Giustizia: i Radicali, l’amnistia e la riforma che non arriva mai


di Dimitri Buffa

Da quasi due settimane la deputata radicale Rita Bernardini è in sciopero della fame perché venga calendarizzata una mozione, già sottoscritta da 78 suoi colleghi a Montecitorio, affinché si discuta del sovraffollamento delle carceri e di una “grande e generalizzata amnistia”. Che, nelle intenzioni di Marco Pannella, dovrebbe essere la “conditio sine qua non” per decongestionare l’arretrato dei processi.

Il problema stavolta non è solo quello di svuotare carceri che sono tornate a quota 66 mila detenuti, contro i 43 mila che rappresentano la normalità, ma anche di chiudere quelle inutili centinaia di migliaia di processi che si accumulano per piccole violazioni della legge sulla droga o della normativa sull’immigrazione. Cioè le due leggi “criminogene” che hanno creato il problema. Ogni giorno che Dio manda in terra, si prescrivono più di 500 processi.

E questa è comunque un’amnistia, che, contrariamente a quella proposta da Pannella e dal segretario dei Radicali italiani Mario Staderini, non è subordinata all’eventuale risarcimento della vittima del reato. In reati come la bancarotta Parmalat, o quella di Cirio, solo per fare due esempi molto altisonanti, la concessione dell’amnistia verrebbe subordinata al risarcimento delle vittime.

Anche per il Cav la “trovata” pannelliana potrebbe essere d’aiuto. Proprio ieri inoltre abbiamo dovuto subire la reprimenda di Jean Paul Costa, presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha dichiarato che “il fatto che l’Italia sia, tra i 47 del Consiglio d’Europa, il Paese che ha più volte violato la Convenzione europea dei diritti umani, dipende dal problema della lunghezza dei processi”.

Circostanza più volte sottolineata anche dalla vicepresidente del Senato Emma Bonino. Tutto ciò, unito alla disastrosa situazione delle patrie galere, prima o poi convincerà anche il Pd che la prima vera riforma bipartisan da fare con il Pdl è proprio quella della giustizia. Passando, però dall’amnistia. Che, tanto, il più volte evocato “piano carceri” si sa in partenza che non potrà funzionare, visto che se si realizzasse, e il “se” è grosso come una casa, al massimo libererebbe 20 mila posti in tre anni. E ne servono 30 mila entro poche settimane.

da www.ristretti.it

Svezia: 5 mesi in carcere per uxoricidio, ma l’assassino è un alce


Cinque mesi trascorsi in carcere con un’accusa infamante, quella di aver ucciso sua moglie. Quindi la liberazione, senza nemmeno le scuse: ci siamo sbagliati, ad uccidere , 63 anni, è stato un .

Vittima del caso di è un cittadino svedese, . Il 5 settembre 2008, l’uomo e sua moglie si trovavano nei pressi di un bosco nei pressi di Loftahammar, nella orientale. Agneta uscì per fare una passeggiata e il signor Westlund, non vedendola tornare si mise a cercarla. Dopo diverse ore, però, la trovò morta nel bosco.

Le indagini della polizia svedese puntarono subito su Westlund che venne incarcerato per cinque mesi e quindi rilasciato in attesa del processo. Solo un anno dopo, grazie a nuove indagini, esce fuori la verità: i peli trovati sul corpo della signora Agneta appartenevano ad un e non, come inizialmente creduto dagli inquirenti, al cane della coppia.

Ad incubo finito Westlund ha raccontato tutto in una conferenza stampa. La polizia, ovviamente, non è stata invitata.

da www.blitzquotidiano.it

Nozze gay, per Concia e Trautman confetti color ‘lilla’


di Sulmona e in Germania. Per le delle due lei da copertina,  Anna Paola Concia, deputata del Pd eletta in Puglia, e  Ricarda Trautman, psicologa e criminologa tedesca, solo vere specialità.

La cittadina abruzzese sta preparando, infatti, color lilla, tipici dei matrimoni omosex: un misto esotico di mandorle di San Francisco, zucchero di canna del Brasile e vaniglia dei Caraibi. La cerimonia, fissata a giugno del 2010 in Germania, perché in Italia ancora non si può, sarà seguita da una grande festa all’aperto tra i vigneti di Riesling in un castello di Francoforte.

che fa discutere e su cui non mancano pregiudizi, ma che nello stesso tempo unisce anche le parti politiche. Tra le invitate, infatti, non mancheranno le molte donne della destra italiana: Flavia , direttore del Secolo D’Italia, Renata Polverini, segretario Ugl e probabile candidato del Pdl alla Regione Lazio, Mara , ministro delle Pari opportunità. Ci sarà anche Rosy , che non è di destra ma è una cattolica tosta. E forse anche il segretario del Pd Pier Luigi .

