Giustizia: Bernardini; svuotare le carceri con misure alternative


  Rita Bernardini occorre costruire più carceri?

“Occorrono nuovi carceri soprattutto per sostituire e abbattere quelli più vecchi e fatiscenti. Ma occorre soprattutto aprire e far funzionare alcuni reparti mai utilizzati che io stessa ho vistato, per esempio a Matera o di Barcellona Pozzo di Gotto, nuovi ma chiusi per mancanza di personale”.

 Che cosa la preoccupa di più del nuovo piano di edilizia penitenziaria?“Le procedure di appalto. Non vorrei che ci ritrovassimo a fare i conti con un altro scandalo delle “carceri d’oro” dopo quello degli anni Ottanta. Dunque: gare di appalto quanto mai trasparenti”.

 Ottantamila posti saranno sufficienti?“No, sono troppi. Lo so che c’è il sovraffollamento, ma a questo fenomeno dobbiamo rispondere non con la moltiplicazione delle celle, ma con misure alternative alla detenzione. Esempi? Gli arresti domiciliari dove possibile. L’estensione della “messa in prova” con affido ai servizi sociali per alcuni tipi di reato. Inoltre il 25% dei detenuti è costituito da tossicodipendenti che hanno commesso reati a motivo della loro condizione: per queste persone va previsto l’affido a comunità terapeutiche e non al carcere”.

 Voi proponete anche una revisione della custodia cautelare. In cosa consiste?“Sostanzialmente nella riduzione dei tempi di custodia. Il 50% dei detenuti è in attesa di processo e di questi, dati alla mano, il 30% viene poi dichiarato innocente. Questo è uno spreco di risorse e di posti, per non dire degli aspetti umani di un simile trattamento”.

 La parola amnistia si può pronunciare?“Da parte nostra sì, ma l’aula di Montecitorio ha respinto nettamente questa ipotesi. E pensare che una amnistia di fatto c’è: ogni anno 200 mila reati passano in prescrizione. Ma nessuno se ne spaventa”.

da www.ristretti.it

CARCERE. Emergenza modello L’Aquila


di Stefano Arduini

Stato di emergenza fino al 31 dicembre 2010. E’ qesto il “primo pilastro” del Piano Carceri presentato oggi in Cdm dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e illustrato dallo stesso Guardasigilli nella conferenza stampa al termine della riunione. Gli altri “pilastri”, ha spiegato Alfano, sono “il piano edilizio“, “due importanti norme di accompagnamento” e l’introduzione di “duemila nuovi agenti della Polizia Penitenziaria”

Proclamando lo stato di emergenza fino al 31 dicembre, ha spiegato Alfano, “nel corso di quest’anno intendiamo realizzare 47 nuovi padiglioni, cioe’ strutture che insistano e si affiancano a istituti di pena gia’ esistenti, che non ci danno l’incombenza di dover individuare l’area, espropriarla e procedere a tutto l’iter amministrativo”. In tal modo, ha proseguito il ministro, “mentre apriamo questi 47 cantieri sul modello dell’Aquila, noi evadiamo tutta la procedura burocratica per realizzare nel 2011 e nel 2012 le strutture tradizionali e flessibili a cui daremo vita con tempi tipo l’Aquila e con modelli organizzativi di quel tipo“. Il responsabile di “questa missione”, ha aggiunto Alfano, sara’ il capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Franco Ionta, anch’egli presente alla conferenza stampa.

Alfano si e’ detto “fiducioso” di poter raggiungere l’obiettivo che, ha spiegato, e’ ritenuto “prioritario” dal premier Berlusconi. Quanto ai fondi necessari, Alfano ha ricordato di “aver reperito 500 milioni” nella legge Finanziaria e “altri 100 milioni” sono stati presi dal bilancio del ministero della Giustizia. “Con 600 milioni costruiremo i 47 nuovi padiglioni e nel frattempo individueremo le modalita’ sia dal bilancio statale che dai finanziatori privati per realizzare gli altri istituti nel 2011 e nel 2012. Il totale dovra’ fare – ha concluso- 21.749 posti, che si aggiungeranno ai posti attualmente disponibili”.

