Il teatro Brancati a Catania apre la stagione…in mutande


di Antonella Sturiale

Il 28 ottobre alle 21:00 ci troviamo al Teatro Brancati per assistere alla prima della commedia in due atti di Luigi Lunari “L’incidente”, con la regia di Giuseppe Romani e le scene ed i costumi di Giuseppe Andolfo.

Un pubblico entusiasta ma non tanto numeroso da riempire tutte le poltrone dell’accogliente teatro, molto probabilmente riconducibile al fatto che contestualmente allo stadio si svolgeva la partita interna di calcio, attende l’inizio di una commedia che sembra la parodia esasperata del momento politico e sociale che vive l’Italia negli ultimi tempi.

L’incidente” è una commedia tratta da “Die hose”, “le mutande” di Carl Sternheim, commedia dai tratti e dalle connotazioni boccaccesche, dai ritmi veloci, movimentati, a tratti esageratamente. Narra la storia dell’avvenente moglie di un umile bancario che, durante l’inaugurazione della nuova sede bancaria, perde le mutande a causa della rottura imprevista dell’elastico. Qualcuno dei presenti nota l’inconveniente e ne trae le logiche, personali conclusioni. Tutto gira nella fantasia creata negli uomini che, perversamente, tracciano ed intessono tele atte a conquistare la “de- mutandata”: dal direttore di banca al figlio – marionetta appena tornato dal militare.

Il povero marito, il ragionier Martelli, si sente travolgere dallo scandalo e lotta disperatamente per salvare il buon andamento della sua carriera. Pensa dunque ad organizzare un’orgia per il direttore risvegliato in certi “appetiti” dall’incidente accorso alla propria moglie.

I personaggi della commedia si muovono sul palcoscenico con molta disinvoltura, nel pieno possesso artistico del personaggio interpretato. Il bravissimo attore Tuccio Musumeci, alias il ragionier Martelli, appare molto calmo e fa da “cucitura” all’intera tela intessuta dalla tragicomica trama della commedia.

La malcapitata moglie, Concita Vasques, ci appare in alcune scene, un po’ sottotono, come se l’incidente avesse creato in lei una sorta di timido imbarazzo.

Agostino Zumbo interpreta egregiamente, con ironia e grande padronanza scenica il direttore della banca, Dottor Scotti, che deve nascondere sapientemente la voglia sessuale risvegliatasi in lui dopo tanto tempo.

La moglie bigotta, caricaturale, parecchio somigliante alla Olivia compagna del famosissimo Braccio di Ferro, è interpretata in modo unico da una sempre adeguata, sempre eccelsa, camaleontica Carmela Buffa Calleo. E’ la sua personale rivisitazione che ci regala le più spontanee risate, è lei che, comandando a bacchetta marito e figlio, ci fa comprendere il vero ruolo di molte mogli all’interno della famiglia. La rivalsa femminile che sfocia normalmente, in molte menti perverse e deviate di mariti infedeli, nel ricercare all’esterno del proprio nucleo familiare, sensazioni fisiche “forti” ma effimere, senza futuro dove la rivalsa sull’altra diventa necessità psicologica (è vietato innamorarsi).

Giovanni Santangelo è Guido, figlio dei coniugi Scotti. Il giovanissimo attore è frizzante, energico e coinvolgente. Con l’euforia tipica della sua età, si prefigge la sfida di conquistare la donna più matura e considerata “esperta” nelle arti amatorie.

Salvo Scuderi ed Elisabetta Alma sono i coniugi Crisafulli. Lui ragioniere presso la banca, uomo goffo e caricaturale, lei donna dalla risata ad intermittenza e insopportabilmente stridula, complice reverenziale e per nulla disinteressata della signora Scotti.

Le due “escort” sono interpretate da Egle Doria, alias Natasha, e Maria Rita Sgarlato, alias Mimosa. Entrambe esageratamente e volgarmente abbigliate, sono due povere diavole che da bombe del sesso si trasformano in crocerossine per alleviare gli acciacchi senili del partner. Egle Doria, sempre all’altezza dei diversi ruoli affrontati, parla un dialetto esasperatamente romano, mentre, Maria Rita Sgarlato una miscela tra dialetto veneto alternato con espressioni e termini tipicamente siculi. Da sottolineare il grande affiatamento scenico delle due colleghe che, alla fine, si rivelano due “brave” ragazze.


