Campionato di serie C girone B di calcio a 5 femminile: ASD Sportland Augusta vs Le Formiche Siracusa


di Daniela Domenici

Si è appena concluso l’incontro tra la squadra ASD Sportland Augusta e quella de Le Formiche di Siracusa, valevole per la quinta giornata del girone di ritorno del campionato di serie C girone B Sicilia di calcio a 5 femminile.

Le due compagini, prima del match di oggi, erano rispettivamente seconda e terza in classifica nel loro girone, distanziate di un solo punto; si preannunciava quindi una partita molto sofferta e combattuta. E così è stato sin dai primi minuti di gioco.

L’ASD Sportland Augusta è entrata in campo con Oriana Pennuto (portiere), Rita Lucaselli, Simona Di Grusa, Stefania Guglielmino e Simona Guardo.

Al 10’ prima una traversa e poi, subito dopo, un palo della squadra di casa ma senza il goal che invece è arrivato al 15’ ma da parte della squadra avversaria.

Al 20’ scontro vicino alla porta dell’Augusta tra il suo portiere e la n°10 della squadra avversaria ma fortunatamente senza gravi conseguenze.

Prima sostituzione nelle file della squadra di Augusta, allenata  da Franco Abate, e “time out” da lui subito dopo richiesto per fare il punto sulla situazione.

Altre due sostituzioni e poi, a pochi secondi dalla fine del primo tempo, primo goal della squadra di casa a opera di Simona Guardo. E primo (e unico di tutta la partita) tiro libero, per somma di falli dell’ASD Sportland Augusta, da parte della squadra di Siracusa, tiro ottimamente parato dal portiere Pennuto.

Nel secondo tempo la squadra di casa rientra in campo con la stessa formazione iniziale del primo, il tempo di una sostituzione e arriva il secondo goal dell’Augusta per merito di Marina Salemi che, dopo pochi minuti, raddoppia.

Dopo poco, su rinvio del portiere dell’Augusta, la squadra avversaria con un rimpallo segna il secondo goal.

Ancora sostituzioni e a 5 minuti dalla fine quarto goal dello Sportland a opera di Stefania Gugliemino seguito, poco dopo, dal terzo goal della compagine di Siracusa.

Risultato finale quindi di 4 a 3 a favore dell’ASD Sportland Augusta.

Domenica prossima verrà osservato un turno di riposo, si riprenderà domenica 21 e la squadra augustana sarà in trasferta per giocare sul campo del Vittoria.

Fed Cup di tennis 2010 in Ucraina, seconda giornata


di Daniela Domenici

Si è appena concluso il terzo degli incontri singolari tra le nostre atlete e le colleghe ucraine, ieri la giornata si era chiusa con un pari, il primo incontro perso dalla Schiavone e il secondo vinto dalla Pennetta.

Poco fa Flavia Pennetta, dopo un match molto combattuto e sofferto, ha avuto ragione di Alona Bondarenko con il punteggio finale di 7-5, 7-6 al tie break.

In questo secondo set la Pennetta stava vincendo sul 4 a 2 e la Bondarenko ha rimontato lo svantaggio vincendo tre giochi di fila e portandosi sul 5 a 4, quindi è stato un rubarsi il servizio a vicenda, la Pennetta sul 5-5, e poi la Bondarenko sul 6-5, nuovo parità con Flavia sul 6-6 e a questo punto la nostra atleta ha tirato fuori la sua classe e si è aggiudicata il tie break, vincendo così anche l’incontro di oggi.

Nota di colore: nel pubblico abbiamo notato due grandi “mostri sacri” del tennis del passato, Lea Pericoli e Nicola Pietrangeli, ancora appassionati di questo sport che ha dato loro tante soddisfazioni da essere in tribuna ad applaudire le azzurre.

Tra poco scenderà in campo Francesca Schiavone che si batterà contro l’altra Bondarenko sperando di dimenticare la sconfitta di ieri e portare a casa un altro grande successo come a Reggio Calabria nel 2009 contro gli USA.

Niente comunione a omosessuali e ‘affini’


di Cecilia M. Calamani

Dopo il vescovo di Grosseto, è la volta di quello di Pistoia, monsignor Statizzi, a scagliarsi contro la comunione agli omosessuali. “L’omosessualità in quanto tale é un disordine. E su questo non ci sta discussione […] La pratica omosessuale e la ostentata e dichiarata omosessualità impediscono l’amministrazione della comunione, secondo quanto dice la Chiesa e nessuno sicuramente é in grado di contraddire questo precetto” ha dichiarato sul sito Pontifex.

