Poliziotti in piazza contestano Brunetta


polizia in piazzaROMA – Pesante contestazione nei confronti del ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta da parte delle migliaia di poliziotti, agenti della Polizia penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato che manifestano a Roma contro i tagli del governo al comparto sicurezza.

“Noi difendiamo anche la tua sicurezza e tu ci ha preso in giro e ci hai dato dei ‘panzoni’ “, hanno urlato gli organizzatori della protesta passando sotto la sede del ministero della Funzione Pubblica in corso Vittorio Emanuele. Subito dopo una bordata di fischi si è alzata verso le finestre del ministero: “Lo sappiamo che sei chiuso dietro il tuo scranno d’oro – hanno aggiunto – perché non vieni giù a parlare con chi ti difende?”.

I manifestanti hanno anche criticato le ronde volute dal ministro dell’Interno Roberto Maroni: “Questo governo vi ha dato le ronde – hanno detto rivolgendosi ai cittadini – hanno messo i soldi per questa vergogna invece che darli ai poliziotti”. Al corteo, che è arrivato in piazza Navona dove si terranno gli interventi dei leader sindacali, secondo gli organizzatori stanno partecipando circa 30 mila persone.

“La sicurezza non si fa con le ronde, ma con i poliziotti: è ora che il governo venga in Parlamento per dare risposte serie su questo tema”. Lo dice il neosegretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani a piazza Navona dove si è concluso il corteo dei poliziotti, degli agenti di Polizia penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato.

“Sono venuto a portare la solidarietà ai poliziotti – dice Bersani – in questi mesi girando l’Italia ho trovato operatori di polizia che lamentano una situazione pessima,, con un disagio enorme. A queste persone bisogna dare qualcosa di serio, risorse concrete perché la sicurezza non si fa con le ronde”.

Bersani ha poi criticato l’idea del governo di trovare i fondi per le forze dell’ordine dai proventi dello scudo fiscale: “Non si possono prendere i soldi dai condoni – sottolinea – non si paga la legalità con l’illegalità”. Per il segretario del Pd quello che doveva essere il tema prioritario del governo è stato invece usato come “propaganda per alimentare le paure” dei cittadini, ma in realtà “non si è fatto nulla. Per questo il Pd ribadisce che se il governo con la finanziaria porterà, proposte concrete” i democratici non si tireranno indietro.

fonte ANSA

UDU E GD: subito chiarezza sulla vicenda incresciosa di Scienze Politiche a Catania


scienze politiche cataniaSi trasmette nota alla stampa con la quale l’UDU e i Giovani Democratici chiedono agli Organi competenti di verificare e fare chiarezza sull’incresciosa vicenda, rimbalzata su tutti i quotidiani, relativamente alla denuncia di una studentessa per molestie presentata nei confronti di un noto docente di Economia politica della Facoltà di Scienze Politiche dell’Ateneo Catanese

L’UDU e i Giovani Democratici della provincia di Catania intervengono sulla incresciosa vicenda della facoltà di Scienze Politiche dell’Ateneo catanese, rimbalzata su tutti i quotidiani, che ha visto coinvolti un noto insegnante di Economia politica e una studentessa ripetente.

“Non spetta a noi dettare sentenze – scrivono l’UDU e i GD della provincia di Catania – chiediamo, però, agli Organi competenti di verificare presto i fatti e fare chiarezza, al fine di sciogliere tutti i lati oscuri di questa incredibile vicenda.”

“Se confermata – prosegue il Segretario provinciale dei Giovani Democratici – questa vicenda dovrebbe farci tutti riflettere sul sistema universitario, esprimere la solidarietà alla studentessa che ha denunciato i presunti, almeno per il momento, atteggiamenti dell’insegnante.”

Inoltre, è bene che per il recupero e l’aiuto agli Studenti nel loro percorso di studi ci pensino direttamente le Università con adeguati fondi, che il Governo nazionale continua a tagliare, e con servizi che garantiscono il diritto allo studio.

 Giovani Democratici – Catania

Salute: il potere della musica nella depressione


musicaCurare la depressione con la musica preferita è una possibile terapia al male oscuro, così viene definito il dolore dell’anima. Un’ora di musica tre volte a settimana produce un beneficio importante per alleviare o allontanare i sintomi depressivi in persone anziane, over65. Lo studio è stato condotto su 100 anziani molto depressi, osservati e curati con la musicoterapia dal gruppo del Professor Marigliano Ordinario di geriatria e Direttore del dipartimento di scienza dell’invecchiamento all’Università La Sapienza di Roma. Tra le considerazioni fatte al termine della ricerca, presentate al Congresso della Società Italiana di Medicina Interna il 27 ottobre 2009 è interessante notare che non esiste la canzone antidepressione. Per ogni persona la musica più adatta e curativa si trova nel tempo. Non esiste una sola musica che vada bene per tutti. Il paziente e i suoi cari, vengono sottoposti a più colloqui per capire quali canzoni o musiche sono legate ai momenti più felici della sua e della loro vita.

www.intrage.it

Trans vere vittime dello scandalo Marrazzo


marrazzodi Gabriella Meroni

Dopo l’affaire Marrazzo parla Fabianna Tozzi Daneri, presidente dell’associazione TransGenere

 La loro ultima iniziativa, varata prima che scoppiasse l’affaire Marrazzo, è stata l’avvio di gruppi di auto-mutuo-aiuto per persone trans alle prese con situazioni difficili e disagi personali, per dare loro l’occasione di parlarne e sfogarsi in un ambiente amico. «Loro» sono quelli dell’associazione TransGenere, promotrice tra l’altro del primo consultorio dedicato ai trans e transgender d’Italia, che ha sede a Torre del Lago (Lucca).