Una commedia dal tessuto molto semplice, poco consistente ma di grande attualità: dimostrazione chiara e tangibile di come l’uomo abbia sempre la testa nelle “mutande”.

Preghiera della sera


preghiera della seradi Daniela Domenici

Padre mio

al termine di questa giornata

voglio ringraziarti

perché anche oggi

mi hai regalato

tante ore

in cui ho potuto

dare amore, sorrisi, ascolto

in cui ho potuto

imparare, insegnare, tacere

in cui ho potuto

essere figlia, madre, sorella, amica

grazie Padre mio

per il dono gratuito

della vita.

New York


liza minnelli sings new yorkStart spreading the news,
I’m leaving today.
I want to be a part of it, New York, New York.
These vagabond shoes,
Are longing to stray,
And make a brand new start of it
New York, New York
I want to wake up in the city that doesn�t sleeps,
To find I’m king of the hill, top of the heap.
These little town blues,
Are melting away.
I’ll make a brand new start of it,
In old New York.
If I can make it there,
I’ll make it anywhere,
It’s up to you, New York, New York.

New York, New York.
I want to wake up, in the city that doesn�t sleeps
To find I’m king of the hill, top of the heap
Cr�me of the crop and the top of the heap.
My little town blues
Are melting away
I’ll make a brand new start of it,
In old New York.
If I can make it there,
I’ll make it anywhere,
Come on, Come though, New York, New York.

Filastrocca di Ognissanti


ognissantidi Daniela Domenici

Il primo  novembre è la festa di Ognissanti

e domani gli onomastici saranno davvero tanti

a chi in sorte un nome straniero è toccato

toccherà trovare…un santo surrogato !!!

Nei paesi di lingua inglese dei bambini è la festa

 zucche di tante misure e colori si mettono in testa

Halloween è chiamata questa particolare sera

in cui ogni donna può diventare una megera

a tutte le porte dei vicini i bambini suonano

per avere un dolcetto o scherzetto come dono.

E allora “Buon onomastico” che domani è Ognissanti

con l’augurio che tutti diventiamo un po’ più santi.

Filastrocca della matematica


matematicadi Daniela Domenici

La matematica è una scienza invero molto esatta

che qualche volta però può far diventare matta

quella negoziante che cerca di calcolare

quanto resto all’acquirente deve dare

o quella persona che di un terreno l’area deve calcolare

se ha deciso di costruirci una casa in cui andare ad abitare

quando poi di Pitagora o di Euclide i noti teoremi

non sappiamo applicare e ci sentiamo un po’ scemi

allora ci convinciamo che la matematica

sia una materia davvero molto antipatica

ma se solo qualcuno ce la fa apprezzare per la sua bellezza

allora diventa della nostra mente una splendida carezza.

Cattivi guidatori? Colpa dei geni…


bad driversdi Daniela Domenici

E’ inutile maledire il cattivo guidatore che non sa rispettare la corsia di fronte a voi, dicono alcuni ricercatori americani i quali hanno scoperto che le persone con una variante genica particolare si sono comportate il 20% peggio in un test di guida di quelle con una diversa sequenza del DNA.

Lo studio riesce a spiegare perché ci sono così tanti cattivi guidatori in giro, circa il 30% dei guidatori americani hanno questa variante, ha scoperto il team dell’Università della California Irvine.

Il dott. Steven Cramer, che ha condotto questo studio pubblicato sulla rivista “Cerebral Cortex”, e il suo team hanno testato 29 persone, 22 senza la variante genica e sette che l’avevano, chiedendo loro di guidare per 15 giri su di un simulatore e poi di ripetere questo compito una settimana dopo. Con loro sorpresa hanno scoperto che quelli con il gene mutante si sono comportati in modo consistentemente peggiore.

Il gene controlla una proteina chiamata “fattore neurotrofico derivato dal cervello” che colpisce la memoria.

Il dott Cramer ha concluso dicendo che sarebbe curioso di conoscere la situazione genetica di coloro che hanno incidenti  con la macchina perché si chiede se il tasso di incidenti sia più alto per i guidatori con la variante genica.

