stato lasciato il catetere, che dava meno problemi perché le dimensioni della cella rendevano l’accesso al water troppo complicato per chi ce lo doveva portare, ma così non poteva mai uscire e restava chiuso, a letto, 24 ore su 24, salvo che per i colloqui, quando veniva preso in braccio per passare dalla porta. Da qualche giorno gli è stata assegnata una cella più larga, dove, almeno, la carrozzina può passare

da www.radicali.it

“Blue touches blue” by Noa


Blue touches blue
Touches grey touches brown
I look down at my feet, theyve been with me for years
I take one step for you and then two for myself
Oh, I need to be stronger
I need to be stronger

Blue touches blue
Touches black, then expands
All the tears and the years in the palm of my hand
Do you think you can tell me whats wrong and whats wronger?
I need to be stronger
I need to be stronger

I want to twist in your arms
Like a snake thats been charmed
Like a baby newborn with his arms groping out
I would shout but theres always a song and
I need to be stronger
I need to be stronger

Blue touches blue

I look down at my feet

I take one step for you

I need to be stronger

Blue touches blue
Touches gray, frothy white
Where my face is all blurred and reflecting the night
If I tell you I feel like a bird in the cold
And I need you to hold me?
I need you to hold me

Blue touches blue…

Noa interprets this song

http://www.youtube.com/watch?v=x8cYjPS_J-8&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=UQUKXU8u2bY

Palermo antirazzista si mobilita per il primo marzo


Dal 28 febbraio al 1 marzo a Palermo, 48 ore di mobilitazione per dire no al razzismo e rivendicare il ruolo portante del lavoro “straniero” nella nostra società. Sarà il giallo il colore identificativo.

Più di sessanta tra associazioni e comunità migranti, docenti dell’Università degli Studi di Palermo, commercianti italiani e stranieri aderiscono a Palermo al “Movimento Primo Marzo – Sciopero degli stranieri”. un collettivo non violento che riunisce in tutta Italia persone di ogni provenienza, genere, fede, educazione e orientamento politico. Immigrati, seconde generazioni e italiani accomunati dal rifiuto del razzismo, dell’intolleranza e della chiusura che caratterizzano il presente italiano.

Molte le attività proposte dal comitato palermitano, coordinato da Tindara Ignazzitto, insegnante di italiano agli stranieri e operatrice interculturale, e Yodit Abraha, educatrice, psicologa e mediatrice culturale etiope.

Nel pomeriggio del 28 febbraio alle ore 16.00 a Piazza Castelnuovo, microfono aperto per dare voce a stranieri e italiani che credono nel cambiamento. A seguire, comunità di immigrati e italiani si esibiranno in performance teatrali, danze e musiche interculturali. Il Teatro dell’Oppresso, secondo la tecnica del teatro giornale, mette a confronto notizie di cronaca riportate da diverse fonti per demolire gli stereotipi, la rappresentazione “il viaggio” (di Elisa Vegna e Giovanna Alagna) racconta, usando voce e movimento corporeo, i viaggi delle donne migranti attraverso diversi frammenti poetici di scrittrici straniere.

Nella notte del 28 febbraio Ballarò apre le porte alla città per una “Notte nera”: apertura dei negozi, musica africana, djset ghanese e degustazioni dal mondo. Lunedì primo marzo, nella mattinata in una ventina di scuole palermitane uno straniero racconterà la propria esperienza di migrazione e di inserimento nella nostra città agli studenti – italiani, stranieri o seconde generazioni – alle loro famiglie e a tutti i lavoratori della scuola, per approfondire il contatto diretto con i migranti che vivono a Palermo. Questo costituirà il primo contatto di un percorso formativo con le scuole che proseguirà durante l’anno scolastico.

In contemporanea, all’Università di Palermo, presso la Facoltà di Giurisprudenza, il seminario “Diritto d’asilo e status costituzionale dello straniero”. Introduce e coordina: Fulvio Vassallo Paleologo. Partecipano: Daniele Papa – (ASGI); Paola Ottaviano – (ASGI) Siracusa; Giovanni Annaloro – (ASGI) Caltanissetta. Al termine, sarà proiettato il video-documentario “La Terra (e)Strema” di Enrico Montalbano, Angela Giardina ed Ilaria Sposito.

