di Daniela Domenici
Gola… dolente
gola… cantante
gola… parlante
gola…amante
u-gola
te-gola
ci-gola-re
s-gola-rsi
impe-gola-rsi
gon-gola-re
spette-gola-re
sfri-gola-re
re-gola-rsi
di Daniela Domenici
Gola… dolente
gola… cantante
gola… parlante
gola…amante
u-gola
te-gola
ci-gola-re
s-gola-rsi
impe-gola-rsi
gon-gola-re
spette-gola-re
sfri-gola-re
re-gola-rsi
di Daniela Domenici
Venerdi
ventitre
ventosamente
venne
vendendo
ventagli
ventennali.
The night is like a lovely tune
Beware my foolish heart
How white the ever constant moon
Take care my foolish heart
There’s a line between love and fascination
That’s hard to see on an evening such as this
‘Cause they all give the very same sensation
When you’re lost in the magic of a kiss
His lips are much too close to mine
Beware my foolish heart
But should our eager lips combine
Then let the fire start
‘Cause this time it isn’t fascination
Or a dream that will fail and fall apart
It’s love this time
It’s love my foolish heart
di Gabriella Meroni da www.vita.it
Estesa ai reati contro gi omosessuali la definizione di «hate crimes»
Il Congresso americano ha approvato una legge contro l’omofobia che inserisce le violenze e gli attacchi contro i gay nella lista degli “hate crimes”, puniti da una severa legge federale varata dopo l’assassinio di Martin Luther King nel 1968 per i crimini provocati dall’odio razziale. La legge, che ora va alla scontata firma di Barack Obama, è stata dedicata alla memoria di Matthew Shepard, uno studente del Wyoming assassinato 11 anni fa perche’ omosessuale. Era da 10 anni che i sostenitori della legge, tra i quali lo scomparso Ted Kennedy, si battevano per allargare la definizione di hate crime, finora prevista per i crimini provocati dalla razza, il colore della pelle, la religione o la provenienza nazionale della vittima, ai crimini provocati dal sesso e dall’orientamento sessuale delle vittime. In questi anni la misura era stata sempre bloccata al Senato e George Bush aveva minacciato di porre il veto se avesse raggiunto il suo tavolo per la firma. Per evitare nuovi stop i leader democratici al Senato hanno collegato l’act – approvato il mese scorso dalla maggioranza democratica alla Camera con il voto contrario dei repubblicani – al bilancio della Difesa da 680 miliardi di dollari.
Nonostante questo, molti repubblicani – tradizionalmente grandi sostenitori delle spese militari – hanno votato contro per non far passare la legge contro l’omofobia. Sul fronte posto, il senatore liberal Russ Feingold, sostenitore dell’allargamento della legge contro hate crimes, ha votato contro quello che definisce un impegno senza termine in Afghanistan. Alla fine la legge è stata approvata con 68 voti favorevoli e 29 contrari. L’approvazione è stata naturalmente salutata come una vittoria dei gruppi per i diritti dei gay. «Non vediamo l’ora che il presidente Obama firmi la prima importante misura legislativa di tutela dei diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender – ha dichiarato Joe Solmonese, presidente di Human Rights Campaign, la principale organizzazione gay americana- troppe persone della nostra comunita’ hanno avuto la vita devastata dalla violenza dettata dall’odio». Tuonano invece i conservatori che parlano di una legge che viola il primo emendamento che tutela la liberta’ di espressione, perche’ rischia di criminalizzare le critiche all’omossessualita’ espresse per esempio nei sermoni religiosi. Affermazioni che i democratici dichiarano infondate e basate su una errata interpretazione del dettato della legge.
di Daniela Domenici
Alcuni scienziati hanno messo in guardia sul fatto che una eccessiva illuminazione delle strade e dei palazzi con uffici che rimangono accesi tutta la notte potrebbe influenzare negativamente la nostra salute mentale. Hanno aggiunto che la troppa luce di notte potrebbe essere collegata alla depressione.
Coloro che vivono nelle città hanno a lungo lamentato che le luci stradali fluorescenti colpiscono la loro capacità di dormire e possono alterare il loro “mood”, il loro stato d’animo.
Ora gli psicologi hanno confermato che il non essere in grado, non avere la possibilità di sfuggire all’oscurità può avere un effetto dannoso sulla personalità di alcuni.
