di Francesco Sabatino
Archivi giornalieri: 17 febbraio 2010
Nasce il Centro per il Libro e la Lettura
Aumentare i lettori e promuovere gli autori italiani all’estero. Questi i fondamentali obiettivi del Centro per il libro e la lettura che da oggi diventa realta’, non solo un nome ma un presidente, Gian Arturo Ferrari e un programma triennale con una previsione di spesa di circa 6 milioni l’anno: ”tre dal ministero dei Beni culturali e altri tre ce li procureremo da soli”, afferma il presidente che lancia una sfida: ”vogliamo arrivare al 50% di lettori in dieci anni”. Oggi, gli italiani definiti lettori abituali, che leggono sei libri in un anno, sono solo 4 milioni cioe’ l’8% della popolazione adulta
”La lettura torna a crescere anche grazie alla iniziative di promozione messe in atto dalla Presidenza del Consiglio. Nel 2008 i lettori sono stati 24 milioni con una crescita dell’1% sull’anno precedente. Abbiamo ancora molto da lavorare pero’ e’ evidente che, il piacere di tenere un libro in mano nell’epoca di Internet, e’ ancora grande. Ecco perche’, tutte le iniziative che vanno a favore della lettura e del libro sono da questo governo aiutate e favorite”.
E’ quanto afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per informazione e l’editoria, Paolo Bonaiuti intervenuto oggi alla presentazione del Centro per il Libro e la Lettura avvenuta presso la Biblioteca Casanatense: ”un luogo scelto per rimarcare l’importanza di questa iniziativa”, afferma il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi che insieme al ministro per l’Istruzione e l’Universita’ Mariastella Gelmini e quello per la Gioventu’ Giorgia Meloni, ha tracciato obiettivi, programmi, attivita’ e metodi per il primo triennio del Centro.
fonte Adnkronos
La potenza della parola
“Che potenza possiede l’essere umano grazie alla parola! Con la
sola parola, può ottenere gli stessi risultati che ottiene con
ogni altro mezzo materiale: può costruire e può distruggere, può
unire e può dividere, può ristabilire la pace o scatenare la
guerra, può guarire o dare la morte… La potenza della parola
deriva dal fatto che essa è prodotta dalla bocca, nella quale i
due principi, maschile (la lingua) e femminile (le due labbra),
lavorano insieme per creare. La parola è il figlio nato da loro.
Quando, secondo la tradizione, l’androgino primitivo è stato
diviso in due, si può dire che, simbolicamente, la donna ha
mantenuto le labbra (il principio femminile) e l’uomo ha
mantenuto la lingua (il principio maschile). Ecco perché ora, per
poter ritrovare la loro potenza originale, essi si cercano
incessantemente per unirsi. Sì, qui sta l’origine lontana
dell’impulso che spinge gli uomini e le donne a cercarsi. Anche
se spesso si vede tale ricerca prendere la forma del piacere e
dello svago, il suo significato profondo è quello di ritrovare
l’unità del Verbo, l’unità del principio creatore che è maschio e
femmina.”
Omraam Mikhaël Aïvanhov
Sacra, maestosa, venerabile, cioè…Augusta!!!
di Daniela Domenici
E’ da tempo che ho in mente l’idea di scrivere un libro dedicato a tutte le città del mondo che hanno, o che hanno avuto nel passato, lo stesso nome della città in cui vivo da 30 anni, AUGUSTA, ma questo progetto non si è ancora concretizzato…
“Augusta è un nome, risalente all’epoca romana che deriva da “augustus”, a sua volta proveniente da “àugure” che viene da “augere ” aumentare; il significato originale era quindi “accrescimento accordato dagli dei ad un’impresa ” o “colui che dà l’ accrescimento, che dà o presagi favorevoli”. L’àugure era il sacerdote divinatore che, presso i Romani e gli Etruschi, prediceva il futuro e accertava la volontà degli dei attraverso l’osservazione del volo e del movimento degli uccelli e l’interpretazione dei sogni e dei fenomeni naturali.
