Le radici, il tronco e i rami… È tutto ciò che resta di un albero
in inverno, dopo che i fiori e le foglie della primavera e i
frutti dell’estate sono caduti. Sono quindi le parti più
materiali che resistono e rimangono in permanenza durante tutto
l’anno, mentre gli elementi più sottili e delicati fanno la loro
comparsa soltanto periodicamente. Infatti, giunto l’anno
seguente, ecco di nuovo le foglie, i fiori e i frutti. Se non si
conoscessero le leggi che reggono la natura, ci si potrebbe
preoccupare di fronte allo spettacolo di tutti quegli alberi
neri e spogli. Ma queste leggi sono conosciute da tutti, e
ognuno aspetta la primavera seguente per vedere la rinascita
della vegetazione.
Facciamo ora un’analogia: a che cosa corrispondono, nella vita
dell’uomo, i fiori, le foglie e i frutti dell’albero? Alle
ispirazioni che lo visitano di tanto in tanto e che sono le
manifestazioni della sua anima e del suo spirito. Le ispirazioni
vengono e poi ci lasciano, e quando ci lasciano, non dobbiamo
scoraggiarci. Avendo la nostra anima e il nostro spirito già
dato dei fiori e dei frutti, essi fioriranno e fruttificheranno
di nuovo. Noi dobbiamo solo lavorare, preparare le condizioni
affinché quei fiori e quei frutti siano sempre più belli, più
profumati, più succulenti. ”
Omraam Mikhaël Aïvanhov
L’entusiasmo, la gioia di vivere, il pensiero del futuro sono anche frutti, foglie del nostro albero della vita. Non è facile alimentare, non è semplice lottare affinché ritornino stagionalmente questi “ornamenti” esterni. La nostra anima ha bisogno di tutto non solo periodicamente ma sempre.
I veri santi rimangono ricoperti dall’insieme delle cose materiali e spirituali.
Gli uomini si scoraggiano, a volte si disperano.
C’è gente, come me, che è sprovvista di tronco e rami: vive a mezz’aria tra terra ed infinito.