La scintilla tra Paola e Ricarda scatta a Roma un anno e mezzo fa, poi il romantico sigillo con l’offerta di un anellino di oro giallo con diamantini neri davanti a un motorino. Per l’onorevole sarà il secondo (il primo molto più tradizionale è stato con un uomo seguito da otto lunghi anni di analisi). Con il sì del giugno prossimo acquisterà la cittadinanza tedesca, il diritto alla pensione, al cognome e all’eredità. Ma non potrà godere del permesso matrimoniale, perché le Camera non le riconosce le . E infatti per l’Italia, Ricarda sarà poco più di una turista tedesca. Per questo la si prepara a dare battaglia alla Corte di Giustizia europea.

Lì la futura signora -Trautman è sicura di trovare orecchie attente, perché in Europa le cose sono andate un po’ più avanti: la Germania ha incaricato degli affari esteri il leader liberaldemocratico Guido Westerwelle, in Olanda c’è la titolare dell’agricoltura Gerda Verburg, l’ex Segretario di Stato francese ai Rapporti con il Parlamento Roger Karoutchi ha fatto outing pochi mesi fa. Chris Bryant, classe 1962, laurea in teologia, è il nuovo ministro britannico per l’Europa: il primo parlamentare di Sua Maestà ammesso a sposare il suo compagno alla Camera dei Comuni, nel palazzo di Westminster. Per dare l’annuncio del loro Anna Paola e Ricarda si sono fatte intervistare (e hanno posato con la stessa camicetta a quadri) dal settimanale “Chi” diretto da quel funambolo del gossip che è Alfonso Signorini. Al quale Anna Paola e Ricarda hanno confidato che non pensano affatto di fare figli, anche se chi li vuole, hanno aggiunto, dovrebbe poterli avere.

da www.blitzquotidiano.it

Carceri: la regione Toscana acquista materassi e kit igiene per detenuti


Quattromilacinquecento materassi e cuscini nuovi, un servizio per la loro periodica sanificazione e una dotazione annuale di kit per l’igiene orale e personale.

Saranno acquistati dalla Regione per i detenuti delle carceri toscane, con una spesa complessiva di 620 mila euro.

”Il degrado delle condizioni igieniche e sanitarie a causa del sovraffollamento e’ una cosa che salta subito agli occhi entrando in carcere – spiega l’assessore regionale al diritto alla salute Enrico Rossi, che ha proposto la delibera approvata dalla giunta -. La sanita’ pubblica regionale si fa carico di questi problemi anche in carenza di risorse nazionali, perche’ il suo obiettivo e’ quello di assicurare il diritto alla salute di tutti i cittadini, detenuti o meno che siano. Lo dice la legge ma lo dicono soprattutto quei valori di umanita’, di universalita’ e di giustizia che ispirano i nostri servizi”.

La relazione del Centro regionale per la salute in carcere che accompagna e giustifica la decisione descrive una grave situazione di promiscuita’ e condizioni igienico sanitarie che moltiplicano il rischio di infezioni, scabbia, pediculosi, epatiti, Tbc, Hiv.

fonte ASCA

da www.innocentievasioni.net

“Atras da porta”


Francis Hime – Chico Buarque, 1972

Quando olhaste bem nos olhos meus
E o teu olhar era de adeus
Juro que não acreditei
Eu te estranhei
Me debrucei sobre teu corpo e duvidei
E me arrastei e te arranhei
E me agarrei nos teus cabelos
No teu peito
Teu pijama
Nos teus pés
Ao pé da cama
Sem carinho, sem coberta
No tapete atrás da porta
Reclamei baixinho
Dei pra maldizer o nosso lar
Pra sujar teu nome, te humilhar
E me entregar a qualquer preço
Te adorando pelo avesso
Pra mostrar que ainda sou tua
Só pra provar que inda sou tua
André Velloso – Rio de Janeiro, Brazil

http://www.youtube.com/watch?v=35FPZR24djg&feature=related

Dietro la porta

Quando hai guardato fisso nei miei occhi
Ed il tuo sguardo era di addio
Giuro che non ci ho creduto
Mi sono stupita
Mi sono distesa
Sul tuo corpo ed ho esitato
Ho strisciato e ti ho graffiato
Mi sono aggrappata ai tuoi capelli
Al tuo petto (ai tuoi peli)*
Al tuo pigiama
Ai tuoi piedi
Ai piedi del letto
Senza affetto, senza un rifugio
Sul tappeto dietro la porta
Ho implorato sottovoce