Il significato del nome Augusta è, “consacrata dagli àuguri”, quindi “sacra, maestosa, venerabile”.
Con queste premesse così importanti proviamo, allora, a fare un giro virtuale del mondo toccando tutti i luoghi che hanno attualmente, o hanno avuto, nel lontano o recente passato, il nome AUGUSTA. Per dovere di ospitalità lascerò per ultima Augusta in Sicilia, mia città d’adozione da 30 anni ed anche terra natale di mia madre: partiremo, comunque, per il nostro viaggio virtuale, dall’ Italia e visiteremo, da sud a nord (non vi metto accanto i nomi attuali di alcune di queste città, provate a indovinarli voiJ)
– AUGUSTA PERUSIA
– AUGUSTA PRAETORIA
– AUGUSTA SALASSORUM
– AUGUSTA TAURINORUM
– AUGUSTA BAGIENNORUM.
– Attraverseremo poi le Alpi e ci fermeremo un attimo in Svizzera per visitare
– AUGUSTA ALLOBROGUM
– e poi andremo in Germania dove vedremo
– AUGUSTA RAURICA
– AUGUSTA TREVERORUM
– AUGUSTA NEMETUM
– AUGUSTA VINDELICUM.
– Devieremo un attimo verso oriente per andare in Bulgaria dove vedremo
– AUGUSTA TRAIANA
– ed in Cecoslovacchia
– AUGUSTA BRACARENSIS.
– Ritornando, andremo verso ovest, in Spagna, dove visiteremo
– AUGUSTA EMERITA
– ASTURICA AUGUSTA
– CAESAREA AUGUSTA.
– A questo punto dovremo necessariamente attraversare l’Atlantico per andare a vedere quante città con il nome AUGUSTA esistono negli Stati Uniti: ne troveremo in:
– Georgia
– Maine
– Michigan
– Missouri
– Montana
– New York
– New Jersey
– South Carolina
– West Virginia
– Wisconsin.
– Attraverseremo l’ Oceano Pacifico e finiremo in Australia dove nel sud ovest dell’ isola troveremo un’ altra città AUGUSTA (che tra l’altro è celebre per un faro come l’Augusta siciliana).
– Da qui, andando sempre verso ovest, torneremo in Europa per concludere il nostro viaggio virtuale ad AUGUSTA in SICILIA.
Senza storia il match tra la Radwanska e la Pennetta a Dubai
di Daniela Domenici
Anche l’ultima delle azzurre abbandona il torneo WTA di tennis in corso a Dubai: negli ottavi di finale, nel match che si è appena concluso, la polacca Agnieszka Radwanska, n°9 del ranking mondiale, ha battuto in un’ora esatta di gioco, col punteggio di 6-4, 6-0 la nostra Flavia Pennetta, n°11.
Il match non ha avuto storia, la Radwanska nel secondo set non ha concesso neanche un game all’azzurra e ha addirittura conquistato gli ultimi due games a zero, senza lasciare neanche un punto all’azzurra.
Elevato il numero dei double faults della Pennetta, 4, e nessuno dell’atleta polacca, e uguale invece il numero degli aces, 3 a 3.
Niente carcere, esattamente una settimana fa…
Mi è appena arrivata questa lettera, la copio esattamente com’è scritta, commozione…
“Carissimi Nino e Daniela,
sono appena tornato dal cineforum e vi scrivo qualche rigo pr esprimervi il mio dolore per ciò che vi hanno fatto! Sono cose da pazzi, persone come voi che si prestano ad essere vicino a chi si trova rinchiuso vengono “MALTRATTATE” per la loro disponibilità ad esternare i sentimenti di vera umanità che hanno nei confronti di tutti e specialmente in chi soffre…non ci sono parole! Voglio dirvi che mi dispiace veramente e che era bello incontrarvi ogni tanto nei corridoi e col vostro sorriso e simpatia mi davate forza e speranza che il mondo non è solo bruttura.
