La grande festa della Poesia nella Valle Caudina


di Daniela Domenici

Era un sogno che aspettava da tempo di realizzare e si è avverato.

E’ così che la poetessa Angela Ragusa è riuscita ad riunire, in un freddo pomeriggio d’inverno, presso il Martinica Cafè a Montesarchio, tutti i suoi amici poeti campani dando vita ad un inconsueto tè letterario che ha visto  susseguirsi nella declamazione venti poesie intervallate da esibizioni canore e da “pieces” teatrali.

La manifestazione ha avuto un rilevante impatto presso il pubblico che, giunto numeroso da tutta la Valle Caudina, ha dimostrato di gradire  l’iniziativa culturale che ha preso il suo avvio con un discorso introduttivo della poetessa organizzatrice.

Tanti i poeti che, presentati da Ralph Stringile, sempre molto professionale, hanno emozionato con le loro liriche a cominciare dall’ospite d’onore, la poetessa più premiata d’Italia, Tina Piccolo, il cui curriculum vanta una lunga serie di riconoscimenti importantissimi  e poi Salvatore Lavornia, Dora Della Corte, Filippo Marinelli, Vincenzo Russo, Carmen Percontra, Pina Magro, Francesco Cece, Rosaria Canfora, Francesco Gemito, Pina Magro, Stefy Grimieri, Orlando Esposito, Michele La Montagna, Luigi Di Mezza, Giovanni Morchella, Maria Estella Cartoni, Luigi Ortolano e i due giovanissimi  poeti Francesca Barone e Antonio Paradiso…

Hanno allietato la serata con il loro canto e la loro musica anche i maestri Luca Allocce e Giancarlo Gallo, Antonio Sorice, Sonia De Francesco, Mimmo Striani, Luigi Odierna ed il giovane esordiente Giovanni Maresca.

Altro momento di grande spessore artistico si è avuto quando Hilde Maria Renzi, nota attrice che ha lavorato per 10 anni a fianco di Eduardo, ha interpretato il  famoso monologo delle “Filumena Marturana”….

Inoltre il gruppo popolare “Gli amici di Carmen” composto da Carmen Percontra, Beppe Romano e Valerio del Giudice hanno intrattenuto il pubblico con classiche “tamburiate” della tradizione canora napoletana.

La serata si è conclusa con i ringraziamenti alla proprietaria del locale, la sig Brigida Abate che, mettendo a disposizione la sua struttura e impreziosendo così la manifestazione, ha dimostrato di possedere una grande sensibilità per la cultura e grande affetto per la poetessa Angela Ragusa.

Bertrand Russell e la relatività


Oggi nel 1970 moriva Bertrand Russell, uno dei pensatori più importanti del ventesimo secolo, ha scritto innumerevoli opere sugli argomenti più vari e ci ha lasciato numerosissime citazioni, tra le tante ho scelto questa sulla relatività…

Siamo portati a pensare che, per effetuare in pratica misure precise, sia preferibile usare una sbarra d’acciaio piuttosto che un’anguilla viva. È uno sbaglio; non perché l’anguilla ci dica quel che si presume la sbarra debba dirci; bensì perché in realtà la sbarra non ci dice niente di più di quel che non ci dica l’anguilla. Non è che le anguille siano rigide: è che in realtà le sbarre d’acciaio si contorcono. A un osservatore che si trovasse in un determinato stato di moto, l’anguilla apparirebbe rigida mentre la sbarra sembrerebbe agitarsi esattamente come noi vediamo agitarsi l’anguilla. Per chiunque si muovesse in modo diverso sia da noi sia da questo osservatore, tanto l’anguilla quanto la sbarra apparirebbero in agitazione. E non è il caso di affermare che un osservatore ha ragione e un altro ha torto. In faccende del genere, quel che si vede non va riferito unicamente al processo fisico osservato, ma anche al punto di vista dell’osservatore. Le misure delle distanze e dei tempi non rivelano direttamente le proprietà delle cose misurate, ma i rapporti tra le cose e il misuratore.

“Lasciatemi divertire” di Aldo Palazzeschi


Oggi nel 1885 nasceva Aldo Palazzeschi, uno dei poeti del Novecento italiano considerato il padre della neoavanguardia, è rimasto celebre, soprattutto tra gli studenti più giovani, per la poesia “Rio Bo” e per il romanzo “Le sorelle Materassi” da cui fu tratto un celebre sceneggiato televisivo. Io voglio proporvi una sua lirica mno conosciuta ma che denota la sua voglia di stupire sempre, il suo amore per le onomatopee che adoro.

Tri tri tri,
fru fru fru,
uhi uhi uhi,
ihu ihu ihu.

Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente.
Non lo state a insolentire,
lasciatelo divertire
poveretto,
queste piccole corbellerie
sono il suo diletto.

Cucù rurù,
rurù cucù,
cuccuccurucù!

Cosa sono queste indecenze?
Queste strofe bisbetiche?
Licenze, licenze,
licenze poetiche!
Sono la mia passione.

Farafarafarafa,
tarataratarata,
Paraparaparapa,
Laralaralarala!

Sapete cosa sono?
Sono robe avanzate,
non sono grullerie,
sono la spazzatura
delle altre poesie.

Bubububu,
fufufufu.
Friù!
Friù!

Se d’un qualunque nesso
son prive,
perché le scrive
quel fesso?

bilobilobilobilobilo
blum!
Filofilofilofilofilo
flum!
Bilolù. Filolù.
U.

Non è vero che non voglion dire,
voglion dire qualcosa.
Voglion dire…
come quando uno si mette a cantare
senza saper le parole.
Una cosa molto volgare.
Ebbene, così mi piace di fare.

Aaaaa!
Eeeee Iiiii!
Ooooo!
Uuuuu!
A! E! I! O! U!

Ma giovinotto,
diteci un poco una cosa,
non è la vostra una posa,
di voler con così poco
tenere alimentato
Un sì gran foco?

Huisc…Huiusc…
Huisciu… sciu sciu,
Sciukoku Koku Koku,
Sciu
ko
ku.

Ma come si deve fare a capire?
Avete delle belle pretese,
sembra ormai che scriviate in giapponese.

Abì, alì, alarì.
Riririri!
Ri.

Lasciate pure che si sbizzarrisca,
anzi è bene che non la finisca.
Il divertimento gli costerà caro,
gli daranno del somaro.

Labala
falala
eppoi lala.
elalala, lalalalala lalala.

Certo è un azzardo un po’ forte,
scrivere delle cose così,
che ci son professori, oggidì,
a tutte le porte.

Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!

Infine,
io ho pienamente ragione,
i tempi sono cambiati,
gli uomini non domandono più nulla
dai poeti:
e lasciatemi divertire