Quanto alle “norme di accompagnamento” che fanno parte del Piano, Alfano ha parlato dell’approvazione nel Cdm di un disegno di legge contentente due articoli. Il primo, “che concede la possibilita’ a chi deve scontare un anno solo di reclusione, di scontarlo ai domiciliari” e l’altra norma, “che prevede la cosiddetta ‘messa alla prova’ per coloro i quali hanno la possibilita’ di essere imputati per reati fino a tre anni, di svolgere lavori di pubblica utilita’ sospendendo il processo“. Le norme, ha spiegato, serviranno a “deflazionare” il sistema Giustizia sia sul piano carcerario che su quello processuale.

Quanto alla Polizia Penitenziaria, il ministro ha detto di ritenere che con duemila agenti in piu’ verra’ dato “un grande sollievo ai 40mila e oltre che gia’ lavorano nel Corpo”. A conclusione del suo intervento, Alfano ha parlato di “una missione che non ha precedenti nella storia della Repubblica: risolvere il problema del sovraffollamento, dare dignita’ alla presenza negli istituti di pena, senza fare amnistie e indulti, non preparati da un recupero dell’attivita’ lavorativa, che hanno prodotto un ritorno nelle carceri di coloro i quali erano usciti”.

da www.vita.it

“Semper Fidelia” di Gaetano Lembo a Paternò


Continua la collaborazione, iniziata lo scorso anno, tra il Teatro del Tre e la Provincia Regionale di Catania che, in quest’ambito, offre alla città di Paternò lo spettacolo “Semper Fidelia” di Gaetano Lembo.

Dopo il primo appuntamento, molto apprezzato, che si è tenuto alle Ciminiere di Catania lo scorso 13 novembre, la Provincia Regionale di Catania ha deciso di ripetere l’esperimento portando questo lavoro anche in provincia con un tour che parte, appunto, il 16 gennaio a Paternò presso la Galleria D’arte Moderna alle ore 18.30.

Lo spettacolo, ritenuto molto formativo e didascalico per i temi trattati e per la sinergia delle varie arti, vanta illustri patrocini tra cui quello del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Palermo, Roma, Augusta solo alcune delle città che la tournée ha toccato registrando sempre ampi consensi di pubblico e critica.

In scena, oltre all’attore protagonista Gaetano Lembo, le danzatrici e coreografe, che hanno curato le performance di teatro-danza all’interno dello spettacolo, Federica Marullo e Valentina Tilotta. Due sono i cori, ispirati al mondo greco e inseriti in uno spettacolo tridimensionale, che frammentano e rendono iperbolica la coscienza del narratore. In scena gli allievi dell’Accademia del Teatro del Tre; per il primo coro: Gianmarco Arcadipane, Ornella Falsaperla, Brunella Manuli, Simona Manuli, Anna Patané, Melania Puglisi, Daniele Sapio; per il secondo coro: Ornella Benenato, Debora Miano, Francesca Puccio, Mariarosa Sicali.

“Semper Fidelia” è uno scontro tra padri e figli, tra rimproveri e riavvicinamenti; a sessant’anni dal dopoguerra propone un’acuta analisi tra rimpianti e nuove promesse.

Un teatro sociale, quello di Lembo, che trova la sua massima espressione sul tema della legalità che denuncia senza temere rimproveri, che  invita a non chinare il capo.

Poesie di Giuliano dal carcere di Augusta


META

In ogni sorta d’emozione trovo te

disperso tra i petali di una rosa trovo te,

tra le fiamme più ardenti trovo te

nel desiderio carnale e perso tra le onde dei tuoi capelli trovo te

mi sono perso amore mio…

ma solo per trovare te.

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Vedo

L’ingannevole destino ci ha ab bracciati

E capire di più non abbiam potuto…

Due corpi in un sogno era solo un’illusione

Ho invocato te la mia divinità con la voce del cuore

Ho atteso sperando di condividere…

Una terra arsa si prospetta agli occhi del futuro, il mio.