Thanks to Philip Barbara – Reuters Washington

Fruttosio in eccesso provoca ipertensione


fruttosiodi Matteo Clerici

Il fruttosio è uno zucchero contenuto soprattutto in bibite, succhi di frutta, caramelle, dolciumi e biscotti. Ed il consumo troppo elevato di tale zucchero aumenta nettamente le probabilità di soffrire d’ipertensione.

L’allarme è stato dato da uno studio dell’University of Colorado Denver (sezione Health Sciences Center) diretto dalla dottoressa Diana Jalal e presentato al 42° Congresso dell’American Society of Nephrology in corso a San Diego.

La squadra della dottoressa Jalal ha lavorato con 4528 volontari, prendendo in esame la quantità di fruttosio presente nella loro alimentazione. Essi hanno così scoperto come chi assume più di 74 grammi di fruttosio al giorno (per capire: bastano due lattine al giorno di una qualunque bibita zuccherata) ha un rischio d’ipertensione superiore del 30% rispetto agli altri.

La dottoressa Jalal fa notare come negli ultimi 100 il consumo di fruttosio è aumentato di almeno 4 volte, così come si sono moltiplicate malattie come obesità e malattie cardiovascolari, oltre ovviamente all’ipertensione. Per la studiosa, la crescita di tali disturbi è legata alla crescita dell’uso dello zucchero.

da www.newsfood.com

E dopo la NYM il Golden Gate…


di Daniela Domenici

Anche questo l’ho scritto esattamente un anno fa e mi fa piacere farvelo rileggere…

Non ancora contenti e soddisfatti dei 42,195 km corsi solo cinque giorni prima alla Maratona della Grande Mela, un gruppo di runners italiani, tra cui il consorte di chi vi scrive, provenienti da varie parti d’Italia, ha pensato bene di replicare, anche se su scala ridotta, e ha deciso di percorrere correndo il Golden Gate di San Francisco.

Il Golden bridge di San Francisco Come molti di voi sapranno il Golden Gate, il Cancello d’Oro (ma non si riferisce alla corsa all’oro che ha dato il via alla nascita dell’abitato di San Francisco ma al fatto che la città in origine venisse chiamata la città d‘oro per la sua amenità), è una delle opere più famose al mondo per la genialità dell’idea ingegneristica con cui è stato progettato e poi edificato e che ha dato lo spunto per l‘eventuale costruzione del ponte sullo Stretto di Messina.

Questi baldi atleti, tra cui anche due donne, si sono fatti “depositare” dal bus dalla parte settentrionale del Golden Gate e lo hanno percorso correndo con un po’ di stanchezza muscolare, conseguenza quasi inevitabile della non facile “passeggiata” attraverso tutti e cinque quartieri di New York di domenica scorsa.

Il percorso della maratona newyorchese è stato reso ancora più arduo dal freddo pungente e improvviso che è arrivato in città e dai dislivelli altimetrici, iniziati con la salita del Verrazano Bridge per poi affrontare dopo il 30esimo km quella del Central Park. I nostri aitanti runners si sono trovati, mentre correvano lungo la pista ciclabile di questo enorme e bellissimo ponte tutto rosso che è il Golden Gate, ad ammirare l’isola rocciosa di Alcatraz, sede di uno dei più famosi penitenziari della storia, ormai chiuso e divenuto meta di visite guidate. Come se non bastasse i nostri atleti, dopo aver percorso i circa due chilometri del Golden Gate, hanno poi raggiunto l’hotel, sempre di corsa, percorrendo il bellissimo lungomare della baia di San Francisco per un totale di circa 10 km.