Alle 16.00 da Piazza Bologni, il corteo giallo del Primo Marzo, si recherà nei maggiori centri d’accoglienza migranti: Santa Chiara, Casa Professa e Centro Astalli. Passando per Piazza Massimo con momenti di flash mob, si concluderà alle 19 sotto la Prefettura, in via Cavour, per la consegna della Carta per i Diritti e la Convivenza.La Carta per i Diritti e la Convivenza, linea programmatica del comitato di Palermo, contribuirà alla preparazione della piattaforma politica del Movimento Nazionale.

“Personalmente non posso sottrarmi al mio senso di coerenza e responsabilità. – spiega Tindara Ignazzitto – Insegnando italiano come lingua seconda in Italia da più di quindici anni, lavoro grazie alla presenza di stranieri sul nostro territorio e dovunque nel mondo ci sia qualcuno che ha voglia o bisogno di conoscere la nostra lingua e la nostra cultura. Sarei un’ipocrita e un’irresponsabile, se mi sottraessi all’impegno di sostenere la battaglia sacrosanta per il diritto di chiunque scelga di stabilirsi e di vivere decorosamente nel nostro Paese senza la paura di dover fuggire o essere perseguitato.”

“Da ventisei anni vivo in Italia – racconta Yodit Abraha – prima vivevo con la speranza che i problemi si risolvessero, oggi con la paura che la situazione possa solo peggiorare. Ma quando un giorno avrò un figlio, voglio poterlo guardare negli occhi e dire che ho provato a cambiare le cose: sono gli stranieri in primo luogo che devono prendere coscienza che hanno diritti e devono lottare per essi”.

da www.livesicilia.it

Bioetica. Cnb, per ermafroditi nessun cambio di sesso alla nascita


Sesso incerto, doppio sesso, terzo sesso o semplicemente ermafroditi. In Italia non esiste una legge o normativa che tuteli o semplicemente affronti questo tema delicato, che coinvolge in Italia circa 5000 bambini. Pertanto il Comitato nazionale di bioetica (Cnb) oggi, 25 febbraio, ha espresso in un documento un parere che affronta un tema tanto delicato, un parere che vuole cambiare la normativa di legge.

“Attendere la crescita del piccolo prima di effettuare interventi chirurgici per l’attribuzione di un’identità sessuale”. E’ questa la scelta consigliata dal Cnb, nel caso in cui il bambino nasca con particolari patologie che ne rendono incerto il sesso. Bisogna chiarire,  dice la vicepresidente del Cnb Laura Palazzani, “gli aspetti legati a delle situazioni rare ma non così infrequenti e che pongono seri problemi anche di ordine bioetico sia ai medici sia alle famiglie”.

In questi casi, quando cioè alla nascita non ci sono elementi chiari per l’attribuzione dell’identità sessuale, i medici insieme alla famiglia potrebbero anche decidere di intervenire precocemente per via chirurgica per attribuire un sesso al bambino, ma secondo gli esperti del Cnb non sarebbe questa la strada consigliabile.

Nel documento si affrontano anche i cosiddetti ‘casi difficili’, quelli cioè più complessi e rari in cui è assente qualunque segnale (fisiologico o ormonale) di una precisa identità sessuale: “In queste situazioni – ha affermato Palazzani – l’indicazione è che i genitori ‘assegnino’ comunque un sesso al bambino, anche senza intervenire chirurgicamente, impartendo un’educazione orientata in senso femminile o maschile poiché una educazione ‘neutra’ potrebbe comportare gravi rischi sociali e psicologici. Tutto ciò, facendo naturalmente attenzione all’eventuale emergere di inclinazioni spontanee da parte del bambino”.

Altro punto è poi legato all’attuale vuoto normativo in materia: “In Italia il dpr 396 del 2000 – ha precisato Palazzani – prevede che la dichiarazione di nascita con l’indicazione del sesso del bambino debba essere fatta entro 10 giorni dalla nascita. A fronte di ciò – ha concluso – è necessario integrare la normativa prevedendo per i genitori la facoltà di presentare una annotazione riservata che certifichi il sesso incerto, con la successiva possibilità di una rettificazione anagrafica del sesso”.

da www.blitzquotidiano.it