In alcuni test sui topi gli autori dello studio hanno scoperto che quelli tenuti in una stanza illuminata per 24 ore al giorno mostravano sintomi più depressivi di quelli che avevano avuto un normale ciclo luce-buio. I topi che vivevano nella luce costante ma che avevano la possibilità di scappare in un tubo buio quando volevano hanno mostrato una minore evidenza di sintomi depressivi di quelli senza possibilità di fuga.
La dott.ssa Laura Folken, che ha condotto questo studio all’Ohio State University, ha dichiarato che l’abilità di sfuggire alla luce sembrava smorzare gli effetti depressivi mentre la luce costante senza possibilità di fuga aumentava i sintomi depressivi.
Il co-autore della ricerca, il prof. Randy Nelson, ha dichiarato che i risultati suggeriscono che sia necessaria una maggiore attenzione focalizzata su come la luce artificiale influenzi la salute emotiva delle persone.
Lo studio, pubblicato sulla rivista “Behavioural Brain Research” ha coinvolto 24 topi maschi da laboratorio metà dei quali è stato esposto alla luce per 16 ore al giorno e al buio per 8 ore mentre l’altra metà ha avuto 24 ore di luce. Metà di ogni gruppo aveva tubi bui nelle loro gabbie che permettevano loro di sfuggire alla luce quando lo decidevano; l’altra metà aveva tubi simili che però lasciavano entrare la luce.
Dopo tre settimane i topi hanno iniziato una serie di test che vengono utilizzati per misurare la depressione e l’ansietà negli animali. In tutti i test i topi che avevano vissuto nella luce costante mostravano più sintomi simil-depressivi di quelli con i normali cicli luce-buio.
La dott.ssa Folken ha dichiarato che i risultati forniscono prove aggiuntive che l’uso di luce artificiale di notte può avere effetti dannosi per la salute negli esseri umani; ha aggiunto che è una scoperta importante per le persone che lavorano nei turni di notte e coloro che guardano la TV fino a tardi la notte interrompendo così il loro ciclo usuale luce-buio.
I ricercatori hanno messo in evidenza che molti reparti ospedalieri sono accesi con luci brillanti tutta la notte, dato che può aggiungersi ai problemi dei pazienti ricoverati.
Thanks to Daily Mail
di Daniela Domenici
Si è appena concluso a Mosca, al torneo di Tennis Kremlin Cup, l’incontro tra la nostra Francesca Schiavone, unica azzurra rimasta in gara, e la russa Kirilenko vinto alla nostra atleta in soli due set in 1h 30’ 07” di gioco e con il risultato finale di 6-3, 6-2.
Nel primo set l’azzurra si è portata sul 3 a 0 per poi regalare solo 3 games alla Kirilenko che si è portata dal 4 1 al 4 a 3 per poi lasciare alla Schiavone la conquista del set sul 6 a 3.
Il secondo set è stato caratterizzato da numerosi break points, tre dell’azzurra e uno della Kirilenko, decisivi per il risultato finale di 6 a 2 a favore della Schiavone.
L’azzurra va così la semifinale in cui affronterà l’ucraina Bondarenko che ha battuto la bulgara Pironkova col punteggio finale di 6-3, 6-3 in 1h 22’ 36”.
Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo:
Articolo 6 Nessun individuo potrà essere sottoposto a trattamento o punizioni crudeli, inumani o degradanti
Nell’universo c’è un mondo che si chiama Terra e in questa Terra c’è un paese che si chiama Italia.
In questo paese ci sono molte prigioni dove, unico posto al mondo, ci sono uomini condannati ad una pena infinita, ad una morte vera, una morte ad occhi aperti: l’ergastolo ostativo a qualsiasi beneficio.
Una pena del diavolo, crudele, inumana e degradante perché trasforma la persona in una statua di marmo.
Basti pensare: “… che il codice penale francese del 28 settembre 1791, pur prevedendo la pena di morte, avesse abolito l’ergastolo, ritenuto, molto più della pena capitale, disumano, illegittimo, inaccettabile nella misura che rende l’uomo schiavo, realizzando di fatto una ipotesi di servitù coatta, legittimata in nome di una pretesa superiore ed inviolabile ragione di Stato.”
(Fonte: Disegno di legge per l’abolizione dell’ergastolo per l’iniziativa della Senatrice Boccia Maria Luisa, 2007).