Ho finito col maledire la nostra casa
Con l’infangare il tuo nome, con l’umiliarti
E vendicarmi a qualunque costo
Ma invece adorandoti
Per dimostrare che sono ancora tua
Solo per provare che sono ancora tua…

Ad Augusta “Letteraria” replica!


di Daniela Domenici

Martedì 17 novembre e venerdì 27 novembre la libreria ha nuovamente proposto la “Gita Letteraria” con le classi II e III medie dell’istituto O.M.Corbino di Augusta.

Finalmente qualcosa, sul piano della cultura, si sta muovendo e ad essere protagonisti sono i giovani lettori.

Ebbene sì, anche questo incontro è stato molto interessante in quanto i due nostri librai, Viviana e Francesco, hanno guidato i ragazzi all’interno di un breve ma intenso percorso letterario toccando un po’ tutti gli aspetti di questo settore così affascinante chiamato “mondo del libro”.

E così si è passati ad analizzare il libro in tutti i suoi aspetti: dal titolo all’autore, dalla casa editrice alla scelta della copertina, dal significato della quarta di copertina al prezzo imparando ad utilizzarlo nel migliore dei modi ai fini di una scelta pertinente.

Si è parlato di editoria mostrando ai ragazzi alcuni degli aspetti più importanti di questo mestiere affinché, da grande, si possa scegliere di fare anche l’editore o lo scrittore tra i tanti mestieri della vita.

Un momento intenso e caratterizzante è stata la lettura di alcuni passi scelti, dai librai, da due opere significative per “bypassare” il messaggio della lettura: “Come un romanzo” di Daniel Pennac e “La sovrana lettrice” di Alan Bennett.

In ambedue i casi ( letterari! ) l’attenzione è stata rivolta al concetto di quanto la lettura sia importante e soggettiva e come il piacere di leggere non abbia età ma sia solo una presa di coscienza di un nostro desiderio che è rimasto chiuso in un cassetto.”

“Scorrono questi giorni”


di Angela Ragusa

lenti…veloci

scorrono questi giorni

lunghi, si apprestano

in fila…attendono

silenziosi nel caos

del quotidiano…

…e assistiamo

ed esistiamo di fronte

al tempo che nega

ogni possibilità

di un ritorno a ritroso… 

Carceri: Gonnella , no a piu’ agenti penitenziari . In Italia uno su 1,54 detenuti;media europa e’uno su 2,94


“Nelle carceri non c’é bisogno di altri poliziotti. Abbiamo il più alto numero di agenti penitenziari in Europa: uno ogni 1,54 detenuti contro una media europea di 2,94”. A dichiararlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, l’associazione che si batte per i diritti nelle carceri, che ribadisce, invece, la necessità di introdurre il crimine di tortura nel nostro codice penale
“L’Italia, nel lontano 1987 – ricorda Gonnella – ha ratificato una Convenzione ma è ancora inadempiente. Vi sono vari disegni di legge pendenti. Chiediamo che vengano subito calendarizzati. Sarebbe un messaggio culturale forte”. “Ci sembrano poi – prosegue Gonnella – non comprensibili né condivisibili le rimostranze sul numero scarso di poliziotti nelle carceri di fronte agli episodi di questi ultimi giorni”. “Riteniamo che la questione non sia quella di aumentare l’organico di polizia, bensì quella di capire perché questo sembra non bastare mai, e di razionalizzarne la dislocazione”, dice ancora Gonnella.