Idem per i conviventi: ” La convivenza tra persone cattoliche more uxorio e non sposate é peccaminosa e comunque un atto impuro e come tale non permette al sacerdote di dare la comunione al convivente“. E i divorziati? “Mai devono sentirsi emarginati o esclusi dalla comunione con la Chiesa, ma esiste una oggettiva situazione incompatibile con il sacramento e la sua ammnistrazione”.

Ma, come la Chiesa insegna, c’è sempre la via del pentimento (o dell’ipocrisia?) a salvare i desiderosi del sacramento cattolico. Lo stesso monsignor Statizzi, infatti, afferma: “Chi vuole ricevere Cristo nella Comunione eucaristica deve essere in stato di grazia. Se uno è consapevole di aver peccato mortalmente, non deve accostarsi all’Eucaristia senza prima aver ricevuto l’assoluzione nel sacramento della Penitenza“.

Benissimo. Il peccato mortale (ossia sessuale) si può sempre cancellare. Basta qualche parola in confessionale, la promessa di non commettere più atti impuri e l’accesso all’ostia è garantito.
Poi, dopo la comunione, si può peccare ancora fino a nuova confessione che ne laverà un’altra volta l’onta.. Per gli omosessuali, invece, è richiesto qualcosa in più: non solo dovranno astenersi (e magari fustigarsi per annegare nel dolore fisico il desiderio), ma anche evitare di dichiararsi. Infatti,  la ‘dichiarata’ omosessualità costituisce, di suo, già peccato. Basta, quindi, che non sia nota.

Però tutto ciò, a noi poveri di spirito, desta qualche dubbio. Ma per non incorrere in accuse di faziosità, riportiamo le parole di un prete, don Giorgio De Capitani, a commento delle esternazioni del vescovo di Pistoia:

Vorrei conoscere il pensiero della Chiesa ufficiale sul questo tema, ovvero sulla possibilità che i gay si accostino alla Eucaristia, e già che ci siamo non vedo perché si parli solo di Comunione e non della Messa. Se non possono fare la Comunione che senso ha partecipare alla Messa? Questo vale anche per i divorziati risposati e per le coppie che hanno celebrato solo il rito civile. Hanno il dovere di andare a Messa, ma non possono fare la Comunione. C’è logica in tutto questo? La Comunione è forse più importante della Messa?

Torniamo ai gay o omosessuali (credo che il problema riguardi anche le lesbiche oppure no?). Perché si proibisce la Comunione ai gay? Quali sono le vere motivazioni? La Chiesa ufficiale si deve pronunciare. A me non interessano i giudizi o le prese di posizione di qualche vescovo dal cervello fuso.
E poi, perché allora la gerarchia non prende posizione anche nei riguardi dei preti gay? Credo che ce ne siano, e numerosi. Ma, ecco l’ipocrisia: ciò che dà fastidio è la confessione pubblica e l’ostentazione di essere gay. Siccome i preti gay se ne guardano bene dal dirlo, allora sono scusati, e possono tranquillamente celebrare la Messa e amministrare i Sacramenti.
La Chiesa ufficiale che ne pensa? Non si pronuncia?

Chissà perché i gay secondo la Chiesa sarebbero in peccato grave, mentre i veri grossi peccati, quelli dei preti pedofili, sono stati per lo più coperti da quella gerarchia che oggi si scandalizza se qualche uomo politico lotta per il bene di questa società, ma che ha dichiarato pubblicamente di essere omosessuale“.

da www.cronachelaiche.it

Donne in politica, l’oligarchia degli uomini


di Pippo Giordano

Ieri mattina ho ricevuto una mail da un’ amica, Irene, che mi ha fatto riflettere molto sul ruolo delle donne in seno alla politica italiana. La lamentala di Irene, condita da comprensibili timori, traeva origine dalla notizia di due giorni fa, secondo la quale esiste la reale possibilità che numerosi uomini d’onore potrebbero essere scarcerati da una sentenza emessa dalla Cassazione.

Qual è il motivo che ha scatenato le giuste preoccupazioni di Irene, ma credo della maggior parte dei cittadini ed anche del ministro Alfano? È quello che, i nostri Legislatori, promulgando la ex Cirielli, intendevano inasprire le pene dei mafiosi in presenza di tre aggravanti specifici e che purtroppo la Cassazione ha rilevato la non competenza dei Tribunali ad emettere condanne di specifica competenza delle Corte d’Appello.