Sensazionale scoperta a Firenze: nella brocca del ‘Bacco’ si nasconde un autoritratto di Caravaggio


bacco uffizi firenzeFirenze:  Il volto di Michelangelo Merisi è stato svelato grazie a sofisticate indagini scientifiche sulla tela conservata agli Uffizi. La studiosa che ha elaborato le immagini acquisite in riflettografia multispettrale: ”Sembra proprio di vedere un giovanissimo Caravaggio, che crea con il pennello in mano”
C’è l’autoritratto di Caravaggio nascosto nella caraffa alla destra del ‘Bacco’ conservato agli Uffizi, una delle tele più famose del grande pittore. La scoperta, che è stata rivelata grazie all’occhio attento e alla perizia di restauratori e ricercatori che hanno sottoposto l’opera a sofisticate indagini, sara’ presentata dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del IV centenario della morte del Caravaggio in occasione della pubblicazione del volume ”Nuove scoperte sul Caravaggio”, edito dalla Fondazione di studi di storia dell’arte Roberto Longhi. I dettagli sulla scoperta saranno illustrati domani, venerdi’ 30 ottobre, alle 15.30, presso l’aula magna di Studio Art Centers International a Firenze.
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Un maratoneta targato Augusta


nino vacante a Wall StreetUn anno fa ho scritto questo articolo non appena mio marito ha concluso la sua maratona, ve lo voglio riproporre…

Due domeniche fa a quest’ora ero nel cuore della mia prima maratona a New York. Ne ho corse molte in questi anni ma partecipare alla New York Marathon è il sogno di ogni “runner”, il suo punto d’arrivo, la sua “laurea” potremmo dire. O almeno lo è stato per me perché là ho incontrato molti atleti, provenienti da ogni parte d’Italia che, al contrario ,avevano scelto la NYM come prima maratona, come trampolino di lancio, come debutto. Le emozioni che ho vissuto quella mattina di due settimane fa sono difficili da descrivere, quasi impossibili, ma ogni volta che ci provo, ogni volta che, in queste due settimane, ho incontrato amici e conoscenti che mi hanno fermato per strada per chiedermi di questa esperienza, mi rendo conto che è quasi inutile tentare perché, quasi indistintamente, tutti mi chiedono: “A che posto sei arrivato?” Purtroppo alla maggioranza delle persone interessa solo questo, ma a che serve saperlo quando i partecipanti eravamo 38.000, tra cui tantissimi con disabilità gravi e meno gravi, a che serve rispondere: “Sono arrivato 11.000esimo o 23.000esimo?” Non è più emozionante dire “sono arrivato, l’ho corsa tutta” e raccontare invece i colori, i suoni, le facce, gli abbigliamenti, i paesaggi, il percorso piuttosto che elencare la classifica finale? Ecco, quello che vorrei provare a raccontare è proprio questo, cominciando dal calore della gente di NY lungo la First Avenue di Manhattan, quasi 6 km di rettilineo, dove le persone ai bordi della strada erano assiepate in quattro, cinque file e ci sostenevano, noi corridori qualunque, non certo campioni, con il loro tifo urlando incitamenti, offrendoci frutta già sbucciata a pezzetti e bibite; dove ad ogni angolo del percorso c’era un’orchestrina diversa che suonava ininterrottamente per noi che passavamo di lì. Vorrei raccontare di un “collega” un po’ folle che ha corso, nonostante il gelo che quella mattina era sceso su NY, totalmente nudo coperto soltanto da una striscia di stoffa verde sui genitali o di quei corridori non vedenti che correvano con un’altra persona che faceva loro da guida, legati per i polsi, o di quegli atleti molto più anziani di me che mi hanno superato e oltrepassato con estrema disinvoltura, anche verso la fine della gara, ancora pimpanti, e a cui va la mia incondizionata ammirazione. Oppure vedere come i newyorkesi accettino la chiusura di tante strade della loro città sin dal mattino della domenica perché condividono la gioia di quella folla di atleti, venuti da tutto il mondo, per correre insieme da Staten Island attraverso Brooklyn e poi tutta Manhattan, e poi un “assaggio” di Bronx, e poi i Queens e poi ancora Manhattan con l’arrivo nello spettacolare Central Park, rivestito per l’occasione “a festa” con tutti i colori dell’autunno, col rosso dominante degli aceri. O ancora condividere, all’alba del giorno prima, al buio totale, il riscaldamento tra i viali dello stesso parco di quei corridori che non riescono a rinunciare ad una “sgambatina” neanche 24 ore prima della gara. Ecco, queste sono alcune delle emozioni che avrei voluto raccontare a chi mi ferma per chiedermi notizie, spero di essere riuscito a trasmetterne almeno una parte, vi garantisco che il mio cuore ne rimarrà colmo ancora per molto tempo a venire.

Dal sito http://www.orlandopizzolato.com