E’ morto Massimo Bogianckino, sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino


E’ morto lunedi’ 7 dicembre a Firenze, all’eta’ di 87 anni, Massimo Bogianckino, Sovrintendente per due distinti mandati (dal 1975 al 1982, e dal 1990 al 1994) del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, quando ancora si chiamava Ente Autonomo Teatro Comunale di Firenze. La scomparsa e’ stata resa nota dalla moglie Judith ad esequie avvenute. Personalita’ di caratura internazionale, illuminato organizzatore musicale, amico dei piu’ grandi artisti ed esponenti della cultura del Novecento, Bogianckino nasce a Roma nel 1922. Segue gli studi musicali al Conservatorio e all’Accademia di S. Cecilia, allievo di Alfredo Casella per il pianoforte e di Virgilio Mortari per la composizione, a Parigi con Alfred Cortot e P. M. Masson, e a New York; all’Universita’ di Roma si laurea in Lettere e Filosofia. Iniziata giovanissimo la carriera pianistica, svolge attivita’ concertistica in Europa e America e lega il suo nome anche a numerose prime esecuzioni di musica contemporanea; si dedica poi prevalentemente alla musicologia, pubblicando un libro su Domenico Scarlatti, edito anche in inglese,ed uno sul Teatro musicale italiano e francese nell’eta’ barocca, e collaborando a varie riviste specializzate in Italia e all’estero. Trasferitosi negli USA, insegna al Carnegie Institute di Pittsburgh dal 1948 al ’51; rientrato in Italia, dopo aver tenuto varie cattedre in discipline musicali – al Conservatorio Rossini di Pesaro pianoforte e musica da camera, e al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma storia ed estetica della musica -, dal 1967 e’ libero docente di storia della musica all’Universita’ di Perugia.Direttore Artistico dell’Accademia Filarmonica Romana ( 1959-1985 e negli anni Novanta), Direttore Artistico del Teatro dell’Opera di Roma (1963-1968), Sovrintendente del Festival dei Due Mondi di Spoleto, Direttore della programmazione artistica dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, dal 1972 Direttore Artistico del Teatro alla Scala di Milano, dall’ottobre 1975 al 1981 Consulente Artistico e poi Sovrintendente del Teatro Comunale di Firenze/Maggio Musicale Fiorentino, quindi dal 1981 al 1985 Amministratore Generale dell’Ope’ra di Parigi. Sindaco di Firenze dal 1985 al 1989, torna ad assumere la carica di Sovrintendente del Teatro e del Maggio Musicale Fiorentino fino al dicembre 1994. Consulente musicale ed artistico inoltre della Bastille di Parigi insieme a Pierre Boulez, e della Sagra Musicale Umbra, e’ membro di varie Accademie, fa parte della Commissione Centrale Musica del Ministero per i Beni e le Attivita’ Culturali in Italia, ed e’ insignito di alte onorificenze straniere, fra cui la Legion d’Onore in Francia.
  “La scomparsa di un assoluto protagonista della vita musicale e civile quale e’ stato Massimo Bogianckino, uno dei piu’ grandi organizzatori culturali del Novecento insieme a pochi altri, lascia un vuoto incolmabile in chi ha avuto il privilegio di collaborare con lui, ed arricchirsi intellettualmente della sua acuta competenza e sensibilita’” – ha dichiarato il Sovrintendente del Teatro del Maggio Francesco Giambrone.
  “Rimarra’ indelebile il segno da lui inciso nella storia del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, che stasera gli dedichera’ il concerto interpretato e diretto da Leonidas Kavakos, ricordandolo con un minuto di silenzio”.
fonte AGI

Teatro: Sandra Milo nuovo direttore artistico del teatro Sociale di Canicattì


Sandra Milo e’ il nuovo direttore artistico del Teatro Sociale di Canicatti’ che riapre dopo 45 anni. La delibera di incarico e’ stata firmata dal Sindaco di Canicatti’, Vincenzo Corbo. L’incarico e’ per un anno e parte da questo mese di dicembre.La nomina della Milo era nell’aria. Infatti, ormai da qualche settimana a questa parte si parlava di lei come possibile direttore artistico del teatro sociale. Il 20 Dicembre la Milo sara’ a Canicatti’ per l’evento di apertura del Teatro appena ristrutturato dai beni culturali. Dopo 45 Canicatti’ vedra’ cosi’ risorgere con orgoglio la facciata del teatro realizzata dal Basile, suonera’ l’orchestra Made in Sicily composta da centocinquanta elementi.

