“Ho trattato male un extracomunitario: non ho lezioni da dare”. E il prete rinuncia all’omelia


di Roberta Casa

 «Stasera niente omelia. Non mi sono comportato bene con un extracomunitario e quindi non mi pare il caso di mettermi a fare la predica a voi». E poi il silenzio tra le navate della chiesa di , piccolo comune in provincia di . Facce sicuramente stupite quelle dei parrocchiani presenti all’omelia di , che in un primo momento non hanno capito cosa stesse succedendo.

 Ma poi il prete, notoriamente taciturno e un po’ burbero, ha spiegato: «Sabato sera? Sì è vero, non me la sono sentita di fare la predica. Il giorno prima avevo avuto una discussione con un cittadino marocchino. Niente di grave, ma ci sono rimasto male. Ho passato una notte tormentata. E il giorno dopo non me la sono sentita di predicare agli altri. Tutto qui. Basta».

 Onestà d’animo e rigore di un uomo che ha lavorato un’intera vita al servizio del prossimo. Missionario per dieci anni in Ciad, l’esperienza in Africa ha cambiato profondamente il prete, che tornato in Italia ha continuato il proprio mandato con risolutezza e dedizione. E sabato sera don Damolin ha dato prova di grande umiltà, confessando apertamente la propria colpa, sedendosi a braccia conserte. In silenzio, più eloquente di ogni possibile omelia.

 Una notizia insolita, che arriva da una zona d’Italia dove sempre più spesso si parla di ronde e lotta all’immigrazione, collocabili nel più ampio discorso sulla diffusasi dal nord-est in tutta Italia. Ne è un esempio concreto la cronaca che arriva in questi giorni dal comune calabrese di Rosarno. L’intolleranza e la discriminazione non aiutano il nostro paese, ma soprattutto non possono essere accettati. Don Damolin con il suo silenzio ha dato l’esempio.

 da www.blitzquotidiano.it

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