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Sole

Sole, mio unico dio,

trafiggi il mio corpo con i tuoi pugnali d’oro

e io sentirò l’odore della vita

fare l’amore col mio istinto

= sospiri e pensieri =

Cielo, se mi guardassi ora

Vedresti il tremolio delle mie membra

O vento, se mi ascoltassi ora

sentiresti le vibrazioni della mia passione.

Mio soffio caldo, regni ovunque

penetri tra i pori della mia pelle color bronzo

e con me, come io con te,

non smetteresti mai di fare l’amore.

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Silenzio

I miei occhi si perdono negli occhi tuoi,

nelle tue lacrime si confondo le mie;

parleremo al silenzio del nostro amore

nascondendoci io in te e tu in me

per sentirci come il cuore sente un’emozione.

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“You are the sunshine of my life”


by Stevie Wonder

You are the sunshine of my life
That’s why I’ll always be around,
You are the apple of my eye,
Forever you’ll stay in my heart

I feel like this is the beginning,
Though I’ve loved you for a million years,
And if I thought our love was ending,
I’d find myself drowning in my own tears

You are the sunshine of my life,
That’s why I’ll always stay around,
You are the apple of my eye,
Forever you’ll stay in my heart

You must have known that I was lonely,
Because you came to my rescue,
And I know that this must be heaven,
How could so much love be inside of you?

You are the sunshine of my life, yeah,
That’s why I’ll always stay around,
You are the apple of my eye,
Forever you’ll stay in my heart

[Background] Love has joined us,
Love has joined us,
Let’s think sweet love

Il grande Stevie canta questa sua stupenda canzone

http://www.youtube.com/watch?v=uPyq4iqt6Go

Nelle radio irlandesi è scoppiata la “mrs Robinson mania” – In the Irish radios mrs Robinson’s mania


E’ grande revival a Belfast per ‘Mrs Robinson’ il brano di Simon and Garfunkel colonna sonora del film ‘Il Laureato’. Sull’onda dello scandalo che ha coinvolto la moglie del premier dell’Irlanda del nord, Peter Robinson, le emittenti radio locali sono inondate dalle richieste degli ascoltatori che chiedono di trasmettere il brano, ed in particolare il suo ritornello (“And here’s to you Mrs Robinson, Jesus loves you more than you will know”). Intanto su ‘Facebook’ la campagna di un gruppo di sostenitori del brano ha raccolto gia’ 13mila adesioni.

Ieri Robinson era stato costretto ad annunciare una sospensione dal proprio incarico per sei settimane, in modo da consentire di far luce su quanto accaduto. La settimana scorsa la moglie di Robinson aveva ammesso di aver avuto una relazione con un ragazzo che oggi ha 21 anni. La donna ha anche ammesso di aver dato al giovane 50mila sterline avute in prestito da due imprenditori, soldi con cui il ragazzo avrebbe aperto un pub.

fonte adnkronos

ecco il link all’interpretazione originale di “Mrs Robinson”

http://www.youtube.com/watch?v=Ubcyn0_5GNc

WTA Sydney: Aravene Rezai domina Flavia Pennetta. Sfuma la semifinale per l’azzurra


Flavia Pennetta classe 1982, n.12 del mondo

Flavia Pennetta classe 1982, n.12 del mondo

Fuori Flavia Pennetta nei quarti di finale del torneo WTA di Sydney ($600,000, cemento).
La giocatrice brindisina, 12 esima giocatrice del mondo è stata battuta in maniera netta dalla transalpina Aravane Rezai, classe 1987, n.27 WTA, con il netto punteggio di 63 60 in 1 ora di gioco.

Giornata negativa dell’azzurra che oggi è stata disastrosa nella risposta non riuscendo mai a brekkare la transalpina e perdendo il servizio in ben cinque occasioni.