Saranno presenti il Sindaco Corbo, l’assessore Seminatore ed altri amministratori cittadini, il Ministro della Giustizia Alfano, il Vescovo di Agrigento Francesco Montenegro il Presidente della Regione Sicilia e alcuni vip che arriveranno da Roma tra cui Alda D’ Eusanio e Leopoldo Mastelloni. Sandra Milo lasciando il comune verso la fine di Ottobre aveva dichiarato: ”Lavoreremo assieme e faremo grandi cose per Canicatti”’.

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Napoli, l’albero di Natale “dei desideri” rubato e ritrovato dopo poche ore


L’albero di Natale issato nella a ha passato una notte decisamente movimentata: dopo essere stato rubato la sera di mercoledì 9 dicembre è stato ritrovato nei poche ore dopo.

Alle 2,30 della notte una pattuglia della polizia aveva visto una banda di ragazzini intenta a trasportare l’albero trafugato per i vicoli dei Quartieri: quando ha capito di essere stata scoperta la baby gang si è data alla fuga abbandonando l’abete in . Qui sono entrati in scena i vigili urbani che con un pick-up lo hanno trasportato al comando per poi riportarlo in galleria nella mattinata di venerdì 11 dicembre.

L’albero dei desideri della era già stato rubato negli anni passati: in questa occasione però non ha resistito neppure mezza giornata. L’installazione dell’abete sui cui rami vengono appesi i «desiderata» di cittadini e turisti per natale è diventato un classico del Natale napoletano.

In galleria, il vaso rimasto vuoto è stato oggetto di attenzione dei turisti che lo hanno fotografato. Qualcuno ha anche lasciato un biglietto indirizzato a babbo Natale con scritto: «Fa che coloro che hanno fatto questo scempio, e tutti i loro simili possano diventare sterili e quindi non poter più produrre altra “spazzatura”. Questa città e la stragrande maggioranza della gente, che purtroppo non ha voce, merita di più».

Uno degli abituali frequentatori della galleria punta il dito deciso contro un’orda imprecisata di ragazzini non meglio identificati: «Erano in venti e hanno portato via l’albero, tanto qui si sa chi è stato».

Anche nel 2002 l’abete fu rubato per essere ritrovato alcuni giorni più tardi gettato via tra i vicoli del centro. Questo era il ventiseiesimo anno consecutivo che al centro della galleria veniva posto a decoro e disposizione dei passanti il sempreverde, omaggio e dono di Antonio Barbaro, presidente del Comitato commercianti. Una tradizione che aveva assunto un sapore particolare a due settimane dal Natale 2009, con la conclusione dei lavori di restauro alle volte e ai mosaici della .

“L’albero dei desideri” dopo essere stato sottoposto alle cure degli addetti al servizio Parco e giardini del Comune di è stato accudito, imbragato e di nuovo travasato per essere rimesso al suo posto. Si spera che questa volta ci rimanga, almeno fino al 25 dicembre.

da www.blitzquotidiano.it

TEATRI DI CINTURA: i cartelloni del Teatro Stabile di Catania ad Adrano e Trecastagni (CT) e Comiso (RG)


Il Teatro Stabile di Catania e la promozione teatrale nel territorio. Con il progetto interprovinciale “Teatri di cintura” lo Stabile etneo allarga ulteriormente il suo raggio di penetrante azione anche fuori dei confini provinciali, allestendo ricchi e prestigiosi “cartelloni paralleli”, illustrati da titoli interessanti e protagonisti del panorama teatrale.

    Il progetto “pilota” parte quest’anno con tre Comuni per allargarsi nelle stagioni a venire. L’iniziativa sarà presentata sabato 12 dicembre alle ore 10,30 a Catania nei nuovi uffici dello Stabile in via Museo Biscari 16. Insieme al direttore Giuseppe Dipasquale interverranno i rappresentanti dei comuni interessati: il sindaco di Adrano Giuseppe Ferrante, il sindaco di Trecastagni Pippo Messina e l’assessore alla cultura del comune di Comiso Maria Rita Schembari.

    Il Teatro Bellini di Adrano, il “Naselli” di Comiso, il “Comunale” di Trecastagni potranno offrire al pubblico una programmazione altamente qualifica targata TSC.  “Promuoviamo questa nuova prospettiva – sottolinea Giuseppe Dipasquale – per fare del Teatro Stabile di Catania un teatro partecipe, complice e presente con le realtà territoriali della Provincia e della Regione. Per fare del nostro teatro il teatro di tutti”.

