Carcere: Rita Bernardini sospende lo scopero della fame


Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata Radicali/PD, membro della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati
20 febbraio 2010
Ho potuto leggere la bozza del Disegno di Legge presentato dal Ministro della Giustizia Angelino Alfano riguardante l’”esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori a un anno” e la “sospensione del procedimento con messa alla prova dell’imputato” per i reati puniti con pena non superiore nel massimo a tre anni.
Il provvedimento, ora all’esame tecnico degli Uffici della Camera prima di iniziare il suo iter in Commissione Giustizia, avrà la corsia preferenziale della sede legislativa avendo il Ministro della Giustizia ottenuto l’assenso dei Gruppi Parlamentari della Camera, tranne quello della Lega che però non si è dichiarata pregiudizialmente ostile.
Due sere fa il Ministro Alfano, dopo aver reso alle agenzie questa notizia, mi ha invitato a sospendere lo sciopero della fame. Accolgo ora questo invito, dopo aver letto la bozza del disegno di legge che corrisponde a quanto contenuto nei punti d) ed e) della mozione radicale sulle carceri approvata il 12 gennaio a Montecitorio. Il provvedimento, segna un’importante inversione di tendenza della politica di carcerizzazione fin qui seguita e mi auguro che porti un po’ di sollievo nel disumano e sofferente mondo penitenziario oggi caratterizzato da un sovraffollamento mai raggiunto in passato al quale si aggiunge, determinando una situazione esplosiva difficilmente governabile, una cronica carenza di personale di agenti, educatori, psicologi, medici, infermieri e personale amministrativo.
Ringrazio il Ministro Alfano soprattutto per aver accettato questa forma di dialogo nonviolento, questo Satyagraha che – lo ricordo – non vuole imporre alcunché all’interlocutore istituzionale ma, più semplicemente, richiamarlo a fare ciò di cui è profondamente convinto e che riguarda il rispetto delle leggi e degli impegni assunti: nel caso in questione, la mozione radicale sulle carceri.
Da parte mia rivolgo un invito a Irene Testa, segretaria dell’Ass.ne radicale II Detenuto Ignoto, che da oltre una settimana si era unita allo sciopero della fame – sposando i miei obiettivi e aggiungendo la richiesta di una commissione d’inchiesta sulle morti sospette in carcere – a interrompere per il momento anche il suo il digiuno.

Emma Bonino in sciopero totale della fame e della sete


Emma Bonino in sciopero totale della fame e della sete in difesa della legalità e della democrazia. A Milano con Marco Cappato domani alle ore 12 conferenza stampa.

Oggi lunedì 22 febbraio, Emma Bonino annuncerà i motivi e gli obiettivi in difesa della legalità e della democrazia della sua iniziativa nonviolenta di sciopero totale della fame e della sete nel corso di una conferenza stampa, che si terrà alle ore 12 a Milano, presso la sede della Lista Bonino-Pannella in via Malachia Marchesi de’ Taddei, 10, con Marco Cappato candidato Presidente per la Regione Lombardia delle Liste Bonino-Pannella.

Leggi anche il documento Attenzione! Senza democrazia non vi sono “elezioni” pubblicato qualche giorno fa.

L’intervento di Emma Bonino all’apertura della campagna elettorale dell’Italia dei Valori, introdotta da Leoluca Orlando

da www.boninopannella.it

“Danza rituale del fuoco” di Manuel De Falla


Godiamoci, per iniziare questa nuova settimana e questo lunedì ch ha un numero “mastro”, magico, il 22, questa stupenda “Danza rituale del fuoco” nell’interpretazione del pianista Aldo Ciccolini.

http://www.youtube.com/watch?v=13CmP2tGr_g&feature=related

La Mostra su De André sbarca a Roma. All’Ara Pacis viaggio nella vita e la musica di Faber


Una settimana dopo il 70° anniversario della nascita di Fabrizio De André, arriva a Roma l’esposizione multimediale e interattiva ideata da Studio Azzurro che racconta la vita, la musica, le esperienze e le passioni che hanno reso “Faber” unico e universale. Anche Roma, dopo Genova e Nuoro, rende omaggio a De André ospitando negli spazi espositivi del Museo dell’Ara Pacis, dal 24 febbraio al 30 maggio, “Fabrizio De Andre’. La mostra”. Attraverso la narrazione virtuale, multimediale e interattiva viene proposta al pubblico un’esperienza emozionale, attraverso cui ognuno potrà mettersi in relazione con l’universo di “Faber”. 