Persone come voi rendono migliore il genere umano.
Mi auguro di cuore che avrò presto il piacere di incontrarvi fuori da queste mura dove a parole sono tutti propensi a migliorare le cose, ma nei fatti sono repressivi e chiusi a tutto ciò che è nuovo e sconosciuto ai loro cuori…
Termino con un abbraccio di vero affetto ed amicizia”
Ma siamo scemi?
di Andrea Cottone
I siciliani e i meridionali sono meno intelligenti dei settentrionali e per questo le aree del Sud sono meno sviluppate. Così l’emerito professore Nord-Irlandese di psicologia Richard Lynn ha risolto il problema della differenza di sviluppo socio-economico fra il Nord e il Sud d’Italia. Così mentre il Nord presenta quozienti intellettivi in media con l’Europa, più si va a Sud, più il quoziente scende. La causa? “Con ogni probabilità da attribuire alla mescolanza genetica con popolazioni del Medio Oriente e del Nord Africa”.
Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino non avevano capito nulla. A parità di variabili (statura, istruzione e reddito), da Nord a Sud il q.i. scende fino a raggiungere i minimi in Sicilia. Sarebbe di 89 il quoziente intellettivo medio dei siciliani contro il 103 del Friuli. Ma bisogna anche dire che Lynn è lo stesso che ha teorizzato differenze d’intelligenza in base alla razza e al sesso. Così le donne sono meno intelligenti degli uomini per via della dimensioni del cranio. Lo stesso ha teorizzato come la pelle chiara sia indice di maggiore intelligenza rispetto a quella scura.
“Infatti è risaputo che don Luigi Sturzo, Antonio Gramsci, Aldo Moro, Giordano Bruno, Luigi Pirandello, Edoardo de Filippo, Totò, Salvatore Quasimodo, ma anche Gian Lorenzo Bernini, Renato Guttuso, Renato Dulbecco, Grazia Deledda, solo per non dilungarci troppo, sono nati e cresciuti nel profondo nord Italia” risponde il gruppo del Pdl-Sicilia all’Ars commentanto la ricerca sulla sua pagina di Facebook. “Ma forse è solo un caso – continua la nota – che la maggioranza dei laureati nelle due più prestigiose università italiane, la Luiss di Roma e la Bocconi di Milano, sono ragazzi del Sud; la fuga all’estero dei migliori cervelli che nella stragrande maggioranza dei casi sono poveri ‘ignorantelli’ del Mezzogiorno? Uno scherzo del destino cinico e baro. Una cosa è certa, se è questo il risultato delle menti brillanti britanniche, allora – conclude la nota – non ci stupisce affatto che a volere maggiormente i nostri ricercatori sono proprio le università e gli istituti di ricerca d’oltre Manica!”.
Al gruppo di Micciché fa eco l’Mpa. “Di fronte alla volgare ignoranza di tanto ‘professore’ – sottolinea Totò Lentini – è perfino superfluo citare Pirandello o Bellini, il barocco della val di Noto o le ville liberty di Palermo. La Sicilia può e deve andare orgogliosa di avere realizzato l’incontro e la sintesi fra culture e popoli diversi, può e deve andare orgogliosa delle sue bellezze e, soprattutto, della propria gente, compresa quella che, emigrando, ha permesso, con le braccia e con l’ingegno, lo sviluppo di altri luoghi. A poche settimane dal ‘giorno della memoria’, per ricordare le vittime di uno sterminio realizzato proprio in nome di teorie razziste assai simili a quelle di Lynn, ci sarebbe da indignarsi e, per le autorità del suo paese, valutare il ricovero in una struttura psichiatrica”. “Ma – conclude – credo si tratti delle follie di un razzista, altrimenti ignoto, in cerca solo di pubblicità. Forse qualche ‘difetto’ genetico ce l’ha proprio Lynn?”.