Canone internet, la Germania ci prova


La Germania potrebbe essere il primo paese europeo ad imporre una tassa sul web. Chiunque decida di connettersi alla rete con computer, telefono o qualsiasi altro device potrebbe pagare un canone.
E’ questa la proposta dei cristiano-conservatori (Cdu-Csu) della cancelliera Angela Merkel. La tassa dovrebbe essere unica, indipendentemente che l’uso sia limitato al singolo utente dal nucleo familiare.

La nuova politica fiscale è il risultato di un accordo di massima tra editori e potere politico risalente a qualche tempo fa con cui il settore richiedeva un aiuto sostanziale a difesa dell’editoria di qualità, “minacciata”, secondo gli editori, dalla diffusione gratuita dei loro contenuti sui motori di ricerca.

Il dubbio riguarda il modello da applicare. La prima ipotesi riguarderebbe un modello di tipo “flat rate”: chi dispone di uno o più computer o telefonini collegabili al web dovrebbe pagare 17,98 euro al mese alla GEZ, l’autorità centrale cui si versa il canone tv. Il secondo modello propone che una tassa-canone sulla rete sia uguale per tutti, sempre attorno ai 17,98 euro mensili, e il suo pagamento sia richiesto a ogni famiglia, a prescindere da quali tv, radio o computer o cellulari il nucleo familiare possiede o no.

La tassa dovrebbe servire a far fronte agli ingenti investimenti per il miglioramento del servizio. Il ministero dell’Economia, guidato dal liberale Rainer Bruederle, avrebbe già annunciato un mega-piano di investimenti da diversi miliardi di euro, per portare la Germania al top della banda larga e di internet ad alta velocità. Un piano di questo genere, ha detto Bruederle, potrebbe portare alla creazione di un milione di posti di lavoro in tutta l’Unione europea.

Sospesa la direttrice del carcere Pagliarelli di Palermo


E’ stata sospesa cautelativamente e a tempo indeterminato, su decisione del Dap, il direttore del carcere di Pagliarelli di Palermo, Laura Brancato. L’alto funzionario e’ stata proposta per un rinvio a giudizio (e ora e’ anche sotto procedimento  disciplinare) con l’accusa di un particolare tipo di reato, l’installazione di apparecchi
idonei ad effettuare intercettazioni, e anche di truffa, falso e abuso d’ufficio.

Secondo i pm avrebbe fatto piazzare in ufficio un centralino telefonico che si potrebbe inserire e che dunque potrebbe intercettare le telefonate in arrivo e in partenza dal carcere. La denuncia contro la Brancato era stata presentata da Dario Quattrocchi, segretario regionale del Sinappe, sindacato della polizia penitenziaria. La Brancato
avrebbe pure avuto esami e servizi sanitari gratuiti, previsti solo per i detenuti e di queste presunte truffe risponde assieme a un ex dirigente sanitario del carcere, Sergio Cavallaro. La direttrice aveva sempre sostenuto di non avere mai intercettato nessuno

fonte rainews24

Fa partorire la moglie con le istruzioni di Wikipedia


LONDRA – Il britannico Leroy Smith non sapeva come aiutare la moglie Emma che stava per partorire, e allora ha fatto ricorso alla tecnologia: ha preso il suo Blackberry, ha aperto la pagina di Google e ha digitato “come far nascere un bambino”. E così, seguendo le istruzioni del sito web Wikipedia dal piccolo schermo del palmare ha fatto venire al mondo la sua quarta figlia, in perfetta salute.

Cinque minuti dopo il parto, racconta il Sun, è arrivata l’ostetrica che non aveva fatto in tempo a raggiungere casa Smith, nell’est di Londra, dopo che le doglie di Emma erano iniziate con netto anticipo sulle previsioni. E si è limitata a tagliare il cordone ombelicale, perché Leroy aveva fatto il più. “Quando sono arrivate le contrazioni forti non sapevo cosa fare”, racconta oggi Smith. “Così ho cercato le istruzioni su internet usando il mio Blackberry. Non avrei mai pensato di doverlo fare. Le istruzioni dicevano, quando vedi la testa, sostienila. E quando il bambino usciva, avrei dovuto metterlo in braccio a Emma e coprire entrambi con una coperta…alla fine, il tutto è durato 40 minuti. E’ stato incredibile”. Prima che nascesse Mahalia, il primo dicembre, la moglie punzecchiava Leroy perché stava sempre a giocare con il Blackberry. “Ora ha cambiato musica”, spiega.

