di Monica Maiorano
E’ del 30 settembre 2009 l’ultima bozza del riordino delle classi di concorso per la Scuola secondaria di II grado, mancano poche settimane all’avvio delle operazioni di mobilità previste per l’anno scolastico 2010/2011 ed ancora non si hanno notizie certe sul destino delle nuove classi di concorso, ma soprattutto ancora una volta dei docenti coinvolti.
E’ stato annunciato per il 9 dicembre un incontro tecnico tra i funzionari del ministero ed i sindacati per discutere sulla non facile gestione del nuovo assetto della Scuola secondaria, ma di questo incontro non si ha alcun riscontro.
Tra le questioni da discutere: organici diversi tra le prime classi che adottano la riforma delle superiori e le ultime che mantengono l’attuale assetto; pubblicazione tardiva, rispetto alla tradizione, dei movimenti dei docenti della scuola secondaria superiore; allargamento degli attuali ambiti disciplinari d’insegnamento per i docenti che si ritroveranno in soprannumero, attraverso una riconversione full immersion o una sorta di autoformazione assistita.
Intanto lo Snals annuncia, tramite il vice segretario nazionale prof. Achille Massenti, il proprio impegno per ottenere la salvaguardia delle attuali titolarità indipendentemente dalla diversa attribuzione delle ore di insegnamento e l’entrata in vigore delle modifiche a partire dall’a.s. 2011/2012.
Ciò che di certo sappiamo il riordino dovrebbe essere posto in pratica già dall’a.s. 2010/11, a partire dalle prime classi.
Ciò che viene taciuto è invece sapere quali saranno le classi di concorso con il maggior numero di docenti soprannumerari, quanti altri tagli al mondo della scuola ci saranno.
Tra le proposte del Ministro per le nuove classi di concorso si parla di autoformazione per tutti quei docenti di ruolo soprannumerari che già insegnano nello stesso ambito di materie.
Corsi full immersion o una sorta di autoformazione assistita per cercare di collocare più facilmente i docenti che rimarranno senza cattedra.
Rispetto agli ultimi anni il CCNI di mobilità subirà quindi importanti variazioni.
Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, continua a dare per scontata l’applicazione della riforma alle prime classi a partire dal prossimo anno scolastico , non è altrettanto ancora chiaro quali saranno le materie che maggiormente verranno più sacrificate e, di conseguenza, produrranno un numero maggiore di soprannumerari. Molto dipenderà, naturalmente, da quanto, amministrazione e sindacati, riusciranno a venirsi incontro su un punto: l’allargamento delle materie di potenziale insegnamento.
Ma chi assicura che moltiplicare le abilitazioni ora in possesso dei nostri docenti potrebbe rappresentare la giusta scelta? Sicuramente valida la proposta per le casse dello Stato, ma basterà un corso ad ore per rendere gli insegnanti efficaci ed efficienti? Chi pagherà le conseguenze di questa tanto decantata “razionalizzazione”?
Gli interrogativi sulla sorte dei docenti, ma soprattutto degli studenti, sono tante eppure…” E tutto albeggia e tutto tace. Il fine è questo, è questo il cominciar d’un rito?…”(G.Pascoli).
Fonte: OrizzonteScuola.it