La prossima settimana Flavia sarà la testa di serie n.12 all’Australian Open, prima prova stagionale del Grand Slam

da www.livetennis.it

Russia. La storia di Lyudmila: arrestata a 82 anni, una vita da militante


Lyudmila Alexeyeva durante l’arresto Lyudmila Alexeyeva a 82 anni è stata arrestata dalla polizia russa per aver guidato una protesta anti-governativa non autorizzata.

 È successo a Mosca durante la notte di : la signora è nota alle autorità russe per aver organizzato diverse manifestazioni contro il regime sovietico ed anche per essere stata più volte interrogata dal .

 Per la signora Alexeyeva oggi il nemico è il governo “soft autoritario” di , in precedenza presidente e oggi primo ministro, che avrebbe ristretto i diritti fondamentali dei russi. Già da molto tempo prima che Brezhnev venisse confinato, la signora Alexeyeva faceva parte del piccolo gruppo di intellettuali che nella comunista hanno rischiato più volte la vita per aver lottato a favore della libertà di stampa e per i diritti umani.

 Quasi tutti quelli che lottavano con lei oggi non ci sono più. Alexeyeva oggi cammina con difficoltà, ma è in grado ancora di condurre una dimostrazione come quella della notte di .

 Alexeyeva è cresciuta contestando sempre il regime. Pianse tantissimo il giorno che vide i suoi vicini venire arrestati dagli agenti di Stalin. Poco dopo aver compiuto i 40 anni, si offrì di raccontare quello che stava accadendo nel suo Paese attraverso le colonne di un giornale compilato in segreto e in totale anonimato. Una volta che venne interrogatata, la donna, per non farsi scoprire, nascose otto copie del giornale segreto nel reggiseno.

 La donna ha pagato poi la sua militanza anti-sovietica passando sette anni in un campo penale e cinque in esilio e racconta che, prima degli interrogatori del , si fermava sempre a comprare un panino al prosciutto, un cannolo e un arancio. Questi tipi di cibo erano infatti delle prelibatezze proibite anche agli investigatori sovietici degli anni 70, i quali erano costretti a nutrirsi a suon di cotolette.

 A metà dell’interrogatorio, la signora scartava questi cibi e li adagiava sul tavolo: «Reagivano in modo molto nervoso quando cominciavano a sentire l’odore di prosciutto. In questo modo io mi divertivo» ha spiegato, «era un modo per giocare sui loro nervi».

 L’anziana donna alla fine è emigrata come molti altri. Ma nel 1993, dopo 16 anni negli Stati Uniti, lei e suo marito hanno deciso di tornare in , dove è diventata presidente del , un’organizzazione per i diritti umani fondata nel 1976 ed ora diventata legale.

 Nuove paure hanno sostituito quelle vecchie, però. Alexeyeva ha infatti ricevuto più volte minacce di morte, e lo scorso anno ha anche sepolto due suoi cari amici. I rischi legali sono troppo imprevedibili: ora, spiega la donna, questa giustizia post-sovietica le cose le inventa. Se infatti nell’ la strategia processuale poteva essere messa in dubbio sapendo che i giudici prima di eseguire una condanna chiedevano due testimoni, tutto questo oggi non è più possibile. «Allora c’erano delle regole. Erano idiote ma c’erano e ci si poteva difendere. Ora le regole non ci sono più».

 Tanya Lokshina, vice direttore dell’ufficio di Mosca di Human Rights Watch, spiega che gli attivisti dovrebbero trovare un nuovo modo di parlare alla società russa. «Questa lingua dovrebbe essere diversa dalla lingua utilizzata da dissidenti sovietici», ha detto. «In un certo senso è più facile essere contrari a un regime pienamente totalitario mentre è sicuramente più difficile contrastare un regime più sofisticato ma fortemente autoritario. Qui vi è una certa libertà. Come si fa a spiegare alla gente quello che manca?»

 Per Alexeyeva Putin è il frutto della rivoluzione post-sovietica. Per quanto riguarda invece la sensibilizzazione della gente, per la Alexeyeva i russi sono passivi solo perché poveri e dice: «Noi continueremo ad aiutare la gente a capire».