fonte ANSA

Buon compleanno Gianni Morandi :-)


Ho scritto questo articolo esattamente un anno fa, lo ripropongo  perchè ho una simpatia particolare per Morandi e ho piacere di fargli gli auguri in questo modo 🙂

di Daniela Domenici

Gianni Morandi nasce l’ 11 dicembre 1944 in un paese dell’ appennino tosco-emiliano , Monghidoro , in una famiglia di modesta estrazione sociale. Dopo una lunga gavetta fatta di balere di provincia, feste del l’Unità , concorsi per voci nuove e sagre paesane, viene ingaggiato dalla RCA Italiana e debutta nel mondo discografico nel 1962 con Andavo a cento all’ora , brano scritto da Tony Dori e Franco Migliacci , Il 10 ottobre del 1975 ha fondato, assieme a Mogol , Paolo Mengoli e Claudio Baglioni , la Nazionale italiana cantanti , squadra di calcio da sempre impegnata in attività di solidarietà , con la quale ha disputato 337 presenze e segnato 54 gol . Il successo commerciale arriva con il terzo 45 giri, Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte , che decreta la nascita di Morandi anche come fenomeno di costume, oltre che come cantante, destinato a impersonare una intera generazione di adolescenti insieme a Rita Pavone . Oltre che ad Alta pressione , Morandi partecipa ad altre trasmissioni televisive, la più seguita delle quali è Il signore di mezza età di Marcello Marchesi . Con In ginocchio da te Morandi vince il Cantagiro 1964 e totalizza più di un milione di copie risultando il più venduto dell’anno. In rapida successione pubblica Non son degno di te , che vince nello stesso anno il neonato Festival delle Rose , Se non avessi più te , Si fa sera e La fisarmonica , tutti successi da centinaia di migliaia di copie. Alcuni di questi diventano i titoli di altrettante pellicole in cui una trama quasi inconsistente fa da contorno ai brani musicali del momento. Nel primo di questi ( In ginocchio da te ), Morandi conosce Laura Efrikian , quattro anni più grande di lui, figlia di un noto direttore d’orchestra e attrice già affermata. Il 13 luglio 1966 , in gran segreto verrà celebrato il loro matrimonio. Lo stato di gravidanza della Efrikian permetterà a Morandi un temporaneo rinvio degli obblighi di leva. Il 1966 è anche l’anno della sua prima vittoria a Canzonissima (quell’anno intitolata La prova del nove ) e della seconda vittoria al Cantagiro con Notte di ferragosto . È l’anno anche della svolta musicale: un giovane cantautore di nome Mauro Lusini gli fa ascoltare le note di una canzone “di protesta”, un pezzo che ha composto contro la guerra del Vietnam dal titolo C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones . Gianni si innamora del pezzo e pretende di inciderlo, malgrado il parere sfavorevole di Migliacci che era contrario all’idea che interpretasse brani “impegnati”, e lo presenta, in coppia con Lusini , al Festival delle Rose. L’accoglienza del pubblico è tiepida, ma c’è da dire che il brano non viene promosso in televisione per la rigida censura dell’epoca che vietava qualsiasi accenno di polemica sulle scelte in politica estera di uno stato “amico”. Dopo poche settimane Morandi è costretto a partire per il servizio militare in un periodo critico per la sua carriera: l’interruzione di ogni attività per quindici mesi rischia di far dimenticare uno dei personaggi più amati dal pubblico, tanto più che le autorità militari, nel timore di venire accusate di favoritismo, impediscono al cantante qualsiasi licenza per i primi sei mesi del servizio di leva. Nonostante ciò, la presenza di Morandi in televisione (e di conseguenza nelle classifiche) non viene a mancare. Al congedo dal servizio militare Gianni si dedica alla realizzazione di un ambizioso progetto sotto la direzione di Duccio Tessari : si tratta di una pellicola che è una via di mezzo tra la commedia musicale e la fiaba di Aladino , che prende il titolo di Per amore, per magia e che si rivela un fiasco al botteghino. A risollevare le quotazioni di Gianni Morandi sarà la successiva Canzonissima , che lo vede ancora una volta vincitore assoluto con Scende la pioggia , successo ripetuto l’anno seguente con Ma chi se ne importa . Nel 1970 rappresenta l’Italia all’ Eurofestival di Amsterdam con Occhi di ragazza , classificandosi all’ottavo posto. Negli anni Settanta ha un periodo di declino; Morandi viene sopraffatto dal clima ideologico di quegli anni, tacciato di essere un cantante eccessivamente tradizionalista e sentimentale. Nel 1977 si iscrive al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, dove conseguirà il diploma alla scuola di contrabbasso . Torna al successo, però, nei primi anni Ottanta con Canzoni stonate e da allora non conosce momenti di declino della sua popolarità. Canta Grazie perché , cover di We’ve got tonight , con Amii Stewart , e Uno su mille .