La lodevole iniziativa della legge ex Cirielli era nata dall’esigenza di colpire duramente, con condanne adeguate, gli associati mafiosi. Tuttavia, il legislatore nel promulgare la legge evidentemente non si è reso conto dei danni che essa avrebbe potuto causare, come poi ha rilevato dalla Cassazione. Ma l’intento di questo post non è evidenziare macroscopici errori o ritornare su talune modifiche di sapore pro mafiosi o ad uso e consumo di pochi. L’intento è un altro.

Il ruolo delle donne nei gangli vitali di questo nostro bel Paese a cominciare dalla politica. Ma perché ancora oggi la società femminile deve essere così maltrattata con la presunzione maschilista che le donne non possono occupare posti di rilievo all’interno delle vita pubblica e non solo?

Già qualche tempo fa al solo pensiero che una norma doveva prevedere o che prevede, la cosiddetta “quota rosa” nelle liste di candidati a qualsiasi plesso elettorale, mi faceva rabbrividire.

Non concepisco, su quali prerogative, su quali premesse la classe politica maschile deve arroccarsi il privilegio escludente di far partecipare liberamente alla libera eleggibilità le donne. Non sarebbe ora di ragionare in termini paritarie senza dover far cadere dall’alto la concessione di includere in percentuali nelle liste elettive, le donne?

È un loro diritto e fin quanto questa omologazione di pensiero, alligna sia nella destra che nella sinistra, non verrà sradicata da questi soloni maschili da una politica ostentatamente prosaica, la donna non avrà spazio.

Qui voglio citare per intero il pensiero di Irene:

Credo che bisognerebbe dare più spazio alle donne in politica ma, finché avremo figli e non saremo ricchissime, quasi nessuna donna potrà farlo a meno di rinunciare ad un aspetto importante della propria femminilità: i figli”. Parole condivisibili ed aggiungo quello che qualche giorno fa ho scritto su internet:

“Il rispetto e l’amore per una donna non devono essere corrisposti per l’esteriore bellezza femminile, ma dalla consapevolezza che la DONNA è fucina d’ intelligenza e d’amore ai quali noi uomini dovremmo attingere la linfa per alimentare i nostri cuori….”

Dopo la mail di Irene. Mi sento di aggiungere che noi uomini potremmo giovarci non solo della loro intelligenza ma anche dall’ indiscussa capacità della donna di essere razionale e cosciente delle proprie azioni.

I cari maschietti politici non si offendano, sono convinto che per la loro determinazione di soppesare ogni loro pensiero, le donne non avrebbero commesso gli errori della ex Cirielli, perché hanno una visuale della vita a 360 gradi e non guardano ai loro interessi privati, come spesso sta accadendo in questo Paese.

Per esperienza diretta ho visto donne manager, ho visto donne dipendenti della Stato, ho visto donne in politica, che le avevano davvero quadrate. Altro che balle.

Quindi, invito le donne a non accettare che i signori della politica continuino negli antri delle sacrestie dei partiti o nelle hall di hotel a cinque stelle a decidere la vostra esclusione della politica.

Vi suggerisco uno slogan e adottatelo: “NON VOTO UN UOMO”. Solo così potete costringerli a farli scendere dal torpedone pieno di solo uomini e lasciare spazio anche a voi.

da www.palermo.blogsicilia.it

Cultura: Garfagnana in giallo, concorso letterario per autori ‘investigatori’


Garfagnana in Giallo. Nasce in Garfagnana l’idea di costruire un concorso letterario dedicato ai racconti gialli che devono trovare ambientazione nella valle della Toscana lucchese. Castelnuovo con la sua rocca ariostesca, Castiglione e il suo castello, San Romano, Vagli, i grandi laghi, le vette apuane, le antiche battaglie e i passaggi degli eserciti, possono essere scenari dei racconti dei partecipanti. Il concorso e’ indetto e organizzato da Il Giornale di Castelnuovo e patrocinato dal Comune di Castelnuovo di Garfagnana, dalla rivista letteraria Prospektiva e dall’Associazione per il Turismo in Garfagnana e Media Valle del Serchio. Il premio e’ diviso in due sezioni. Giallisti in erba, alla quale possono partecipare giovani fino a 16 anni compiuti e Giallisti investigatori, ovvero tutti gli scrittori sopra i 16 anni. La giuria premiera’ i migliori racconti con la pubblicazione di un libro e con la cerimonia a Castelnuovo di Garfagnana (Lucca) che si svolgera’ nell’autunno del 2010.