Il racconto e la rappresentazione visiva, testuale e musicale si offrono dense di suggestioni ed emozioni e il pubblico, potrà di volta in volta scegliere quale immagine di “Faber” sviluppare per sé, in relazione con il proprio vissuto.

La mostra affronta i grandi temi della poetica di De André: la società del benessere e il boom economico degli anni ’60, gli emarginati e i vinti, la libertà, l’anarchia e l’etica, gli scrittori e gli chansonniers, le donne e l’amore, la ricerca musicale e linguistica, l’attualita’ nella cronaca, i luoghi rappresentativi della sua vita.

“Questo omaggio a Fabrizio De André – afferma in una nota Umberto Croppi, assessore alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma – rappresenta un vero e proprio atto di riconoscenza che Roma dedica a un poeta sinceramente amato. Il pubblico della nostra città lo adorava, i suoi pochi concerti erano sempre gremiti di spettatori di ogni età, come se la memoria e l’utopia, che magicamente coabitavano nelle sue canzoni, riuscissero a restituire a nostri luoghi la loro simbolica perennità”.

“Come tutti gli artisti che, per loro stessa natura, erano incapaci di aderire pienamente a un’idea e men che meno di riconoscere forme di potere e di autorità – prosegue Croppi – il postumo destino di Fabrizio De André è stato quello di appartenere, senza distinzioni, alla gente comune. Ma se proprio volessimo discernere da essa un ristretto gruppo di privilegiati, ebbene senz’altro penseremmo a quel mondo degli esclusi, dei diversi e dei diseredati che egli, quant’altri mai, seppe raccontare con la potenza dei suoi versi”.

“Anarchico senza cedimenti – aggiunge Croppi – solidale e mai ipocrita (‘I veri sequestrati sono loro!’ disse dei suoi stessi rapitori sardi il giorno dopo la liberazione), eterogeneo e irriducibile, mai omologato ad alcun sistema di pensiero, De André ha saputo illustrare la nostra letteratura novecentesca perche’ la sua voce seppe cantare la liberta’ intesa come eterno desiderio, come rivolta interiore, come voglia di credere in altre idee, ancora da concepire”.

“In un periodo in cui la famiglia e la comunità conoscevano una crisi senza precedenti, Fabrizio – sottolinea Croppi – riuscì non soltanto a conciliare la sua generosa umanità con la filosofia dell’oro di un padre importante ma anche a formare con Dori Ghezzi un sodalizio sentimentale e artistico di solida dolcezza, al quale noi estimatori siamo riconoscenti, visto che ci permette tuttora di godere della creatività di questo protagonista della poesie e della canzone italiane. Anche grazie a questo lascito, così amorevolmente custodito, nell’animo di ciascuno di noi almeno una strofa di una sua canzone resta impressa come il segno incancellabile di un’affezione, di una vicinanza reale, di uno scatto emotivo che gli dobbiamo. Ed è conseguenza – conclude – che ci manchi e che non lo dimenticheremo mai”.