Se sei a terra non strisciare mai
se ti diranno sei finito…non ci credere
devi contare solo su di te

Uno su mille ce la fa
ma quanto è dura la salita
in gioco c’è la vita

Il passato non potrà
tornare uguale mai
forse meglio perché no, tu che ne sai
non hai mai creduto in me
ma dovrai cambiare idea

La vita è come la marea
ti porta in secca o in alto mare
com’è la luna va

Non ho barato né bluffato mai
e questa sera ho messo a nudo la mia anima
ho perso tutto ma ho ritrovato me

Uno su mille ce la fa
ma quanto è dura la salita
in gioco c’è la vita

Tu non sai che peso ha
questa musica leggera
ti ci innamori e vivi ma ci puoi morire quando è sera
io di voce ce ne avrei
ma non per gridare aiuto

Nemmeno tu mi hai mai sentito
mi son tenuto il mio segreto
tu sorda e io ero muto

Se sei a terra non strisciare mai
Se ti diranno: sei finito…non ci credere
Finchè non suona la campana vai .
fonte Wikipedia

Il caso Bianzino e il caso Cucchi: non dimentichiamoli


all’VIII Congresso di Radicali Italiani di Chianciano, Rudra Bianzino ci ha raccontato la drammatica vicenda che ha coinvolto lui e la sua famiglia. Rudra, studente liceale, sedicenne, è rimasto solo, senza padre, senza madre.

Rudra Bianzino

Il padre, Aldo, nonviolento, artigiano, amante della natura, è morto nella notte tra il 13 e il 14 ottobre 2007 in circostanze ancora da chiarire, poche ore dopo l’arresto per coltivazione e detenzione di marijuana. Le cronache parlarono inizialmente di decesso per un malore naturale. Ben presto, si capì, però, che forse le cose erano andate diversamente.

Un primo esame mise in evidenza lesioni agli organi interni, presenza di sangue in addome e pelvi, lacerazione epatica, lesioni all’encefalo, a fronte di un aspetto esterno indenne da segni di traumi. Una seconda autopsia, del novembre 2007, accreditò la tesi della rottura di un aneurisma cerebrale. Pur accettando l’ipotesi del medico legale, si affermò che l’emorragia cerebrale potesse essere stata causata da un forte stress di tipo fisico con improvviso rialzo della pressione.

Prima di ascoltare la testimonianza di Rudra, al congresso radicale è stato proiettato un video con un’intervista delle Iene alla madre, Roberta Radici. E’ probabilmente l’ultimo documento lasciatoci dalla compagna di Aldo. Il dolore ha, infatti, infierito sul suo corpo già malato. Roberta non ce l’ha fatta. Si è spenta affidando a noi l’impegno a chiedere verità e giustizia sulla morte di Aldo.

http://www.radicali.it/appello_bianzino/form.php

Domani, 11 dicembre ci saranno Emma Bonino e Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, al presidio davanti al tribunale di Perugia per chiedere che venga fatta piena luce sulla morte di Aldo Bianzino. La mobilitazione, fissata per le 8:30, é organizzata dai Radicali italiani e dal comitato “Verità e giustizia per Aldo” con la partecipazione degli amici di Beppe Grillo di Perugia.

C’é un filo rosso che lega il caso di Aldo Bianzino a quello di Stefano Cucchi, entrambi morti in carcere a causa del proibizionismo. Entrambi i casi dimostrano come il proibizionismo sia il vero crimine di questo paese perché affolla le carceri, crea vittime innocenti, come Rudra.

“Sulla soglia”


di Angela Ragusa

foto di Alessandro Odierna

…solitario appare l uomo…
si accinge alla salita
nel ricercare se stesso.

Conduce il suo bagaglio,
pesante fardello
fatto di aria e tristezza…
..il viaggio della vita
lungo quando un giorno
confonde le sue scelte…

Salire è la meta
discendendo il suo se,
spalancando portoni ,
oltrepassando cortili,
ritrovando le pietre 
dove incise poi restano 
tracce inesorabili
di sogni rimasti 
ad aspettare sulla soglia…