Presidente dell’associazione e «moderatrice» degli incontri è Fabianna Tozzi Daneri (con il microfono nella foto in homepage), con cui abbiamo parlato della realtà dei trans, finiti loro malgrado al centro di una tempesta mediatica dai tratti anche torbidi e morbosi. «La realtà non è assolutamente quella che emerge da giornali e tv», dichiara la Tozzi. «I mass media aprono delle “finestre” sul mondo dei trans solo in occasione di questi scandali e scandaletti sessuali che coinvolgono i potenti. Purtroppo però a rimetterci non sono solo i politici ma anche i trans, di cui si parla, come è successo nel caso Marrazzo, solo come di persone legate alla prostituzione, alla malavita, alla droga. Non è così, ovviamente», continua, «e spiace constatare che il binomio trans-prostitute è duro a morire. Quelle trans erano anche prostitute, ma la prostituzione non è legata all’essere trans, mica è nel dna…». Insomma, i soliti stereotipi che possono abbattersi come un macigno su persone che già normalmente fanno non poca fatica per farsi accettare, con tutte le loro contraddizioni e i loro vissuti, che a volte possono essere poco sereni. «I trans vivono nella società come tutti gli altri, ma spesso lottano più degli altri per affermare se stessi, arrivare a un posto di lavoro, ottenere un riconoscimento sociale e quei diritti che la Costituzione garantisce a ogni cittadino. I problemi sono tanti, la fatica enorme. E poi, che succede? Scoppia lo scandalo, e magari i passi fatti finora vengono vanificati in un attimo dalla cattiva informazione». In questo panorama desolato, tuttavia, Fabianna Tozzi Daneri riesce a cogliere un aspetto positivo: «La cosa buona è che spesso in questi casi si aprono dei varchi, ci sono persone che si avvicinano, si informano, mi intervistano… e così, nel dialogo e nel confronto, si arriva a una maggiore conoscenza reciproca».

Intanto, il primo appuntamento dei gruppi di auto-mutuo-aiuto ha registrato il tutto esaurito: «È andata molto bene», conferma la presidente di TransGenere, «il nostro Consultorio ha una settantina di utenti e registriamo in tutti un grande bisogno di parlare, raccontare, condividere la propria esperienza in un contesto protetto». Il primo incontro si è svolto il 19 ottobre, il prossimo si terrà il 2 novembre

 da www.vita.it

Succa d’uva contro i danni al DNA


uvadi Matteo Clerici

I radicali liberi sono nemici della salute: se lasciati senza controllo, sono in grado di danneggiarla seriamente.

Ma tali elementi si possono combattere tramite il succo d’uva rossa, che previene il loro danno ossidativo.

A dirlo, uno studio dell’Universidade Federal do Rio Grande e dell’Universidade de Caxias do Sul, pubblicato dal “Journal of Medicinal Food”.

Gli scienziati hanno lavorato con alcuni topi, divisi in tre gruppi: un primo gruppo a cui è stato somministrato il succo d’uva biologico, un secondo gruppo a cui è stato somministrato del succo d’uva convenzionale e un terzo gruppo di controllo. Al fine di valutare l’effetto difensivo del succo d’uva, le cavie sono state sottoposte ad un’ulteriore procedura: metà di loro ha ricevuto il CCL4 (tetracloruro di carbonio, fonte del danno ossidativo al DNA) e l’altra metà ha ricevuto il veicolo (olio vegetale).

Dopo il periodo di osservazione, gli studiosi hanno osservato come i livelli più elevati di composti fenolici totali, resveratrolo e catechine sono stati trovati nel succo d’uva rossa biologico. Inoltre, in tutti i tessuti (strutture del cervello e fegato) e nel plasma, il trattamento con il CCl4 ha aumentato i livelli di perossidazione lipidica (LP). Entrambi i succhi d’uva sono stati in grado di ridurre i livelli di LP nella corteccia cerebrale e nell’ippocampo, tuttavia, nel corpo striato e nella substantia nigra (sostanza nera di Sömmering) solo il succo d’uva biologica ha ridotto il livello di LP.

In conclusione, i ricercatori universitari ritengono che entrambi i succhi d’uva (quello convenzionale e quello biologico) possano svolgere un’attività di protezione del DNA.

da www.newsfood.com

Filastrocca sul lavoro


il lavoro rende liberidi Daniela Domenici

Il lavoro l’uomo dovrebbe nobilitare

e invece spesso lo fa solo ammazzare

qualcuno diceva che il lavoro liberi ci fa divenire

e purtroppo qualche volta ci fa solo impazzire

dovremmo lavorare per una discreta sopravvivenza

e non dedicare la vita soltanto a questa incombenza

c’è chi ha la gioia di fare un lavoro

che gli piace e gli dà un certo decoro

la fortuna di avere un capo che lo tratta con rispetto

e non lo considera mai il suo personale schiavetto.