Mentre in tutti i Paesi nel mondo, anche dove esiste la pena di morte, il condannato alla pena dell’ergastolo ha la speranza o una possibilità di poter uscire, in Italia, chi è condannato con l’ergastolo ostativo per “reati associativi” (divieto di concessione di benefici: art. 4 bis L. n. 354 del 1975) non potrà mai uscire se non collabora con la giustizia, quindi, se al suo posto non ci mette qualche altro.
Non più coercizioni e punizioni corporali, come ai tempi dell’inquisizioni nel Medioevo, ma delazione.
Non più l’uso della tortura fisica per estorcere la verità, ma solo la tortura del tempo e dell’anima, molto più dolorosa di quella fisica.
Una pena senza la speranza di una fine annienta chi la sconta.
La pena dell’ergastolo giustifica qualsiasi reato commesso perché una condanna senza speranza non è giustizia: è la vendetta di una Giustizia ingiusta.
In Italia ci sono molti umani che tengono chiusi in una cella altri umani da più di 30 anni e in alcuni casi da 40 anni e più, contro qualsiasi diritto comunitario e internazionale.
In Italia ci sono molti giovani ergastolani che aspettano di invecchiare e vecchi ergastolani, stanchi e ammalati, che invece aspettano di morire per finire la loro pena.
Una pena senza fine non potrà mai essere né giusta, né umana: è solo una condanna a morte a rallentatore.
– Se cercassimo di aiutare chi commette reati, anziché limitarci a reprimere, avremo molta meno delinquenza (Don Oreste Benzi).
Ottobre 2009
Di Carmelo Musumeci (da Carcere di Spoleto)
Gli uomini sono artefici del proprio destino: possono commettere sempre gli stessi errori, possono fuggire costantemente da ciò che desiderano, e che magari la vita gli offre in modo generoso; oppure possono abbandonarsi al destino e lottare per i propri sogni accettando il fatto che si presentano sempre nel momento giusto
di Daniela Domenici
Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha chiesto ai suoi cittadini mercoledì scorso di smetterla di cantare sotto la doccia e di lavarsi in tre minuti perché la nazione esportatrice di petrolio sta avendo problemi nel rifornirsi di acqua ed elettricità.
Il Venezuela ha sofferto vari gravi blackouts durante lo scorso anno a causa della domanda rapidamente crescente e della diminuzione degli investimenti, situazione che è stata aggravata da una diminuzione dei livelli dell’acqua nelle dighe idroelettriche che forniscono la maggior parte dell’energia della nazione.
Il presidente Chavez ha annunciato delle misure per il risparmio energetico e ha dichiarato che creerà un ministero per gestire le carenze dell’elettricità, che hanno colpito l’immagine della sua rivoluzione socialista, prima delle nuove elezioni legislative del 2010.
Nel parlare di risparmio dell’acqua ha aggiunto che la bassa piovosità causata dal fenomeno del Nino ha causato un abbassamento dei livelli dell’acqua nella riserva di El Guri, una delle dighe più grandi del mondo.
Durante un incontro del suo Gabinetto ripreso dalla televisione ha dichiarato che alcune persone cantano sotto la doccia rimanendoci mezz’ora ma lui ha calcolato che tre minuti possono bastare…per non puzzare!!! E ha aggiunto, provocando le risate dei suoi ministri, che rimanere a lungo dentro una vasca a giocare con il sapone, e per di più una Jacuzzi con idromassaggio,… che tipo di comunismo è? Non è tempo di Jacuzzi.
Ha citato anche l’uso di aeroplani per tentare di tirar fuori forzatamente la pioggia dalle nuvole e ha aggiunto che presto il suo governo pubblicherà un decreto per proibire le importazioni di applicazioni elettriche a bassa efficienza.
Gracias a Isabel Martinez e Peter Cooney – Reuters Venezuela
Crisi economica, disagio quotidiano, preoccupazione e stress accentuati sono alla base di molti malesseri psicologici, soprattutto nelle grandi città e per i lavoratori che si trovano in una situazione di disagio e difficoltà. Guarda anche a loro l’iniziativa la Settimana del benessere psicologico promossa dall’Ordine lombardo degli psicologi: fino al 31 ottobre 2009 i professionisti che aderiscono all’iniziativa mettono a disposizione gratuitamente la loro esperienza di operatori qualificati della salute mentale per un consulto. Tra le finalità anche la volontà di sfatare il mito dello psicologo come specialista solo per chi è benestante. Perché la salute sia alla portata di tutti, anche quella mentale in tempo di crisi e difficoltà