L’esposizione, a cura di Vittorio Bo, Guido Harari, Vincenzo Mollica e Pepi Morgia, è promossa da Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, Sovraintendenza ai Beni Culturali, Fondazione Fabrizio De André onlus, Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Zétema Progetto Cultura.

fonte Adnkronos

Niente carcere, dodicesimo giorno…


di Daniela Domenici

Questo l’ho scritto cinque giorni fa…

Che bello sapere che si è diffusa la voce tra le varie sezioni che da sette giorni non siamo più volontari in quel carcere e non per nostra volontà…

come in una sorta di tam tam umano, un passaparola, che dimostra quanto affetto abbiamo “seminato” in questi due anni, quanto siamo stati apprezzati e amati, pur nel nostro piccolo, da coloro a cui il nostro volontariato era diretto…

che bello scoprire questo attraverso le parole di uno di loro che, pur non trovandosi nelle condizioni ideali per scrivermela, mi ha fatto arrivare oggi una lettera in cui mi dice, parole testuali che copio, “…poi mi sono informato se venivi al cineforum e mi dissero che non ti vogliono più far entrare qui in carcere perché mantieni troppi contatti con noi reclusi; così io ho pensato che anche la posta a te indirizzata viene bloccata ...”

Oggi, cinque giorni dopo, non avendo ricevuto più alcuna lettera dal carcere all’improvviso, comincio a pensare che le ultime parole di questa lettera siano dolorosamente vere anche se non potrò mai dimostrarlo, purtroppo, ma non importa; evidentemente notando troppe lettere indirizzate alla stessa persona, la sottoscritta, qualcuno avrà pensato bene di bloccare questo flusso in uscita, pazienza, mi arriveranno i vostri pensieri affettuosi col vento…

 

Attrazione Internet, anziani alla riscossa


di Manuela Correra

Andare a fare la spesa, e il disagio maggiore sono le pesanti confezioni d’acqua da trasportare fino a casa … a meno che le si ordini al supermercato via Internet. Leggere i giornali, ma i caratteri sono spesso troppi piccoli … no, se si legge il quotidiano collegandosi alla rete. Telefonare ai figli, ma il telefono costa … è però gratis se si usa Skype, e ci si può anche vedere. Motivazioni di vita quotidiana, e tanto basta per spiegare un colpo di fulmine inaspettato: quello tra gli over-60 e le nuove tecnologie, pc e internet in testa. Una vera e propria ‘riscossa’ che vede protagonisti i ‘capelli bianchi’ della penisola : in quattro anni, dal 2005 al 2009, proprio la fascia di età 60-74 anni e oltre ha infatti fatto registrare la percentuale maggiore di incremento nell’utilizzo di nuove tecnologie e pc rispetto al resto della popolazione, con una media del +80% circa di utilizzatori. Il dato, in verità un po’ in sordina, è stato portato a galla dall’Istat, ma le aziende sembrano aver già fiutato il nuovo, promettente Business ed è cominciata la corsa per la messa a punto di sistemi e pc sempre più ‘a misura d’anzianò. Certo, rispetto alla fasce d’età più giovani, gli anziani restano tra i minori utilizzatori e possessori di nuove tecnologie ma, considerando il sempre crescente invecchiamento della popolazione, il trend di aumento per uso di pc e internet tra gli over-60 è sicuramente un dato da non sottovalutare.

E le statistiche Istat più recenti lo dicono chiaramente: l’uso del pc tra gli anziani tra 60 e 64 anni è passato dal 13,8% del 2005 al 25% nel 2009 e dal 5,5% al 9,9% per la fascia 65-74 anni. E nello stesso arco temporale l’uso di internet è ‘schizzato’ dal 10,8% al 22,8% per i 60-64enni e dal 3,9% all’8,5% per i 65-74enni. Proprio tra gli anziani, in soli quattro anni, cioé, si è registrato il maggiore incremento per uso di nuove tecnologie: “Per la fascia 60-64 anni – precisa la ricercatrice Istat Miria Savioli – gli utilizzatori del pc hanno infatti segnato un aumento di ben l’81%, ovvero l’incremento maggiore tra tutte le fasce d’età”. Le ragioni sono varie: esigenze pratiche legate alla quotidianità, appunto, ma anche, commenta Savioli, “il fatto che si avvicina all’età anziana una quota sempre maggiore di soggetti a più elevato grado di istruzione”.

