di Francesco dal carcere di Augusta
Se di notte tendo l’orecchio
odo il tuo canto
intrecciarsi alla poesia delle stelle:
e il tuo soave richiamo
mi copre come una coltre
in un gelido inverno;
e come flutti di un mare lontano
che lusingano le sponde della mia mente,
i ricordi
mi rendono dolce l’amara esistenza.
Se di notte chiudo gli occhi
sento il tuo sguardo adagiarsi su di me
come rugiada che si posa sull’erba;
e “vedo i tuoi occhi
splendere come petali di luna
e brillare come pulviscolo di stelle.
Di notte
immagino la spiaggia dei tuoi silenzi
e il battito d’ali delle tue parole;
scopro nella tua pazienza
la quiete dell’albero brullo che attende la fioritura,
e nel tuo sorriso
il tepore primaverile che accarezza il volo della rondine.
Di notte, ogni notte,
vorrei poter fermare il tempo
per impedire all’alba
di portarti via da me !