di Daniela Domenici
Molière tradotto da Turi Ferro e interpretato da Enrico Guarneri: questi sono gli elementi di base di “La scuola delle mogli” che è in scena, per tutto il mese di dicembre, al teatro Angelo Musco di via Umberto a Catania e a cui abbiamo avuto il piacere di assistere ieri sera.
Un testo come questo del grande commediografo francese non poteva non affascinare Turi Ferro che ne ha fatto una riduzione in siciliano, di grande successo sin dagli esordi, perché “la profonda ricerca linguistica dell’autore francese e la sua immediata efficacia nei dialoghi e nelle situazioni comiche contengono…una prossimità con i modi di dire e le amenità recitativo – linguistiche del dialetto siciliano…si tratta, infatti, oltre che di una traduzione, di una riscrittura adoperando i modi di re e di fare isolani..” come sottolinea il regista Federico Magnano di San Lio che si è avvalso della scenografia molto essenziale ma efficace di Stafano Pace, dei costumi e del make-up molto pertinenti di Dora Argento, delle musiche ben adatte all’epoca storica di Massimiliano Pace e delle luci di Franco Bozzanca.
Ancora una volta vogliamo tributare una meritatissima “standing ovation” a Enrico Guarneri che avevamo già applaudito in un altro testo di Molière, “L’avaro”; perdonateci se ci ripeteremo ma Guarneri ha dimostrato, ancora una volta, la perfetta conoscenza dei tempi comici che strappa la risata e l’applauso con molta naturalezza, mai una sbavatura, una comicità mai sopra le righe, una varietà di toni che gli consentono una grande padronanza del palcoscenico.
Accanto a lui, ottimi “collaboratori”, Barbara Gallo e Vincenzo Volo nei ruoli di Giorgina e Alano, i due fedeli servitori, che vengono caratterizzati da un make-up esagerato e da movenze quasi atletiche, vorremmo dire, perdonateci l’ironia; i nostri più calorosi applausi a entrambi per aver saputo rendere la grettezza ingenua di questi due personaggi.
E un “bravi” va, naturalmente, anche ai due protagonisti giovani della vicenda, l’innocente Agnese, promessa sposa del protagonista Arnolfo che si innamora, ricambiata, di Orazio, ben interpretatati da Valeria Contadino e Rosario Marco Amato.
Un applauso anche al “prorompente” Carmelo Di Salvo nel ruolo del notaio e amico di Arnolfo, e “bravi” anche a Orazio Mannino che interpreta Don Gesualdo, a Fiorenzo Fiorito e Toni Lo Presti nei ruoli di Salvatore e Benedetto e Nadia De Luca in quello di Aitina.