Tutti gli autori inseriti in antologia riceveranno una copia del libro e un diploma. Durante l’evento verra’ premiato il miglior racconto per ciascuna sezione, con una targa e premi di produzioni artigianali e alimentari della Garfagnana. La giuria e’ presieduta da Enrico Luceri (autore Mondadori e vincitore del Premio Tedeschi) e composta da Andrea Giannasi, Sabina Marchesi, Barbara Coli e Maurizio Poli. Presidente onorario e’ il sindaco di Castelnuovo di Garfagnana. La scadenza del concorso e’ al 30 agosto 2010. I partecipanti devono inviare un racconto giallo ambientato in Garfagnana della lunghezza massima di 10 cartelle in formato A4. Il testo deve essere inedito e l’autore ne deve certificare la piena proprieta’ e il diritto d’autore.

fonte Adnkronos

Il grande mistero del corpo sommerso


di Roberto Puglisi

L’uomo che si sentiva vicino alla fine non rinunciò al mare. Alle sue passeggiate, sul bagnasciuga. Chi scrive lo guardava fisso, cercando di imparare qualcosa di fondamentale, mentre lui lanciava sassi tondi in acqua, uno dopo l’altro. Il suo corpo cominciava a somigliare al destino dei sassi. Un ultimo balzo di vita, prima di una rapida immersione nella  spuma. Il dolore del corpo sommerso, del corpo che si libra su un mare di dolore e affonda, non si racconta. E’ un’esperienza incomunicabile. Viene  subita nella singolarità di un organismo, nel chiodo della sofferenza,  unica e inesprimibile. Infatti, inesprimibile è la morte, di cui il  dolore è un assaggio.
Salvatore Crisafulli propone quesiti irrisolvibili, diversi da Eluana Englaro. Come Eluana. Non si potrà mai legiferare con esattezza su una teoria condivisa del corpo che sta male. Non esisterà mai  una norma generale e collettiva. I corpi segnati sono roccaforti chiuse,  senza  ponti levatoi. Non possono spiegarsi, se non con labili ed eccentriche parole,  non possono trasmettersi alcuna notizia concreta del disastro imminente.
Ecco perché ogni norma sul male, sulla fine della vita, sull’argomento  supremo, sarà inevitabilmente una coperta corta o lunga, a seconda del  punto di vista. Pure la volontà individuale è un riflesso che muta. Quello che ho scritto quando ero lucido, varrà ancora dopo pochi secondi di precipizio nell’incoscienza e nel buio che gli altri chiameranno esistenza? Quando il bagliore filtrerà appena da una coltre di assenza e rarissime presenze,  chi potrà mai essere l’interprete giusto per un vuoto così pieno di significati?
Eppure, la storia di Salvatore Crisafulli, paraplegico e sconfitto dal suo corpo, la storia di suo fratello Pietro che annuncia e sospende un viaggio della morte, la storia di denuncia di un sistema che non assiste il penultimo passo perché non lo comprende e di uno sfinimento che morde, riscattano il nostro sonno in transito con un’eco che non vogliamo ignorare.
Livesicilia propone una riflessione non comoda sul tema, uno sguardo dentro occhi che hanno la fine come pupilla e la vita tutta intorno. E non è detto che il centro sia la zona più significativa dell’orizzonte.
Di quei sassi lanciati in acqua, di quelle passeggiate sul bagnasciuga con suo padre, chi scrive ricorda soprattutto quel tanto di luminoso che conduce alla vita, tutta intorno. La schiuma sollevata dal sasso, il passaggio radente dei gabbiani, l’odore  delle alghe nel mare.

da www.livesicilia.it

Tennis: Fed Cup 2010 primo Turno: Ucraina vs Italia 1-1. Flavia Pennetta pareggia i conti


Domani sarà la giornata decisiva di Ucraina vs Italia
Oggi giornata decisiva di Ucraina vs Italia

Flavia Pennetta pareggia i conti nella sfida di primo turno di Fed Cup che vedrà impegnate fino a oggi Ucraina e Italia a Kharkiv (cemento indoor).
La giocatrice brindisina si è imposta su Kateryna Bondarenko, classe 1986, n.33 del mondo, con il punteggio complessivo di 75 63 in 1 ora e 39 minuti di partita.

Nel primo parziale Flavia, dopo essere stata avanti già di un break, piazzava la zampata vincente all’undicesimo gioco, chiudendo nel game successivo ai vantaggi la frazione.
Nella seconda frazione l’azzurra avanti per 3 a 0 (con due break), chiudeva l’incontro per 6 a 3 (sul 4 a 3 ha annullato delle palle break per l’eventuale aggancio ucraino).

Oggi con inizio alle ore 12 (diretta RaiSportPiu) Flavia Pennetta sfiderà Alona Bondarenko, Francesca Schiavone se la vedrà con Kateryna Bondarenko a seguire il doppio.

da www.livetennis.it