 Così, tutti gli anni la notte di San Silvestro la sua associazione organizza una giornata che serve a ricordare  l’articolo della Costituzione russa che garantisce la libertà di riunione. L’ultima volta, tutti i manifestanti vennero arrestati tranne la signora Alexeyeva: questa volta invece anche lei è stata fatta salire su di un bus insieme ad altre 50 persone.

 Non c’è voluto molto alla polizia per comprendere l’errore: dopo solo 40 minuti, uno di loro ha aperto le porte del bus e ha detto alla signora Alexeyeva che era libera di andare. Lei però si è rifutata e le sue foto in preda al terrore hanno fatto il giro del mondo.

 Grazie a queste foto i leader russi si sono svegliati ed hanno letto le dichiarazioni critiche del National Security Council degli Stati Uniti e del presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek, che si è detto profondamente scosso se pensa che «una rispettabile 82 enne ha trascorso la notte di in stato di arresto».

 da www.blitzquotidiano.it

qui il link alla notizia originale del Gruupo di Helsini

http://www.mhg.ru/news/E249CDF

A Padova segnali stradali creativi: percorso lento o percorso rock?


Il Comune di lancia i “creativi” che consentono agli automobilisti di scegliere fra due alternative: o . L’idea di usare il famoso tormentone di è venuta al vicesindaco e assessore alla Mobilità , che l’ha messa in pratica facendo collocare lungo la tangenziale una serie di segnali stradali innovativi: “Ti muovi in auto? Scegli il rock arrivi prima”, consiglia il cartello, indicando con due frecce l’alternativa fra il e quello rock.

Nonostante qualcuno li abbia scambiati per le indicazioni di un concerto, il primo bilancio lascia soddisfatto l’assessore: «Sono molti di più quelli che hanno trovato l’iniziativa originale – spiega al Gazzettino – Prima del posizionamento dei cartelli il percorso più veloce era scelto da 3.000 automobilisti al giorno, dopo da 12 mila».

E’ il risultato che voleva ottenere per decongestionare Borgomagno, dove passa il tram: «Ciascuno ha dato la sua interpretazione, ma tutti si sono chiesti cosa fosse e adesso ci passano in tanti». Missione compiuta, dunque.

Ma la fantasia dell’assessore non si è esaurita qui: ad alcune centinaia di metri dallo svincolo autostradale per Est un cartello indica che andando dritti si arriva Castelfranco Veneto, a destra a Berlino (1.105 km), Barcellona (1.203 km), Londra (1.450 km), Trapani (1.499 km) e Pechino (11.650 km): «L’ho pensato per comunicare la centralità di – spiega Rossi – Balza subito agli occhi, ad esempio, come Berlino sia più vicina a noi di Trapani, che é in Italia. Siamo nel cuore dell’Europa.

da www.blitzquotidiano.it

Istat. Metà degli adulti italiani si è fermato alla terza media


La cultura degli italiani si ferma alla terza media.  Lo dice un’indagine dell’, “” presentato oggi, secondo la quale metà della popolazione adulta italiana il titolo di studio più alto è il diploma di scuola media.

Nel 2008 il 47,2 per cento della popolazione in età compresa tra i 25 e i 64 anni ha conseguito come titolo di studio più elevato soltanto la licenza di inferiore, la quarta peggiore performance in Europa. La percentuale italiana, ben al di sopra della media Ue27 (28,5%), colloca il nostro Paese in fondo alla graduatoria insieme a Spagna, Portogallo e Malta.

Sempre nel 2008 la quota di giovani (18-24enni) con al più la licenza media, che non ha concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla regione di durata superiore ai 2 anni, è pari al 19,7 per cento piazzandoci tra i peggiori posti della classifica Ue27 (media 14,9 per cento). Nello stesso anno il 76% dei giovani italiani in età 20-24 anni ha conseguito almeno il diploma di scuola secondaria superiore.

da www.blitzquotidiano.it