E poi a pesare è anche la diffusione stessa delle nuove tecnologie nelle famiglie: il 79% delle famiglie italiane con almeno un minore possiede un pc ed i nonni, il più delle volte, imparano con i nipoti. Ma non mancano gli ‘studenti’ veri e propri: nel 2009 ha partecipato a corsi per l’uso del pc il 43,4% dei 60-64enni e il 32,7% dei 65-74enni (la percentuale maggiore, 47,2%, si registra invece nella fascia 20-24 anni) e sono numerosi i corsi avviati da Regioni e Comuni e rivolti proprio ai più anziani. Che ‘l’amoré sia scoppiato, insomma, non c’é dubbio. Ma cosa fanno gli anziani al computer? Inviano e ricevono mail (78% tra 60-64enni; 75% tra 65-74enni; 69,5% tra over 75); cercano informazioni su merci e servizi (per le tre fasce d’età rispettivamente il 66%, il 62% e il 54%); consultano internet per apprendere (64,8%, 64,4%, 65,9%). Ma il colpo di fulmine per il web è scattato anche per leggere o scaricare giornali (51,2%, 47,9%, 50,8%), per cercare informazioni sanitarie (47,5%, 42,1%, 44,5%) e per telefonare via internet (13,1%, 16,4%) o effettuare video-chiamate (11%, 11,6%). Ed i ‘capelli bianchi’ sempre più all’avanguardia usano internet pure per ordinare o comprare merci e servizi: il 22,2% dei 60-64enni e il 15,4% dei 65-74eni. E , vista la ‘riscossa’, non c’é da meravigliarsi se gli acquisti riguardano soprattutto viaggi e vacanze (43,3% per i 60-64enni e 30,7% per i 65-74enni) e attrezzature elettroniche come macchine fotografiche e videocamere (18,7% e 17,5%).

ANZIANI NUOVO MERCATO, DA AZIENDE PC AD HOC
– Sempre più anziani over-60 si avvicinano alle nuove tecnologie e le aziende iniziano a ‘fiutare’ le potenzialità di un mercato inedito: nascono software e sistemi semplificati e arrivano in commercio i primi pc a ‘misura di anziano’.

– PC SEMPLICE CON PROGRAMMA ELDY, GIA’ 200MILA INSTALLAZIONI: Il programma Eldy è stato messo a punto dall’associazione onlus Eldy ed è indirizzato agli utenti anziani: è un software applicabile a tutti i tipi di pc che permette di utilizzare il computer in maniera facilitata ed intuitiva. Il desktop, spiega la presidente della onlus Anna Maria Bianco, viene semplificato in sei bottoni e tutte le indicazioni sono in italiano: i bottoni portano in modo intuitivo all’uso di mail, internet, chat, documenti, videochiamate, vide-collegamento a tv e foto. Il software è scaricabile gratuitamente dal sito http://www.eldy.org ed ha ricevuto un riconoscimento europeo. Ad oggi, dal 2008, rileva Bianco, sono state effettuate 200.000 installazioni. L’associazione ha stretto delle collaborazioni anche con alcune Regioni: la Regione Lombardia ad esempio, ha affermato Bianco, “distribuirà un milione di cd con il programma Eldy ed un primo lotto è stato già distribuito in allegato ad alcuni quotidiani”.

– DA AZIENDE PRIMI PC PER ‘CAPELLI BIANCHI’ SUL MERCATO: Anche le aziende cominciano ad interessarsi alla fascia di mercato della popolazione anziana, producendo e mettendo sul mercato pc ad hoc. L’azienda italiana Vegan Solutions, ad esempio, spiega Bianco, “ha già messo sul mercato un pc con il programma Eldy in versione semplificata per gli anziani, e lo stesso ha fatto l’azienda informatica britannica Simplicity, ma si tratta di un mercato in crescita”.

fonte ANSA