“Nell’Europa dei 27 l’Italia è tra i paesi con il numero più alto di poliziotti in termini assoluti e relativi. Se si considera l’attuale numero di detenuti – spiega il presidente di Antigone – abbiamo un poliziotto penitenziario ogni 1,54 detenuti. La media europea è di 2,94. Sono 42.268 i poliziotti penitenziari in organico. 39.482 sono i poliziotti che lavorano effettivamente per l’amministrazione penitenziaria al netto di distacchi e assenze di vario tipo”. “Tra le situazioni regionali di maggiore disagio – segnala Gonnella – vanno segnalate quelle del Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Sardegna. Posto che circa 1500/1800 agenti svolgono compiti anche di natura contabile, che circa 700 agenti lavorano negli spacci, che circa 4/5000 uomini sono giornalmente impegnati nei servizi di traduzione e piantonamento dei detenuti fuori dalle strutture penitenziarie, che circa 500 agenti lavorano al Ministero della Giustizia, che circa 1600 agenti lavorano al Dap, che varie migliaia sono impegnate nei Provveditorati regionali, nelle Scuole di formazione, agli U.E.P.E., al GOM – Gruppo Operativo Mobile-, al N.I.C. – Nucleo Centrale Investigazioni, all’U.S.P.E.V. Ufficio per la Sicurezza del Personale e della Vigilanza, al Servizio Centrale delle Traduzioni e Piantonamenti, con annessa la sezione relativa al Servizio Polizia Stradale, fuori dall’Amministrazione penitenziaria (Corte dei Conti, Presidenza Consiglio dei Ministri, C.S.M., ministeri diversi) ne restano a spanne 16 mila che si sobbarcano il lavoro atto a garantire la sicurezza complessiva nelle carceri”. Infine, secondo Gonnella, “per un sud che non ha carenze di organico (a Bari l’organico amministrato è superiore di 30 unità a quello previsto dalla pianta organica; Lazio e Campania sono in sovrannumero) vi è un nord dove la situazione è drammatica (a Padova nuovo complesso mancano 78 unità, a Tolmezzo 38, a Torino 187, a Brescia 155). Si tratta di eredità del passato difficili da gestire”. (ANSA).

da www.osservatorioantigone.it

Spermatozoi: un interruttore ormonale ne regola la produzione


spermatozooiScoperto un nuovo “interruttore” ormonale capace di controllare e alterare la produzione di spermatozoi. Un nuovo studio condotto da ricercatori scozzesi ha infatti individuato il modo in cui gli androgeni agiscono nei testicoli per controllare la normale produzione di sperma e la fertilità maschile.

Il loro lavoro, pubblicato sulla rivista Faseb, potrebbe portare alla creazione di una “pillola” maschile corrispondente a quella femminile usata fin dagli anni ‘60. «Abbiamo scoperto che la mancanza di un certo gene provoca una carenza di recettori degli androgeni, carenza che provoca una drastica riduzione della produzione di spermatozoi», ha detto del Centre for Reproductive Biology al Queen’s Medical Research Institute di . «Lo abbiamo verificato in esperimenti condotti su topi di laboratorio (ma i cui risultati potrebbero essere applicabili anche all’uomo). Un gene, attivo nelle cellule mioidi peritubulari dei testicoli, codifica per la produzione di recettori per gli androgeni. Con una disattivazione di questo gene, i recettori si riducono provocando infertilità».

Welsh e colleghi ritengono che sia possibile produrre farmaci mirati per la disattivazione di questo gene, una sorta di “” su cui da tempo si stanno concentrando gli sforzi di molti ricercatori. «Tuttavia, questa scoperta potrebbe anche permetterci di aiutare chi ha problemi di fertilità», ha detto Welsh. «Ad esempio, grazie alla produzione di nuovi agenti che stimolino la produzione di recettori e aumentino il numero di spermatozoi».

da www.blitzquotidiano.it

Essere bambini


Come sono commoventi gli sforzi di un bambino piccolo che impara
a camminare! Vacilla, cade, si rialza, di nuovo cade, ma sempre
si rialza… Un vecchio che cade, invece, è obbligato ad aspettare
che qualcuno venga a rialzarlo; dopo di che, può accadere di
doverlo portare all’ospedale.
Quale lezione trarre dai due esempi? Il bambino e il vecchio
sono i simboli dei due atteggiamenti che l’uomo può adottare
nella sua condotta di vita. Quante persone, che avevano deciso
di lavorare su di sé per migliorarsi, si fermano al primo
fallimento, alla prima caduta dicendo: «È finita, non proverò
una seconda volta». Ebbene, nel carattere, nell’anima, nei
pensieri e nei sentimenti, costoro sono dei vecchi; non
entreranno nel Regno di Dio, perché il Regno di Dio è per i
bambini. Gesù lo ha detto: «Se non diventate come i bambini, non
entrerete nel Regno dei cieli». Perciò, vale la pena di fare
migliaia di tentativi, se necessario, e quali che siano le
cadute, rialzarsi per continuare a camminare.”

Omraam Mikhaël Aïvanhov